Guerra

«I droni kamikaze iraniani? Dei motorini...»

Ukroboronprom, sigla che raccoglie le varie imprese attive nella difesa, sta lavorando a un drone ucraino: «Avrà una portata di 1.000 chilometri e potrà trasportare una carica esplosiva di 75 chilogrammi»
Marcello Pelizzari
18.10.2022 11:00

Prima i missili, poi – novità – i droni kamikaze iraniani. Sì, Mosca ha cambiato strategia. Colpendo Kiev e altre città ucraine con uno sciame di Geran-2, noti altresì con il nome Shahed-136. Delle vere e proprie bombe volanti, portatrici di devastazione e morte. Gli analisti, non a caso, avevano lanciato l’allarme sin dalle prime indiscrezioni circa la consegna di questi aggeggi all’esercito russo: possono viaggiare per 1.000 chilometri e, di riflesso, colpire il territorio ucraino in profondità. L’efficacia, va da sé, è stata dimostrata lunedì.

Non solo, i droni iraniani hanno un costo limitato: 20 mila dollari ciascuno, una minima frazione rispetto al costo di un missile da crociera Kalibr, che viaggia attorno al milione di dollari per testata.

Come reagirà, ora, l’Ucraina? Come, soprattutto, contrasterà queste nuove modalità di attacco, considerando che i droni kamikaze volano a bassa quota e sono difficilmente rilevabili dai radar? Una risposta, beh, potrebbe essere la creazione di un drone «nazionale», come ha promesso su Facebook Ukroboronprom, sigla che raccoglie le varie imprese ucraine attive nella difesa. «Stiamo ultimando lo sviluppo» si legge nel post pubblicato, con tanto di foto del drone. Il drone ucraino avrà una portata di 1.000 chilometri e potrà trasportare una carica esplosiva di 75 chilogrammi.

Ukroboronprom, nel suo post, ha definito «motorini» i droni iraniani e, ancora, dato una spiegazione tattica agli attacchi di lunedì: «Non sono altro che l’agonia della Federazione Russa». Un chiaro riferimento al fatto che, secondo molti analisti, Mosca stia esaurendo le armi a sua disposizione. «Le forze armate dell’Ucraina stanno vincendo sul campo di battaglia» ha aggiunto l’associazione. «Ukroboronprom ha operato in modalità intensiva dopo l'invasione su larga scala. Non vi diciamo quasi nulla (dobbiamo farlo, credeteci), ma questo «nulla» funziona con successo sul campo di battaglia».

L’Ucraina, invero, dispone già di droni kamikaze. Gli Stati Uniti, infatti, tempo fa avevano consegnato centinaia di Switchblade, utilizzati dalle forze speciali statunitensi da una decina d’anni circa e fortemente richiesti da Kiev. Si tratta, tuttavia, di un’arma difficilmente comparabile con i droni iraniani o il futuro equivalente ucraino: gli Switchblade, infatti, sono molto più piccoli e leggeri e, di rigore, vengono usati per degli obiettivi più mirati.

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