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23:13
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Israele: «Intercettati sei razzi sparati dal Libano»
L'esercito israeliano ha affermato di aver intercettato questa sera sei razzi sparati dal Libano verso Israele, dopo che le sirene erano state attivate nell'Alta Galilea. In risposta, gli aerei israeliani hanno attaccato i siti di lancio e hanno preso di mira anche un'installazione militare di Hezbollah. Lo riferisce Haaretz online, aggiungendo che i militari hanno inoltre reso noto che due soldati della riserva sono rimasti moderatamente feriti in un precedente incidente lungo il confine settentrionale con il Libano.
22:30
22:30
La Jihad islamica pubblica un video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza
La Jihad islamica ha pubblicato un video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza. Lo riferisce Haaretz.
Le Brigate Al Quds, braccio armato dell'organizzazione terroristica palestinese della Jihad islamica, hanno pubblicato il video dei due ostaggi - Gadi Mozes, 79 anni, ed Elad Katzir, 47 - rapiti a Nir Oz il 7 ottobre. La moglie di Mozes, Efrat, è stata uccisa nell'attacco di Hamas. La madre di Katzir, Hannah, anch'essa rapita, è stata rilasciata il mese scorso. Suo padre, Rami, è stato invece assassinato.
22:28
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Slitta a domani voto Cds Onu su nuova risoluzione Gaza
Il voto del consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione a Gaza, già rinviato più volte, slitta ancora, a domani, per consentire il proseguimento dei negoziati sul testo. Lo riporta Afp citando fonti diplomatiche. L'ultima bozza, preparata dagli Emirati Arabi Uniti, chiede la «sospensione» delle ostilità nel territorio palestinese per consentire la consegna di maggiori aiuti umanitari.
21:42
21:42
Blinken telefona al ministro degli Esteri egiziano
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha ricevuto stasera una telefonata dal segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo fa sapere l'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri egiziano.
Blinken - ha riferito - «ha espresso l'aspirazione del suo Paese ad uno stretto lavoro congiunto tra gli Stati Uniti e l'Egitto» e la volontà di «rafforzare i meccanismi di coordinamento e consultazione di fronte alle crescenti sfide regionali e internazionali».
I due ministri hanno discusso a lungo degli sviluppi nella Striscia di Gaza, concordando sull'obiettivo di evitare qualunque spinta dei palestinesi fuori dalle loro terre, un obiettivo sul quale l' amministrazione Usa - detto Blinken secondo il portavoce egiziano - si sta impegnando.
Shoukry ha sottolineato la necessità di garantire anche una intensificazione dell'invio di aiuti umanitari a Gaza, e ha chiesto agli Stati Uniti di sostenere il progetto di risoluzione proposto dai gruppi arabi e islamici nel Consiglio di Sicurezza, dopo l'ultima risoluzione sulla quale proprio gli Usa hanno posto il veto.
Tra i temi affrontati, anche le tensioni nel Mar Rosso e nello stretto di Bab al-Mandab, dove gli Houthi dello Yemen stanno minacciando la navigazione. Shoukry ha sottolineato in proposito «la necessità di lavorare per garantire un flusso sicuro del commercio globale» attraverso il Canale di Suez.
Al termine della telefonata, i due ministri hanno concordato di approfondire i contatti, possibilmente con un incontro all'inizio del nuovo anno.
21:41
21:41
«Positivi i colloqui su una tregua a Gaza, ma nessun accordo imminente»
Le discussioni su un possibile nuovo cessate il fuoco a Gaza per consentire il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas sono state «positive», ma nessun nuovo accordo è imminente.
È quanto ha affermato, scrive il Guardian, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, che ieri ha incontrato a Varsavia il capo del Mossad David Barnea e Bill Burns, direttore della Cia, per parlare dei passi da compiere per rinnovare la pausa nelle ostilità che il mese scorso ha visto il rilascio di oltre 100 ostaggi.
«I colloqui sono stati positivi e i negoziatori hanno esplorato e discusso diverse proposte nel tentativo di progredire nei negoziati. Non si prevede un accordo a breve termine», ha detto Al Thani.
21:35
21:35
12 morti nel raid israeliano su un'abitazione a Khan Younis
Un raid israeliano sulla Striscia di Gaza ha colpito una casa a ovest della città meridionale di Khan Younis, uccidendo almeno 12 persone e ferendone altre decine. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo il corrispondente dell'emittente, Wael Dahdouh, la casa apparteneva alla famiglia Hamdan, dove si stavano rifugiando decine di sfollati palestinesi.
