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I funzionari israeliani: «Netanyahu sta sabotando l'accordo per un cessate il fuoco»

Il premier ha escluso ogni possibilità di un ritiro dai corridoi Filadelfia e Netzarim, fra Gaza e l'Egitto: critiche dal team impegnato nei negoziati: «Dichiarazioni che minano gli sforzi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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I funzionari israeliani: «Netanyahu sta sabotando l'accordo per un cessate il fuoco»
Red. Online
20.08.2024 06:32
22:48
22:48
«L'accordo per una tregua va concluso nei prossimi giorni»

L'accordo di cessate il fuoco a Gaza deve essere concluso nei prossimi giorni, e Stati Uniti, Egitto e Qatar faranno tutto il possibile per convincere Hamas a sostenere la «proposta ponte». Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Doha, secondo quanto riportato dai media israeliani.

Secondo Blinken, una volta che Hamas accetterà la proposta presentata da Washington per superare i disaccordi che bloccano l'intesa per il cessate il fuoco, dovrà anche raggiungere un accordo sui dettagli dell'attuazione.

Il tempo per raggiungere un accordo, ha sottolineato Blinken, «sta per scadere». Il segretario di Stato americano ha anche sottolineato che «gli Stati Uniti rifiutano un'occupazione israeliana a lungo termine di Gaza».

21:26
21:26
Nord di Israele sotto tiro: «100 razzi dal Libano»

In serata circa 40 razzi e droni sono stati lanciati dal Libano verso la regione dell'Alta Galilea, nel nord di Israele, diversi velivoli senza pilota sono penetrati sulle alture del Golan, come riferisce l'Idf.

Nella giornata di oggi Hezbollah ha lanciato cento tra razzi e droni, secondo l'esercito, alcuni sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in zone aperte. Una fonte locale ha riferito ai media che una casa a Matat è stata danneggiata da un razzo.

21:12
21:12
I funzionari israeliani: «Netanyahu sta sabotando l'accordo per un cessate il fuoco»

Funzionari israeliani coinvolti nei colloqui hanno accusato il primo ministro Benyamin Netanyahu di star intenzionalmente sabotando i negoziati dichiarando ai familiari dei rapiti che «Israele non abbandonerà i corridoi Filadelfia e Netzarim in nessuna circostanza».

Lo riporta l'emittente pubblica israeliana Kan.

«La dichiarazione è intesa a far saltare i negoziati», ha detto la fonte. «Il primo ministro sa che stiamo lavorando a soluzioni per Filadelfia e Netzarim prima del summit. Sa che ci sono progressi, e poi rilascia dichiarazioni che sono l'opposto di quello che ha concordato con i mediatori», ha aggiunto la fonte.

20:46
20:46
Critiche USA: «Le parole di Netanyahu non sono costruttive»

Un alto funzionario americano ha criticato le dichiarazioni attribuite al premier israeliano Benyamin Netanyahu sul mantenere il controllo del confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, affermando che «non sono costruttive» nel bel mezzo dei negoziati su una tregua.

«Dichiarazioni massimaliste come queste non sono costruttive per raggiungere un accordo di cessate il fuoco», ha detto il funzionario che accompagna il segretario di Stato americano Antony Blinken nel suo tour in Medio Oriente e che ha chiesto l'anonimato a causa della delicatezza delle discussioni.

19:59
19:59
Stallo negoziale, Netanyahu non cede sulle truppe a Gaza

La complicatissima trattativa per una tregua a Gaza va avanti, tra passi avanti e marce indietro. La buona notizia è che i negoziati guidati dai mediatori riprenderanno giovedì al Cairo, mentre Antony Blinken proseguirà il suo tour nella regione facendo tappa a Doha.

Allo stesso tempo, Israele e Hamas appaiono ancora lontani sui nodi chiave. Benyamin Netanyahu ad esempio non ne vuole sapere di far ritirare l'Idf dal corridoio Filadelfia, al confine tra Striscia e Egitto, affermando che bisogna continuare a impedire il contrabbando di armi. La fazione palestinese invece accusa il suo nemico di utilizzare ogni espediente per proseguire la guerra, con la copertura degli Stati Uniti.

Il capo della diplomazia americana, dopo aver incassato l'ok di Netanyahu alla proposta di compromesso sulla tregua formulata da Washington, si è spostato in Egitto, dove ha incontrato il presidente Abdel Fattah al-Sisi. Entrambi hanno concordato sulla necessità di arrivare rapidamente ad un cessate il fuoco a Gaza per evitare un'espansione regionale del conflitto.

