Hawaii: i dubbi sulla rete elettrica e i motivi del mancato allarme
Alle Hawaii continua a salire, inarrestabile, il numero delle vittime degli incendi registrati la settimana scorsa. Nell'ultimo aggiornamento, le autorità hanno fatto sapere che i decessi confermati sono, al momento, almeno 110. Ma il triste bilancio è destinato a non fermarsi qui, mentre centinaia di persone risultano disperse e altre, negli ospedali «pieni» (secondo CNN), lottano fra la vita e la morte.
A tener banco nella conferenza stampa tenutasi qualche ora fa, tuttavia, non è stato il numero dei morti. Incalzati dai giornalisti, le autorità hanno infatti ammesso di non aver utilizzato le (numerose) sirene d'allarme sparse ovunque sull'isola. Una decisione, secondo i responsabili, ragionata: «Avrebbero spinto la popolazione nella direzione sbagliata».
Tsunami di critiche
A Lahaina, città storica nell'estremo ovest dell'isola, il fuoco ha distrutto tutto. Avvicinatosi alle case alle prime luci del mattino di martedì 8 agosto, ha colpito mentre la gente ancora dormiva. Alcuni residenti, accortisi del pericolo, sono riusciti a fuggire in tempo. Per altri era ormai troppo tardi. I racconti dei sopravvissuti, oggi, sono concordi: quella notte non è risuonata alcuna sirena. A regnare, una confusione che, sicuramente, non ha aiutato a salvare vite umane. Le autorità hanno fatto tutto il possibile per evitare il disastro? È a questa domanda che sta cercando di rispondere il procuratore generale dello Stato, incaricato di indagare sulla risposta dei servizi di emergenza.
Interrogata in conferenza stampa, l'Agenzia di Maui per la gestione delle emergenze ha ammesso di non aver fatto uso delle sirene. «Normalmente, vengono utilizzate in caso di allarme tsunami. Per questo la popolazione è stata addestrata a cercare un terreno più alto nel caso in cui venga attivata una sirena», ha spiegato Herman Andaya, capo dell'Agenzia. «Se avessimo suonato la sirena quella notte, la gente avrebbe potuto pensare che il consiglio fosse dirigersi verso la montagna: in tal caso, sarebbe finita dritta fra le fiamme». Andaya ha poi sottolineato come l'Agenzia abbia cercato di comunicare con metodi alternativi: «Abbiamo comunque allertato la popolazione tramite messaggi di testo ai telefoni e messaggi di emergenza alla televisione e alla radio». Già. Peccato che TV e smartphone, per molti, fossero a quel punto già inutilizzabili: forti venti e i roghi stessi avevano causato blackout e problemi al segnale telefonico.
Rete elettrica indiziata
Ed è proprio la rete elettrica uno dei principali sospettati. Possibile che gli incendi letali siano nati da scintille sprigionatesi da pali della luce? Per almeno parte dei roghi, pare che questa sia la spiegazione più probabile. Un video girato presso il Maui Bird Conservation Center di Makawao e riportato per la prima volta dal Washington Post sembra mostrare un guasto a un palo poco prima delle 23.00 del 7 agosto.
Secondo Whisker Labs, società che utilizza sensori avanzati per monitorare le reti in tutti gli Stati Uniti, la luce visibile nel video sarebbe un arco voltaico generato dal guasto della linea: i forti venti registrati in quelle ore avrebbero causato il contatto con la vegetazione o la caduta dei pali, provocando il rilascio di energia attraverso, anche, scintille. L'incendio di Makawao è avvenuto ore prima e a chilometri di distanza da quello che ha distrutto Lahaina. Ma secondo i dati raccolti da Whisker Labs, simili guasti sulla rete elettrica sarebbero stati registrati anche in quella zona, nelle ore immediatamente precedenti l'incendio più devastante di Maui.
«Abbiamo identificato un guasto importante nelle vicinanze di Lahaina alle 23.38 di lunedì sera, e poi altre decine di guasti durante la notte fino a quando i nostri sensori non perdono la corrente alle 5 di martedì mattina», ha spiegato il CEO di Whisker Labs al Washington Post. La Contea di Maui ha dichiarato in un post su Facebook che un incendio di sterpaglie è stato segnalato martedì alle 6.37 vicino a Lahainaluna Road a Lahaina, e che le prime evacuazioni nell'area sono state ordinate alle 6.40.
Tutta colpa dell'elettricità? Sarà la giustizia a stabilirlo. Nel fine settimana, un'azione legale collettiva è stata depositata contro Hawaiian Electric, società responsabile della rete elettrica sull'isola. L'azienda e le sue filiali, si legge nell'accusa, citata dalla CNN, «hanno scelto di non interrompere la corrente alle loro linee elettriche dopo aver saputo che alcuni pali e linee erano caduti ed erano a contatto con la vegetazione o il terreno».
Sotto la lente c'è anche la gestione dell'acqua. Negli scorsi giorni il New York Times aveva riferito delle difficoltà incontrate dai pompieri nel fronteggiare i roghi, come la presenza di idranti privi di acqua.