«Al momento, 12 persone sono state trasportate all'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, ma altre decine sono rimaste sotto le macerie», ha detto.
21:33
21:33
Domani il leader di Hamas Haniyeh sarà in Egitto per colloqui
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà domani in Egitto per discutere del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e dello scambio di prigionieri con Israele, ha detto oggi una fonte interna al movimento islamico palestinese.
Haniyeh, che risiede in Qatar porterà con sé e guiderà una delegazione di Hamas di «alto livello» in Egitto, dove avrà colloqui in particolare con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, «sulla necessità di fermare l'aggressione e la guerra, preparare un accordo per il rilascio dei prigionieri e la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza», ha detto la fonte all'agenzia Afp.
21:32
21:32
Netanyahu: «Mi sento personalmente impegnato a liberare tutti gli ostaggi»
«Io mi sento personalmente impegnato a liberare tutti gli ostaggi. Portarli in salvo è una missione di importanza suprema»: lo ha detto oggi il premier Benjamin Netanyahu ricevendo nella sede del ministero della difesa una delegazione di familiari di 20 dei circa 130 ostaggi tuttora a Gaza.
«Ancora negli ultimi giorni - ha osservato - ho mandato due volte il capo del Mossad in Europa per portare avanti un processo di liberazione degli ostaggi. Non lesinerò alcuno sforzo. La nostra richiesta è che tutti vengano liberati».
21:29
21:29
Israele indaga sui palestinesi morti in detenzione
L'esercito israeliano ha reso noto oggi di aver avviato una indagine sulla morte dei detenuti palestinesi arrestati durante operazioni militari nella Striscia di Gaza nel corso degli scontri con i militanti di Hamas. «Sappiamo delle morti di terroristi nei centri di detenzione militare, e sono sotto inchiesta», ha detto un portavoce all'agenzia Afp. L'esercito non ha fornito dettagli sul numero dei detenuti morti o sulle circostanze della loro morte.
Centinaia di palestinesi sono trattenuti in centri di detenzione nel sud di Israele, dopo essere stati arrestati in operazioni militari in tutta Gaza dallo scoppio della guerra il 7 ottobre.
Oggi, il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che «molti di loro sono morti» in queste strutture di detenzione. Il rapporto afferma che i prigionieri sono morti nella base di Sde Teiman vicino alla città di Beersheva. I detenuti trattenuti in questa struttura sono «bendati e ammanettati per gran parte della giornata e le luci restano accese per tutta la notte», si legge nel rapporto.
I detenuti sono stati «coinvolti in attività terroristiche», ha detto il portavoce. «I prigionieri ritenuti non coinvolti in attività terroristiche vengono rimandati nella Striscia di Gaza», ha aggiunto.
21:28
21:28
Meta riammette due video rimossi della guerra tra Israele e Hamas
Gli strumenti automatizzati di moderazione di Meta che monitorano i contenuti potenzialmente dannosi, hanno sbagliato a rimuovere due video relativi alla guerra tra Israele e Hamas, che sono stati riammessi online. Lo ha reso noto - come riporta Reuters online - l'Oversight Board, il comitato di esperti di Meta che supervisiona e interviene sulle controversie della piattaforma. I video, che contengono immagini di ostaggi e persone ferite, secondo il comitato aiutano a comprendere la sofferenza umana.
Il consiglio ha annullato così la decisione originale di Meta di rimuovere i due contenuti e ha esortato la società a rispettare i diritti degli utenti alla «libertà di espressione e la loro capacità di comunicare in questa crisi».
I video sono stati riattivati da Meta con una avvertenza che indica agli utenti dei social del gruppo la presenza di contenuti sensibili. Il primo video riguardava lo scenario post bombardamento aereo vicino all'ospedale Al Shifa di Gaza, con bambini feriti e morti.
L'altro video risale al 7 ottobre scorso e mostra una donna israeliana presa in ostaggio da Hamas che supplica i rapitori di non ucciderla. «Il Consiglio si è concentrato sulla protezione del diritto alla libertà di espressione delle persone riguardo questi eventi orribili, garantendo al tempo stesso che nessuna delle testimonianze incitasse alla violenza o all'odio - ha detto Michael McConnell, co-presidente dell'Oversight Board - Queste testimonianze sono importanti per gli utenti di tutto il mondo che cercano informazioni tempestive e diversificate».