Uno spiraglio in questa direzione si sarebbe potuto aprire convincendo Israele a ritirarsi almeno temporaneamente dal corridoio cuscinetto con l'Egitto, ma Netanyahu ha ribadito la sua contrarietà. «Non ci ritireremo in nessun caso, ho informato Blinken che continueremo fino alla distruzione di Hamas», perché in ballo c'è la tutela dei «nostri asset di sicurezza strategica», sono state le sue parole ad un incontro con le famiglie degli ostaggi. A cui è seguita una poco rassicurante previsione: «Non sono sicuro che ci sarà un accordo».

La palla è nel campo di Hamas, secondo lo Stato ebraico e gli Usa, tanto che Joe Biden - che fino a pochi giorni parlava di un accordo mai così vicino - ha accusato il gruppo che governa la Striscia di «tirarsi indietro» nel negoziato. «Parole fuorvianti che non rappresentano la vera posizione del movimento, che auspica di arrivare a un accordo», è stata la replica alla Casa Bianca.

Hamas continua a rivendicare di aver accettato il primo piano Biden presentato a maggio, per dare vita in una prima fase ad una tregua di sei settimane. Poi però Israele avrebbe posto nuove condizioni, come pretesto per non chiudere l'intesa, potendo contare sulla «luce verde» degli americani. A complicare le cose nelle trattative c'è poi la questione ostaggi: Israele di fatto vuole tutti gli ostaggi vivi nella prima fase della tregua, mentre Hamas rinfaccia alla controparte di porre veti sui nomi dei prigionieri palestinesi da scambiare.

Il filo della trattativa insomma resta molto sottile, ma non si è ancora spezzato. Giovedì e venerdì si attende il secondo round dei negoziati mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar, per tentare di riavvicinare le parti. Il team israeliano dovrebbe raggiungere Il Cairo, Hamas al contrario ha fin qui rifiutato di sedersi al tavolo, sostenendo che non c'è nient'altro da discutere.

Sullo sfondo c'è l'ombra che non si è ancora diradata di una escalation regionale, con il cosiddetto Asse della resistenza guidato dall'Iran sempre pronto a sferrare un duro attacco a Israele, come rappresaglia per gli omicidi del comandante di Hezbollah Fuad Shukr e del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh.

Lo hanno ricordato, dopo giorni di silenzio, i Pasdaran: «Il tempo è dalla nostra parte e il periodo di attesa per colpire potrebbe essere lungo», ha affermato un portavoce delle Guardie rivoluzionarie di Teheran. «Il regime sionista e i suoi coloni - è la stilettata - devono assaporare l'amarezza dell'attesa».

19:06
19:06
Sono 105 gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas

Sono 251 gli ostaggi sequestrati da Hamas nell'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele. Ad oggi si ritiene che siano ancora 105 gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dalla fazione islamica: di questi 34 sono ufficialmente considerati morti dalle autorità israeliane.

Finora 116 ostaggi sono tornati vivi in Israele: alcuni rilasciati da Hamas nei giorni successivi all'attacco, altri sono stati liberati con blitz dell'esercito, ma la maggior parte (105) sono stati rilasciati nell'ambito dell'accordo per lo scambio di prigionieri tra fine novembre e inizio dicembre.

Infine, 30 cadaveri sono stati recuperati dall'Idf nella Striscia, compresi i sei di oggi.

18:04
18:04
«Agire subito contro la poliomielite a Gaza»

Chiedono «urgentemente un cessate il fuoco immediato per consentire la somministrazione di vaccini salvavita a circa 640.000 bambini di età inferiore ai 10 anni in seguito alla conferma del primo caso di poliomielite a Gaza dopo 25 anni».

A lanciare l'appello sono le organizzazioni umanitarie Islamic Relief Worldwide, MedGlobal, ActionAid, Churches for Middle East Peace (Cmep), War Child, Norwegian Refugee Council (Nrc), WeWorld, Care, Medical Aid for Palestinians (Map), Humanity & Inclusion/ Handicap International (Hi), DanChurchAid, ChildFund Alliance, Plan International, Accion Contra el Hambre (Acf), Médicos del Mundo (Médecins du Monde Spain), Oxfam, International Rescue Committee, Mercy Corps, Children Not Numbers Ngo, Save the Children e 20 operatori sanitari.

