Harris o Trump? Si voterà anche dallo spazio e dall'Antartide

Dall'Antartide allo Spazio. Anche gli americani che si trovano nei luoghi più remoti del pianeta (e non solo) il 5 novembre voteranno per le elezioni presidenziali. Certo, in maniera diversa dai cittadini che si trovano su territorio statunitense. Più creativa, sicuramente.
A elencare i metodi insoliti a cui si sono appoggiati diversi americani per votare ci pensa il Washington Post. Che, in un lungo articolo, racconta come, anche in passato, siano state diverse le persone che hanno adottato stratagemmi quantomeno singolari, per poter esprimere la propria preferenza per uno dei due candidati in corsa alla Casa Bianca.
Tanto per fare un esempio, nel 2016, Corinne Morse e altri cento ricercatori che si trovavano nella stazione McMurdo (la più grande base di ricerca statunitense in Antartide) hanno fatto affidamento sul buon vecchio fax. Un metodo efficace per inviare dal Polo Sud agli Stati Uniti le schede di voto di quelli che sono tra i cittadini americani più isolati al mondo.
Qualcuno, però, proverà a votare da posti ancor più remoti. Come lo spazio. A inizio settembre, gli astronauti Barry "Butch" Wilmore e Sunita Williams – bloccati alla Stazione Spaziale Internazionale fino a febbraio a causa di problemi con la navicella che lì ha portati fin lì – hanno dichiarato di aver richiesto le schede per votare alle prossime elezioni. Durante l'orbita attorno alla Terra, i due astronauti potranno quindi trasmettere le loro schede elettorali da un computer sulla stazione spaziale all'ufficio elettorale della contea in cui vivono. Una roba da non credere, per certi versi. «Il voto ha un ruolo molto importante, che tutti noi dobbiamo svolgere in qualità di cittadini», ha dichiarato Wilmore a tal proposito. «E la NASA ci rende molto facile farlo, quindi siamo entusiasti di avere questa opportunità».
Non a caso, gli astronauti della NASA votano dallo spazio dal 1997. Ossia, da quando David Wolf espresse il suo voto mentre si trovava sulla stazione spaziale Mir, dopo che la legislatura del Texas aveva approvato una legge che consentiva alle persone che si trovavano sui voli spaziali durante le votazioni anticipate e il giorno delle elezioni. Negli anni, dunque, agli astronauti vengono inviate schede elettorali criptate ai loro indirizzi mail «sicuri», a cui possono accedere dai computer della stazione spaziale. Ma come funziona il processo? In sintesi, le schede elettorali vengono testate con una password unica, prima di ricevere le credenziali specifiche per ogni astronauta e prima di inviarle via mail.
Tuttavia, questi sistemi, per quanto efficaci, non sono privi di problemi. Sebbene molti abbiano utilizzato processi di questo tipo per votare, gli imprevisti e i ritardi causati dalla posta internazionale sono all'ordine del giorno. Non a caso, nella sua guida, l'US Antarctic Program, che supervisiona la ricerca statunitense sul continente, avverte coloro che vogliono votare di «tenere a mente le incertezze della posta in entrata e in uscita dall'Antartide».