L'Oversight Board di Meta si è espresso in passato anche sulla sospensione dell'account Facebook di Donald Trump in seguito all'assalto al Congresso Usa del 6 gennaio 2021, dicendosi d'accordo sullo stop.
21:27
21:27
Israele: «L'operazione di terra si espanderà in altre località della Striscia»
«L'operazione di terra si espanderà in altre località» della Striscia. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ribadendo che Israele porterà i capi di Hamas negli unici posti che meritano: «il cimitero o in prigione».
I piani operativi dell'esercito prevedono la continuazione dell'operazione di terra a Khan Yunis, nel sud della Striscia, e in altri teatri di guerra. «Khan Yunis - ha spiegato Gallant - è diventata la nuova capitale de terrorismo».
21:26
21:26
«A Gaza scoperti 1.500 imbocchi di tunnel»
Dall'inizio delle operazioni a Gaza, Israele ha localizzato 1.500 imbocchi di tunnel e passaggi sotterranei utilizzati da Hamas e provvede sistematicamente a distruggerli, cosa che richiede tempo: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari.
Il portavoce ha aggiunto che una unità scelta della aviazione, la Shaldag, ha messo a punto tecniche avanzate di combattimento sotto il livello terrestre. «La cosa - ha osservato Hagari - ci consente adesso di uccidere terroristi anche sotto terra». Quella complessa rete di tunnel, ha ribadito, si sviluppa «sotto ad edifici civili, sotto a scuole, sotto ad ospedali».
21:25
21:25
«Serve una task force internazionale per proteggere le navi nel Mar Rosso»
Il capo dell'Autorità del Canale di Suez, ammiraglio Ossama Rabiee, auspica il pronto intervento di una task force internazionale per proteggere le navi nel Mar Rosso e si propone per il suo addestramento, dicendosi certo che la navigazione nel Canale potrà tornare in tempi brevi al livello consueto.
Molte compagnie di navigazione hanno infatti dirottato i propri traffici verso le rotte che passano per il Capo di Buona Speranza a causa degli attacchi degli Houthi dello Yemen, una scelta che alza notevolmente i costi e allunga i viaggi per le navi dall'Asia e dall'Africa di almeno 10 giorni.
«La navigazione nel Canale di Suez procede comunque regolarmente - ha affermato l'ammiraglio ad una emittente locale - nonostante le sfide che la regione deve affrontare, e ci si aspetta che il periodo di tensioni nella regione del Mar Rosso sia breve».
L'autorità ha monitorato il passaggio di 55 navi che hanno attraversato la rotta del Capo di Buona Speranza, confermando che si tratta di una piccola percentuale, mentre 80 sono passate attraverso il Canale di Suez.
21:18
21:18
Gli Houthi insistono, attacchi nel Mar Rosso ogni 12 ore
La tensione nel Mar Rosso, conseguenza diretta del conflitto a Gaza, rischia di salire ulteriormente. Gli Houthi, che da settimane prendono di mira cargo e petroliere occidentali come rappresaglia verso Israele, hanno avvertito che continueranno a colpire «ogni 12 ore». Anche le navi militari di «ogni Paese» che cercherà di fermarli: una sfida agli Stati Uniti ed ai suoi 9 alleati, che hanno risposto positivamente all'appello americano all'avvio di un coalizione per proteggere le imbarcazioni civili dal gruppo yemenita filo-iraniano.
Gli attacchi degli Houthi al trasporto marittimo internazionale sono «senza precedenti e inaccettabili», ha denunciato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin durante un incontro virtuale con i rappresentanti di 43 Paesi, anche dell'Ue e della Nato, dedicato alla crisi nel Mar Rosso. Un'area in cui, secondo il Pentagono, il movimento yemenita ha effettuato raid con missili e droni sui mercantili di almeno 35 Paesi. Washington, che già pattuglia quel tratto di mare, ha deciso di inviare un segnale coinvolgendo gli alleati per operazioni congiunte. E sono arrivati i primi sì di Italia, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Norvegia, Bahrein, Canada e Seychelles.