«Ora che la poliomielite è confermata, la risposta deve essere misurata in ore, non in settimane. Senza un'azione immediata, un'intera generazione è a rischio di infezione e centinaia di bambini rischiano di affrontare la paralisi a causa di una malattia altamente trasmissibile che può essere prevenuta con un semplice vaccino », ha affermato Jeremy Stoner, Direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente - Questi bambini non hanno il lusso del tempo.«

»Il sistema sanitario a Gaza è stato distrutto molto tempo fa - ha affermato Nahed Abu Iyada, responsabile sul campo del programma sanitario di Care in Cisgiordania e a Gaza -. Senza un cessate il fuoco immediato e l'accesso ai vaccini e agli aiuti umanitari in tutta la Striscia, la popolazione di Gaza si troverà ad affrontare un disastro sanitario pubblico che si diffonderà e metterà in pericolo i bambini in tutta la regione e oltre«. Perché una campagna di vaccinazione antipolio sia efficace, dicono le organizzazioni, »deve essere in grado di raggiungere almeno il 95% dei bambini mirati, e questo non può accadere in una zona di guerra attiva«.

16:02
16:02
L'Iran chiude due centri culturali tedeschi a Teheran

Due sedi di un centro culturale affiliato al governo tedesco a Teheran sono stati chiusi dalle autorità iraniane con l'accusa di "avere violato le leggi del Paese", mentre sono in corso inchieste riguardo a presunte violazioni da parte di altri centri legati alla Germania.

"Due filiali di centri illegali affiliati al governo tedesco, che hanno violato le leggi del Paese, commesso numerosi atti illegali e gravi violazioni finanziarie, sono state chiuse per ordine dell'autorità giudiziaria", si legge in un comunicato pubblicato sul sito della Magistratura iraniana 'Mizan on-line'.

"Sono state ricevute segnalazioni di violazioni da parte di altri centri affiliati alla Germania nel Paese ed è in corso un'indagine", aggiunge il comunicato, mentre il portale dei dissidenti iraniani con sede all'estero 'Iran International' afferma che i centri culturali chiusi sono due sedi dell'istituto di lingua tedesca Goethe nella capitale iraniana.

Il provvedimento arriva dopo che in luglio la Germania aveva chiuso un centro islamico di Amburgo per presunte relazioni con gli Hezbollah libanesi, decisione che aveva provocato forti critiche da parte di Teheran e la convocazione dell'ambasciatore tedesco in Iran.

15:05
15:05
Giovedì e venerdì si terranno i negoziati su Gaza al Cairo

Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha dichiarato a Sky News che giovedì e venerdì si terranno al Cairo i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza.

14:58
14:58
Netanyahu: «Non sono sicuro che ci sarà un accordo»

Secondo due associazioni di familiari di ostaggi e soldati morti che oggi hanno incontrato Benyamin Netanyahu, il premier ha affermato: «Non sono sicuro che ci sarà un accordo, ma se ci sarà, proteggerà gli interessi che ripeto più e più volte, sono la preservazione delle risorse strategiche di Israele».

Il primo ministro israeliano - hanno riferito le associazioni - ha affermato che se l'accordo dovesse andare in porto, dopo 42 giorni i combattimenti a Gaza riprenderanno «fino all'eliminazione di Hamas, anche mentre vengono negoziati i passi successivi».

14:28
14:28
Gli Huthi restituiscono l'Ufficio ONU per i diritti umani a Sana'a

I ribelli Huthi dello Yemen hanno restituito l'Ufficio per i diritti umani dell'ONU a Sana'a che avevano sequestrato all'inizio di questo mese, ha reso noto un portavoce delle Nazioni Unite.

Il 3 agosto, il gruppo sostenuto dall'Iran ha inviato una delegazione presso la sede dell'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite e ha costretto il personale a consegnare le chiavi.

«L'ufficio è stato riconsegnato al nostro coordinatore residente in Yemen», ha affermato Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite per il segretario generale. «L'ufficio - ha aggiunto - sembra essere nel suo stato originale, ma è attualmente in corso un inventario».

