Armi e tattiche

I carri armati gonfiabili che ingannano i droni russi

Tank e lanciarazzi usati dall'esercito di Kiev sono stati riprodotti fedelmente in nylon e, trasportati al fronte, sono in grado di confondere l'esercito invasore: «Fanno da esca, facendo sprecare munizioni e risorse a Mosca»
© AP Photo/Petr David Josek
Giacomo Butti
20.04.2023 15:16

Oggi come ieri, l'esito di una battaglia non è dato solamente dai semplici numeri, dal conteggio degli effettivi per ogni schieramento. Le variabili sono tante, tantissime. E spesso è il genio — fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione, per citare Amici miei — a fare la differenza. Con l'uso di qualche stratagemma, anche il piccolo Davide può vincere contro il gigante Golia. Nell'Iliade il cavallo di Troia permise agli Achei di conquistare la città dopo un decennio di assedio. Annibale legò delle torce alle corna di migliaia di buoi, fingendo il passaggio notturno di un grande esercito. Più recentemente, i "Paradummy" degli Alleati, dei semplici fantocci, aiutarono a inscenare una finta operazione paracuditistica nel D-Day. 

La guerra in Ucraina sta dimostrando che, anche nel 2023, anche con le nuove tecnologie di precisione, inganni semplici (e, per certi versi, comici) possono mettere in difficoltà il nemico e fornire un grande vantaggio strategico. Ecco come, tramite l'utilizzo di carri armati gonfiabili, Kiev è stata in grado di raggirare le truppe russe.

I "Ruperts", Paradummy utilizzati dai britannici nella Seconda guerra mondiale. © Wikipedia
I "Ruperts", Paradummy utilizzati dai britannici nella Seconda guerra mondiale. © Wikipedia

Ingannare i droni

Tra i principali stravolgimenti tecnologici in ambito militare osservati in Ucraina, troviamo il grande utilizzo di droni, da parte di entrambi gli schieramenti. Velivoli senza pilota sorvolano costantemente le zone di battaglia, andando ben oltre la linea del fronte. Una sorte di Grande fratello, un occhio sempre rivolto sul nemico. Per questo, nascondere le proprie idee, agire di nascosto, è diventato sempre più difficile. Oggi montare delle sagome "cartonate" di carri armati con cui ingannare i nemici (come fatto sin dalla Prima guerra mondiale) non basta più. Ma gli ucraini, in questo anno di guerra, sono riusciti comunque a spargere sul proprio territorio dei tank finti (e non solo) con i quali ingannare Mosca. 

La novità, spiegata in un recente articolo dell'Economist, sta nell'utilizzo di carri armati e lanciarazzi ricostruiti nei minimi dettagli. Ma gonfiabili. Dal 2018, spiega il settimanale britannico, l'ONG ucraina Come Back Alive lavora alla progettazione di prototipi gonfiabili di mezzi da combattimento, del tipo solitamente utilizzato dagli eserciti nelle esercitazioni. Prima dell'invasione, i vertici dell'esercito di Kiev non si erano dimostrati particolarmente impressionati dalla trovata. Ma, ora, questi mezzi finti stanno svolgendo un ruolo importante come esca. Nel corso del conflitto, l'Ucraina ha anche utilizzato i più tradizionali modelli in legno, «così realistici», ha spiegato il consigliere del governo ucraino Anton Gerashchenko, «che non si può dire se siano finti o meno nemmeno a cinque metri di distanza». Ma questi tank pieghevoli sono pesanti, composti da diverse parti, e devono essere trasportati su grandi camion. E allora ecco la notizia. Inflatech, una compagnia ceca che collabora con Come Back Alive, ha messo a disposizione di Kiev i cingolati gonfiabili: composto da un tessuto di nylon, più economico da produrre e abbastanza leggero da essere trasportato in uno zaino, è molto veloce da dispiegare, ha spiegato all'Economist un ingegnere responsabile della progettazione: «Basta collegare la ventola e in dieci minuti ecco che diventa un carro armato».

Dotati di apparecchiature in grado di simulare comunicazioni radio e il calore di un cannone che ha appena sparato, così da ingannare i radar nemici, i "palloni" di Inflatech riproducono fedelmente non solo i carri armati utilizzati dall'esercito ucraino, ma anche gli HIMARS statunitensi inviati a Kiev da Washington.

Una questione di soldi

L'utilizzo di questi fantocci porta enormi vantaggi economici. I droni russi Lancet, in oltre un anno di guerra, si sono dimostrati una vera spina nel fianco dell'esercito ucraino: dotati di un raggio d'azione di 40 chilometri e 3 kg di esplosivo, sono perfetti per arrecare gravi danni all'artiglieria nemica. Il costo di questi velivoli, si stima, è inferiore ai 50 mila dollari, contro i milioni e milioni necessari per schierare su un campo di battaglia qualsivoglia mezzo d'artiglieria o corazzato. Qui entra in gioco il modello finto: «Se riusciamo a convincere i russi a sprecare risorse per sparare ai falsi, impoveriamo economicamente il nemico», ha spiegato Gerashchenko. Una strategia che sembra aver funzionato: dall'arrivo (giugno 2022) dei primi HIMARS in Ucraina, Mosca non ha tardato ad affermare di averne distrutti diversi in battaglia. Un dato che non collima con le statistiche fornite da Kiev: nessuno dei mezzi statunitensi sarebbe andato perso sin qui. Che a spiegare questa discrepanza sia proprio la presenta di questi HIMARS gonfiabili?

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