L'iniziativa americana, denominata Operation Prosperity Guardian, non appare ancora strutturata, anche se Londra ha reso noto di aver inviato un cacciatorpediniere per la nuova task force. Quanto a Roma, la scelta iniziale è stata quella di anticipare l'invio della fregata 'Virginio Fasan', inizialmente previsto per il prossimo febbraio, nella flotta della missione antipirateria dell'Ue, Atalanta: la Fasan (che attualmente naviga in Medio Oriente) dovrebbe attraversare il canale di Suez il 24 dicembre, è emerso dopo un colloquio tra il ministro della difesa italiano Guido Crosetto e Austin.
Il ministro italiano ha assicurato che riferirà in Parlamento «nel più breve tempo possibile» sulla situazione nel Mar Rosso, ma allo stesso ha chiarito che l'invio della Fasan «è nelle possibilità che ci dà la missione Atalanta». Come dire, per il momento non serve un passaggio alle Camere. Tanto più che «bisogna intervenire al più presto per evitare conseguenze economiche gravi», come l'aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche dell'energia, ha ammonito, visto che da lì «passa il 10% del petrolio» globale oltre al «gas liquido».
Per gli Houthi, l'alleanza navale a trazione Usa è «essenzialmente inutile». Attraverso uno dei portavoce, i ribelli filo-iraniani che controllano Sanaa si sono detti pronti ad «effettuare operazioni e attacchi ogni 12 ore alle navi che transitano nel Mar Rosso». Imbarcazioni dirette «esclusivamente a Israele, perché tolga l'assedio a Gaza», è la precisazione, che suona tuttavia vuota, come dimostrano le decine di bandiere minacciate dai loro ordigni. A risuonare con più veemenza, invece, è stata la minaccia di un alto funzionario, Mohammed Ali al-Houth, di «prendere di mira le navi di qualsiasi Paese che si muove contro di noi» in quell'area.
Il funzionario yemenita ha parlato non a caso ad una tv iraniana, ma Teheran, attraverso il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, ha riproposto la litania di non aver niente a che fare con gli attacchi agli occidentali nel Mar Rosso. Mentre il Cremlino, che della Repubblica islamica è stretto alleato, si è limitato a non commentare la nascita di Operation Prosperity Guardian. Semplicemente, è stato chiarito, Mosca non vi parteciperà.
21:09
21:09
Hamas: «Lanciati 12 missili verso Kiryat Shmona»
Hamas lancia un attacco missilistico sul territorio israeliano Le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, ha affermato con un post su Telegram di aver lanciato 12 missili verso la caserma dell'aeroporto Kiryat Shmona, nel nord di Israele.
Si tratta di attacco «in risposta ai massacri sionisti contro i civili nella Striscia di Gaza», ha affermato, secondo quanto riferisce Al Jazeera online.
I media israeliani hanno riferito che le sirene dei raid aerei sono state attivate nella zona di Kiryat Shmona, scrive l'emittente qatariota aggiungendo che le Brigate Qassam hanno inoltre affermato di aver preso di mira e distrutto una casa in cui si trovavano sette soldati israeliani, lasciandoli «morti e feriti».
21:08
21:08
Voto su Gaza: gli USA continuano a lavorare
«È possibile che ci sia un voto» al Consiglio di Sicurezza dell'Onu «oggi». «Continuiamo a lavorare». Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
21:01
21:01
Continua la trattativa all'Onu, slitta il voto su Gaza
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione per consentire consultazioni sulla bozza di risoluzione preannunciata dagli Emirati Arabi per «una pausa ampia ed estesa dei combattimenti finalizzata ad aumentare gli aiuti umanitari», anche via cielo e mare. Il voto, previsto per la mattinata di oggi dopo il rinvio di ieri, potrebbe quindi slittare ulteriormente.
21:00
21:00
Le grandi potenze contro le azioni indiscriminate di Israele
Condanna di ogni forma di terrorismo, ma anche denuncia della catastrofe umanitaria a Gaza, delle azioni «indiscriminate» di Israele contro i civili nella Striscia in violazione delle leggi di guerra, degli insediamenti in Cisgiordania e delle violenze dei coloni contro i palestinesi: sono i denominatori comuni degli interventi al Consiglio di sicurezza dei rappresentanti all'Onu di Giappone, Brasile, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia. Quest'ultima ha attaccato gli Usa per aver bloccato già due risoluzioni per una tregua a Gaza e per fornire a Israele le armi con cui vengono uccisi i civili.