Allo stesso tempo, le Nazioni Unite hanno ieri nuovamente chiesto il rilascio di 13 membri del loro personale e di decine di dipendenti di ONG e ambasciate che sono trattenuti dagli Huthi da più di due mesi. Il Segretario generale Antonio Guterres è «profondamente preoccupato per il benessere» dei detenuti, ha detto Dujarric, aggiungendo di aver chiesto il loro «rilascio immediato e incondizionato».

Gli Huthi hanno affermato di aver arrestato «una rete di spie americano-israeliana» che operava sotto la copertura di organizzazioni umanitarie, accuse respinte con enfasi dall'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

14:09
14:09
Hamas: «No alla proposta ponte perché Netanyahu mette ostacoli»

Una fonte anonima di Hamas ha ribadito al media qatarino al-Araby al-Jadeed che la milizia islamista palestinese ha respinto l'ultima «proposta ponte» degli Stati Uniti perché contiene nuovi elementi aggiunti dal primo ministro Benyamin Netanyahu e sono inaccettabili per Hamas.

I punti critici dell'ultima proposta includono la possibilità che Israele si opponga al numero e all'identità dei detenuti palestinesi da liberare in cambio di ostaggi, e la deportazione all'estero di un gran numero di questi detenuti, così come la perquisizione degli sfollati di Gaza che tornano alle loro case nel nord della Striscia.

La fonte sostiene che Hamas ha dimostrato flessibilità per quanto riguarda la tempistica del ritiro delle forze armate israeliane dalla Striscia, ritirando la sua richiesta che ciò debba avvenire nella prima fase del cessate il fuoco, ma Netanyahu non ha fatto lo stesso per quanto riguarda il ritiro dell'esercito dai corridoi di Filadelfia e Netzarim, e ha aggiunto nuove condizioni.

Al-Araby al-Jadeed cita inoltre Suheil al-Hindi, membro dell'ufficio politico di Hamas, secondo cui il gruppo non cambierà idea rispetto alla sua risposta del 2 luglio a una precedente proposta israeliana e non rinegozierà l'accordo.

Al-Hindi accusa Netanyahu di interpretare la «flessibilità» di Hamas come un segno di sottomissione e resa, e afferma che il gruppo terroristico ha trasmesso la sua posizione ai mediatori Egitto e Qatar, esortandoli a fare pressione su Israele affinché rispetti quanto concordato.

14:03
14:03
Netanyahu: «Non ci ritireremo dall'asse Filadelfia»

«Non ci ritireremo dall'asse di Filadelfia in nessun caso, ho informato (il segretario di Stato americano Antony) Blinken che continueremo fino alla distruzione di Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un incontro con famiglie degli ostaggi.

Lo riporta Ynet. Il ritiro dal corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, è uno dei punti chiave dei colloqui per l'accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi. Hamas ha chiesto il ritiro completo dell'esercito israeliano.

14:02
14:02
Hamas: «Le parole di Biden fuorvianti sulla nostra posizione»

Le parole del presidente americano Joe Biden sul «passo indietro» di Hamas sono «fuorvianti e non rappresentano la vera posizione del movimento che auspica arrivare a un accordo sul cessate il fuoco». Lo afferma lo stesso Hamas in un comunicato accusando Biden di dare così «luce verde» al governo israeliano di proseguire la guerra a Gaza e «commettere altri crimini contro i civili» palestinesi.

13:35
13:35
Sale a 10 il bilancio dei morti nella scuola

Sono almeno 10 le vittime palestinesi del raid aereo israeliano di questa mattina su una scuola che ospitava sfollati a ovest di Gaza City: lo riporta Al-Jazeera, che cita l'agenzia di difesa civile di Gaza gestita da Hamas.

Secondo l'agenzia, la scuola ospitava 700 palestinesi sfollati.

13:07
13:07
Da Eizenkot critiche a Netanyahu

Il parlamentare israeliano di Unità Nazionale Gadi Eizenkot ha dichiarato in un'intervista a Radio 103 che tutti i capi dell'apparato di sicurezza e la maggior parte dei ministri del Gabinetto israeliano hanno spinto per un accordo per liberare gli ostaggi nell'ambito del quadro «tutti per tutti». Ma ha aggiunto che c'era un oppositore: il primo ministro Benyamin Netanyahu.

Secondo Eisenkot, il premier «ha chiesto che il processo venga diviso in tre fasi e ha insistito sul fatto che questa volta l'accordo sarebbe stato di un giorno per ostaggio, mentre nell'accordo di novembre erano dieci ostaggi al giorno».