Tutti si sono detti a favore della soluzione dei due Stati, per la quale Pechino ha rilanciato la proposta di una conferenza internazionale. Gli Emirati hanno preannunciato una risoluzione per «una pausa ampia per aumentare gli aiuti umanitari», anche via cielo e mare.
20:56
20:56
Londra mette al bando coloni israeliani responsabili di violenze
Il Regno Unito vieterà l'ingresso ai responsabili delle violenza dei coloni contro i palestinesi: lo ha annunciato James Kariuki, rappresentante di Londra al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Kariuki ha chiesto un «cessate il fuoco sostenibile che rompa il ciclo di violenza», ha sollecitato Israele ad essere «mirato e preciso» nelle sue azioni perché «troppi civili sono stati uccisi» a Gaza e ha esortato Hamas a smettere di lanciare razzi su Israele, a rilasciare tutti gli ostaggi e a consentire l'afflusso di aiuti nella Striscia.
20:10
20:10
«Senza esito per ora i negoziati sulla tregua e la liberazione degli ostaggi»
Fonti egiziane vicine alla mediazione tra Hamas e Israele finalizzate a una nuova tregua e allo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi hanno confermato che i negoziati stanno riprendendo, anche se al momento non stanno dando risultati. Lo scrive il sito curdo Al-Arabi Al-Jadeed su X (ex Twitter).
Secondo la fonte, il capo della Cia William Burns, che ieri a Varsavia ha incontrato il capo del Mossad David Barnea e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani, potrebbe recarsi in questi giorni al Cairo e a Doha.
Tuttavia il negoziato si presenta irto di ostacoli, con Israele deciso a non interrompere i suoi attacchi e Hamas che non intende negoziare se non a bombardamenti cessati.
20:08
20:08
«Israele ha il diritto di difendersi»
Robert Wood, rappresentante degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha ribadito che Israele ha il diritto di difendere il suo popolo, che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre «devono essere condannati» e che i prigionieri devono essere liberati, rilanciando la soluzione dei due Stati.
Wood ha anche messo in guardia contro la «disumanizzazione del conflitto» e invitato a lasciare spazio al dolore di tutte le parti.
19:49
19:49
Israele: «Morto un altro soldato a Gaza»
L'esercito ha annunciato la morte di un altro soldato, ucciso in combattimento a Gaza. Si tratta del riservista Maoz Fenigstein (25) caduto nel nord della Striscia. Il bilancio dei militari uccisi - dall'avvio dell'operazione di terra nell'enclave palestinese - è ora di 132.
18:29
18:29
ONU: «Insufficienti i passi di Israele sugli aiuti umanitari a Gaza»
I passi di Israele per consentire gli aiuti a Gaza sono «molto al di sotto di ciò che è necessario»: lo ha detto il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, intervenendo al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Striscia.
«La fornitura di aiuti umanitari a Gaza continua ad affrontare sfide quasi insormontabili», ha affermato Wennesland. «Tra sfollamenti su scala inimmaginabile e ostilità attive, il sistema di risposta umanitaria è sull'orlo del baratro. I passi limitati da parte di Israele sono positivi, ma sono ben al di sotto di ciò che è necessario per affrontare la catastrofe umanitaria sul terreno».
18:27
18:27
L'ONU inizia a discutere di Gaza in vista della risoluzione
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha iniziato a discutere la situazione in Medio Oriente, compresa la questione palestinese, in vista di una bozza di risoluzione formulata dagli Emirati Arabi (per conto dei Paesi arabi e musulmani) per chiedere una sospensione delle ostilità e un forte aumento degli aiuti umanitari a Gaza. I rappresentanti dei Paesi membri dell'organismo stanno esponendo le loro posizioni.
18:26
18:26
«Decine di morti in un raid israeliano a Gaza City»
Decine di persone sono rimaste uccise a causa di un bombardamento israeliano su un edificio nel quartiere di Rimal, situato a 3 chilometri dal centro di Gaza City. Lo afferma un corrispondente di Al Jazeera sul posto il quale ha aggiunto che, oltre a diversi feriti, decine di altre persone restano disperse e la loro sorte è ancora sconosciuta.
18:22
18:22
«Distrutto dai raid un importante sito archeologico a Gaza»
Uno dei più importanti siti archeologici di Gaza è stato in gran parte distrutto nei bombardamenti israeliani. È quanto afferma Forensic Architecture, il gruppo di ricerca della Goldsmiths University di Londra, scrive Al Jazeera.
Il sito, vicino al campo profughi di al-Shati, è costituito da diversi scavi che suggeriscono la presenza di resti estesi in tutta l'area. Secondo il gruppo, l'attuale distruzione del sito da parte dell'esercito israeliano si è svolta in tre fasi: raid aerei, demolizioni in superficie e ora l'installazione di pompe d'acqua apparentemente per allagare i tunnel sotterranei appartenenti ad Hamas.
In un rapporto dove cita i risultati del gruppo di ricerca, la ong palestinese per le questioni legali Al-Haq, collega la distruzione del patrimonio culturale palestinese da parte di Israele ai danni ambientali causati dal pompaggio dell'acqua marina, fornendo ulteriori «prove dell'intento genocida dei funzionari e dei militari israeliani», si legge nel rapporto.
18:21
18:21
«Il tunnel di Hamas a Rafah non esiste»
Una fonte autorevole del Nord Sinai ha affermato che «non esiste alcun tunnel di Hamas tra la Rafah egiziana e la Rafah palestinese» e che «l'Egitto non accetterà la presenza delle forze israeliane nelle vicinanze del valico».
La questione riguarda l'Asse Filadelfia, la linea di confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto lunga circa 14 chilometri alla quale le forze israeliane si stanno sempre più avvicinando nel timore di una fuga in Egitto dei leader di Hamas.
E il messaggio dell'Egitto, seppure mai ufficializzato, è che i tunnel non ci sono più e che il confine, lungo il quale tra l'altro è in corso la costruzione di un muro da parte egiziana, è sufficientemente protetto dal Cairo per non richiedere alcun intervento da parte israeliana. ; «Il fenomeno dei tunnel è stato eliminato da anni - ha detto la fonte all'agenzia di stampa italiana Ansa chiedendo l'anonimato - e la Rafah egiziana è totalmente priva di unità residenziali e sarebbe impossibile nasconderli».
L'agenzia turca Anadolu, citando l'emittente israeliana Kan, riporta una certa irritazione del Cairo per i recenti bombardamenti israeliani a ridosso del confine, anche perché l'area è soggetta a un accordo bilaterale che richiede un permesso preventivo prima di qualsiasi azione militare. La questione - sempre secondo Anadolu - sarebbe stata sollevata anche durante recenti colloqui tra il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, con autorità egiziane. Nessuna fonte ufficiale ha tuttavia voluto commentare la notizia.
18:18
18:18
«Niente colloqui sugli ostaggi senza uno stop alla guerra»
«Ribadiamo il nostro rifiuto categorico di qualsiasi forma di negoziato sullo scambio di prigionieri nell'ambito della continua guerra genocida israeliana». Lo ha detto Basem Naem, un alto funzionario di Hamas.
«Tuttavia - si legge in un comunicato riferito da Al Jazeera - siamo aperti a qualsiasi iniziativa che contribuisca a porre fine all'aggressione contro il nostro popolo e ad aprire i valichi per portare aiuti e fornire soccorso al popolo palestinese».
17:33
17:33
In Iran tornano a funzionare i distributori di benzina
Quasi tutte le stazioni di rifornimento in Iran sono tornate in funzione dopo un attacco cibernetico, rivendicato da hacker vicini a Israele, che ha messo fuori uso oltre il 60% delle pompe di benzina durante la giornata di ieri.
Lo ha fatto sapere la compagnia nazionale per la distribuzione di benzina in Iran, come riporta Fars.
17:31
17:31
Cameron: «L'unico cessate il fuoco sostenibile è senza Hamas»
«Ciò che intendo per cessate il fuoco sostenibile? Tutti vorrebbero che questi combattimenti finissero ora, ma non è una cosa sostenibile. Se ci si fermasse definitivamente e si lasciasse il controllo ad Hamas, anche solo una parte di Gaza non funzionerebbe. Dire voglio il cessate il fuoco e voglio la soluzione dei due Stati, queste due cose non possono andare insieme. Non possiamo aspettarci che gli israeliani siano per una soluzione a due Stati con Hamas al controllo di una parte di quella che sarebbe la Palestina». Lo ha detto il ministro degli esteri britannico David Cameron in conferenza stampa con il vicepremier italiano Antonio Tajani
«Ciò che chiediamo a Israele è ridurre al minimo le vittime civili. Devono rispettare sempre il diritto internazionale umanitario mentre portano avanti la loro campagna contro Hamas. Ora, nel sud di Gaza, secondo gli israeliani, c'è un minor numero di vittime civili rispetto al nord, ma vorrei esortarli comunque ad andare oltre. Vogliamo vedere un approccio molto più chirurgico, clinico e mirato quando si tratta di affrontare Hamas», ha aggiunto il ministro degli Esteri britannico.