Eisenkot - già ministro del gabinetto di guerra, che ha perso il figlio e un nipote a Gaza - ha descritto il piano di Netanyahu come «molto difficile», spiegando che le tre fasi sono ciascuna della durata di 42 giorni. «Nella fase A la calma viene ripristinata, e nella fase B viene stabilito un cessate il fuoco permanente. Dopodiché, l'Idf si ritira da Gaza».

«Netanyahu ci ha condotto nella trappola di Sinwar e dell'Iran, per arrivare a una guerra regionale e logorare Israele fino al suo collasso. La saggezza di un leader è prendere decisioni coraggiose e difficili, e questa è stata la principale lacuna che ho visto a partire da gennaio di quest'anno. Ho visto che non è stato in grado di prendere alcuna decisione strategica o decisiva - ha affermato nell'intervista -. Ci sono 109 ostaggi a Gaza: stanno morendo in prigionia, il primo ministro deve agire per riportarli indietro. Sinwar è il principale cattivo, ma la responsabilità di riportarli indietro ricade sulla leadership israeliana», ha concluso.

11:35
11:35
«Colpito un centro di comando di Hamas in una scuola»

L'Aeronautica militare israeliana ha lanciato questa mattina un attacco contro «terroristi che operavano all'interno di un centro di comando e controllo di Hamas» nascosto all'interno del complesso scolastico «Mustafa Khaft» a Gaza City: lo ha reso noto l'esercito (Idf) su Telegram.

«I terroristi di Hamas hanno utilizzato il centro di comando e controllo per pianificare ed eseguire attacchi contro le truppe dell'Idf e lo Stato di Israele», prosegue il comunicato.

Da parte sua l'agenzia di difesa civile della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha annunciato che sette persone sono morte nell'attacco dell'esercito israeliano contro una scuola che ospitava sfollati.

I corpi di cinque uomini e due bambini sono stati estratti dall'edificio «dopo che un aereo israeliano ha sganciato una bomba al secondo piano dell'edificio (della scuola Mustafa Hafiz) che ospita migliaia di sfollati», ha detto all'agenzia di stampa AFP il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal.

11:22
11:22
«Dietro al fallito attentato a Tel Aviv ci sono l'Iran e Hezbollah»

La polizia e lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno israeliano) ritengono che dietro il fallito attentato a Tel Aviv di domenica sera ci siano l'Iran e il suo alleato in Libano Hezbollah, poiché l'ordigno era particolarmente sofisticato anche se difettoso tenuto conto che è esploso prima che l'attentatore raggiungesse il suo obiettivo.

Che, secondo gli investigatori, era quasi sicuramente una sinagoga vicina durante l'ora della preghiera, come hanno riferito le emittenti Channel 12 e Kan.

Ieri mattina Hamas e la Jihad islamica hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco, sebbene non risulti che l'attentatore, un palestinese di Nablus, fosse affiliato a nessuno dei due.

L'ordigno esplosivo di otto chili, che «è stato probabilmente costruito in Cisgiordania», era «grande e significativo e se non fosse esploso all'esterno, avrebbe colpito molte persone», ha detto la polizia.

Gli investigatori, secondo indiscrezioni, hanno una «pista significativa» ma per il momento la censura militare impedisce la diffusione di ulteriori informazioni.

11:15
11:15
Più di 40.000 i morti nella Striscia di Gaza

Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza è salito a quota 40.173, di cui 34 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 92'857, secondo la stessa fonte.

10:41
10:41
Il segretario di Stato americano Blinken è arrivato in Egitto

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Egitto per discutere di una tregua a Gaza: lo riporta un giornalista dell'agenzia di stampa AFP.

Il capo della diplomazia americana è arrivato da Tel Aviv, dove il primo ministro Benyamin Netanyahu ha «confermato che Israele accetta il piano di compromesso» presentato la settimana scorsa da Washington per una tregua, almeno secondo quanto ha riferito lo stesso Blinken.

Il segretario di Stato americano, che ha invitato il movimento islamista palestinese Hamas a «fare lo stesso», deve incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il proprio omologo del Cairo, il ministro degli affari esteri Badr Abdelatty.