15:31
15:31
«Attività militari di Hamas nell'ospedale Kamal Adwan di Jabalya»
Ahmed Kahlot, il direttore dell'ospedale Kamal Adwan di Jabalya (Gaza) che è stato arrestato la settimana scorsa dall'esercito israeliano, ha ammesso durante un interrogatorio che nel suo istituto si svolgono attività dell'ala militare di Hamas. Lo afferma un comunicato dell'esercito e dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano.
Kahlot - secondo il comunicato - ha rivelato di essere stato reclutato da Hamas nel 2010 col grado di generale di brigata. Membri dell'ala militare di Hamas fungono, ha aggiunto, da dottori, paramedici, impiegati e personale d'ufficio. Hanno a disposizione una propria ambulanza.
15:05
15:05
«Hamas in Egitto per discutere uno scambio di ostaggi con Israele»
Una delegazione di Hamas arriverà al Cairo nei prossimi giorni per discutere con funzionari dell'intelligence egiziana uno scambio di ostaggi con Israele. Lo ha riferito Haaretz che cita fonti palestinesi.
Secondo la stessa fonte, questa - dalla tregua finita il 1 dicembre scorso - sarebbe la prima volta che una delegazione giunge al Cairo per discutere del tema.
14:51
14:51
Sospesi i riservisti israeliani che hanno umiliato i palestinesi legati e bendati
L'esercito israeliano ha annunciato di aver sospeso alcuni soldati della riserva dopo che essi hanno divulgato sui social un video in cui mantenevano un atteggiamento umiliante nei confronti di alcuni palestinesi appena fermati, legati e bendati.
«Prima non avevo idea che Jenin (Cisgiordania) fosse così», diceva uno dei soldati, ripreso sorridente nel video mentre era comodamente seduto su una poltrona ed emetteva boccate di fumo da un narghilé. Ai suoi piedi, sul pavimento di una stanza, erano custoditi i palestinesi. Altri due soldati erano ripresi mentre assaggiavano snack e ridevano.
«Il loro comportamento è deplorevole e contrasta con i valori delle forze armate», ha commentato un portavoce militare. Quei soldati, ha aggiunto, sono stati sospesi fino a nuovo ordine.
In precedenza l'esercito aveva rimosso da una unità di riservisti altri militari risultati colpevoli di aver profanato una moschea di Jenin, avendo utilizzato i suoi altoparlanti per diffondere una preghiera ebraica.
12:43
12:43
«A Gaza morte 19.667 persone»
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato 19'667 vittime dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. I feriti sono 52'586.
11:02
11:02
Israele: «Eliminato Subhi Ferwana finanziere di Hamas»
L'Idf «in un'operazione mirata nel centro di Rafah, nel sud di Gaza, ha eliminato Subhi Ferwana», uno dei maggiori finanzieri, insieme al fratello, di Hamas.
Lo ha detto il portavoce militare secondo cui Ferwana «era coinvolto negli ultimi anni nel trasferimento di decine di milioni di dollari all'organizzazione terroristica di Hamas e alla sua ala militare attraverso la sua compagnia di cambio di soldi 'Hamsat'».
«Hamas e la sua ala militare - ha aggiunto il portavoce militare - dipendono da questi fondi, senza di cui le loro capacità sono ridotte». Ferwana - ha continuato - era «in grado di trasferire fondi all'ala militare di Hamas come richiesto dalla guerra». I fondi - ha spiegato - erano usati per «il pagamento dei salari ai terroristi durante la guerra e per finanziare la guerra di Hamas».
Secondo il portavoce militare, la fazione islamica «usa finanzieri per ricevere i fondi trasferiti dall'Iran e da vari altri centri di raccolta all'estero. I cambiavalute effettuano i trasferimenti utilizzando il metodo di pulitura e riciclaggio di denaro, eludendo il sistema finanziario internazionale».