09:21
09:21
Israele ha recuperato i corpi di sei ostaggi

L'esercito israeliano ha recuperato la notte scorsa i corpi di sei ostaggi uccisi durante la loro prigionia a Gaza. Lo ha annunciato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Nella notte le nostre forze hanno recuperato i corpi di sei dei nostri ostaggi che erano prigionieri dell'organizzazione terroristica assassina di Hamas: Avraham Munder, Alex Dancyg, Chaim Peri, Yagev Buchshtav, Yoram Metzger e Nadav Popplewell. I nostri cuori sono addolorati per questa terribile perdita. Mia moglie Sarah ed io porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle care famiglie», ha affermato Netanyahu.

I corpi sono stati recuperati dall'esercito nella zona di Khan Yunis nel corso di un'operazione congiunta, effettuata sulla base di informazioni di intelligence, che ha coinvolto anche unità dello Shin Bet (intelligence interna).

Secondo funzionari della Difesa alcuni degli ostaggi sono stati uccisi nel tunnel dove sono stati trovati i loro corpi ed i loro rapitori potrebbero essere fuggiti in seguito agli attacchi israeliani, abbandonando i cadaveri nel tunnel.

«Vorrei ringraziare i coraggiosi combattenti e comandanti dell'Idf e dello Shin Bet per il loro eroismo e la loro azione determinata. Lo Stato di Israele continuerà a fare ogni sforzo per riavere tutti i nostri ostaggi, quelli vivi e quelli deceduti», ha aggiunto Netanyahu.

08:29
08:29
Biden :«Hamas si sta tirando indietro dall'accordo su Gaza»

Hamas si sta ritirando da un accordo con Israele per un cessate il fuoco nella guerra a Gaza: lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

«È ancora in gioco, ma non si può prevedere», ha affermato Biden mentre si preparava a lasciare Chicago dopo il suo discorso alla Convention nazionale democratica. «Israele dice di poter trovare una soluzione (...) Hamas si sta tirando indietro», ha aggiunto.

08:19
08:19
Morto un ostaggio israeliano di 79 anni

Il kibbutz Nir Oz, attaccato dai commando di Hamas il 7 ottobre scorso, ha annunciato stamattina che il 79enne Avraham Munder, uno dei suoi residenti israeliani presi in ostaggio nella Striscia di Gaza, è morto dopo più di 10 mesi di guerra nel territorio palestinese.

«Il Kibbutz Nir Oz annuncia con grande tristezza la morte di Avraham Munder, di 79 anni, in cattività dopo mesi di torture fisiche e mentali», ha dichiarato la comunità.

08:05
08:05
«Soldato ucciso da un raid aereo per un problema tecnico»

Un ufficiale israeliano di 21 anni, della Brigata Paracadutisti, è rimasto ucciso in un fallito attacco aereo dell'Idf su Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto lo stesso Idf, citato dal «Times of Israel», aggiungendo che altri tre soldati sono rimasti feriti.

Secondo una prima ricostruzione dell'esercito, intorno alle 6.30 del mattino gli F-15 dell'aeronautica militare hanno preso di mira due obiettivi nell'area di Khan Yunis: un missile ha centrato il primo obiettivo, mentre un secondo ha colpito, a causa di un problema tecnico, un edificio dove si trovavano i paracadutisti, a 300 metri di distanza dall'obiettivo.

Il malfunzionamento del missile, ha sottolineato l'Idf, è stato di natura tecnica e non causato da un errore umano.

07:32
07:32
«Sinwar pensa che l'ultimo round di colloqui sia un bluff»

Il capo di Hamas Yahya Sinwar ritiene che l'ultimo round di colloqui su Gaza sia un bluff volto a concedere ulteriore tempo a Israele per condurre la sua campagna militare, secondo mediatori arabi citati anonimamente dal «Wall Street Journal».

Sinwar, sempre secondo le stessi fonti, sperava di aumentare la pressione su Israele ampliando il conflitto, compresi gli attacchi dalla Cisgiordania.

06:32
06:32
Il punto alle 6.00

Almeno nove palestinesi sono stati uccisi e altri cinque feriti a seguito degli attacchi dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito Al Jazeera del Qatar.

Le vittime sono state uccise quando l'esercito israeliano ha fatto saltare in aria un condominio in un campo profughi nella parte centrale della Striscia. Altre , quattro persone sono morte dopo che i militari israeliani hanno aperto il fuoco su un veicolo civile a Rafah. Cinque i feriti a Khan Yunis, sempre nel sud. Almeno 35 palestinesi sono stati uccisi a Gaza durante la notte, secondo Al Jazeera.