10:46
10:46
«Almeno 25 palestinesi civili uccisi a Gaza sud»
L'agenzia palestinese Wafa ha segnalato che «all'alba di questa mattina i bombardamenti israeliani si sono concentrati su Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia». Fonti mediche e locali - riprese dalla Wafa - hanno riferito di almeno 25 palestinesi civili uccisi. Tra questi - ha aggiunto - «donne e bambini» nel raid che ha colpito «tre case» di due famiglie.
10:36
10:36
«Continueremo ad attaccare le navi nel Mar Rosso»
I ribelli filoiraniani Huthi dello Yemen hanno dichiarato che non fermeranno gli attacchi alle navi del Mar Rosso nonostante l'annuncio degli Stati Uniti di una nuova forza di protezione marittima. «Anche se l'America riuscisse a mobilitare il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno, a prescindere dai sacrifici che ci costerà», ha dichiarato l'alto funzionario del gruppo Mohammed al-Bukhaiti su X.
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L'alleanza navale a guida USA nel Mar Rosso è inutile
Il principale negoziatore Huthi, gruppo ribelle dello Yemen alleato dell'Iran, Mohammed Abdulsalam ha dichiarato che l'istituzione di un'alleanza navale multinazionale per salvaguardare la navigazione nel Mar Rosso non cambierà la loro posizione sul conflitto di Gaza. Lo scrive il Guardian citando Reuters.
L'alleanza navale guidata dagli Stati Uniti è «essenzialmente inutile», ha detto Abdulsalam, aggiungendo che tutte le acque adiacenti allo Yemen sono sicure, tranne che per le navi israeliane o per quelle dirette in Israele, a causa della «ingiusta guerra aggressiva contro la Palestina».
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Hamas minimizza la scoperta del «più grande tunnel» a Gaza
Un funzionario di Hamas ha minimizzato la scoperta di uno dei tunnel a Gaza da parte dell'esercito israeliano, affermando che questo passaggio sotterraneo era stato costruito per una «missione» che è stata «portata a termine con successo».
Ieri l'esercito israeliano ha mostrato le immagini di quello che sembrerebbe essere il più grande tunnel di Hamas scoperto finora sotto la Striscia, vicino al valico di Erez tra il territorio palestinese e Israele.
L'esercito israeliano ha affermato che il passaggio sotterraneo fa parte di una rete ramificata più ampia che si estende per oltre quattro chilometri. Israele ha inoltre affermato che il tunnel è costato milioni di dollari e ci sono voluti anni per costruirlo, comprendendo binari, elettricità, drenaggio e una rete di comunicazioni.
«La pubblicazione delle immagini del lungo tunnel... 72 giorni dopo l'inizio dell'aggressione (israeliana), è arrivata troppo tardi», ha detto Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, in una conferenza stampa a Beirut. «La missione che volevamo compiere grazie a questo tunnel è stata portata a termine con successo», ha precisato Hamdan senza aggiungere altro.
06:06
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IL PUNTO ALLE 6
Due soldati israeliani sono morti ieri in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Lo rende noto oggi l'esercito di Israele, portando a 131 il bilancio dei militari uccisi dall'inizio dell'operazione di terra contro Hamas. Atri due soldati sono rimasti feriti negli stessi scontri, specificano le Forze di difesa israeliane (Idf).
Nel frattempo la deputata britannica liberaldemocratica Layla Moran ha dichiarato a Channel 4 News di temere per la vita dei suoi parenti che si trovano tra le centinaia di civili palestinesi intrappolati nella chiesa cattolica parrocchiale della Sacra Famiglia a Gaza.
«Sono preoccupata che se non saranno i proiettili a ucciderli sarà la mancanza d'acqua», ha detto la deputata inglese di origini palestinesi sottolineato la difficile situazione dei cristiani locali bloccati all'interno della chiesa circondata dalle forze di Israele. Due donne sono state uccise da cecchini israeliani all'interno della Sacra Famiglia lo scorso fine settimana.
Ieri, inoltre, il comico americano Jerry Seinfeld si è recato in Israele e ha incontrato gli ostaggi liberati da Hamas e le famiglie di quelli ancora tenuti dal movimento islamista palestinese nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani e americani.
Channel 13 riferisce che l'incontro è durato due ore in più del previsto e che Seinfeld si è dimostrato «sensibile» e «premuroso». Il comico 69enne di origine ebraiche ha intenzione di visitare anche il confine meridionale e incontrare i soldati israeliani, secondo l'emittente.