Polonia

I leader mondiali riuniti ad Auschwitz nell'80. anniversario della liberazione

Tra loro, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
©Sean Kilpatrick
Ats
27.01.2025 17:06

La cerimonia per l'80. anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau ha preso il via nel museo del campo di sterminio nazista. Ad aprire l'evento nel Giorno della Memoria sono i sopravvissuti Marian Turski, Janina Iwanska, Tova Friedman e Leon Weintraub consegnando al mondo le loro testimonianze e un monito contro l'oblio.

Anche i leader mondiali si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto e riaffermare l'importanza di preservare la memoria: tra loro, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Tra i presenti anche il primo ministro canadese Justin Trudeau e i reali di Spagna, Danimarca e Norvegia. A rappresentare Washington è invece l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff.

«Nel mondo contemporaneo vediamo l'antisemitismo in aumento ed è questo antisemitismo che ha portato alla Shoah», ha detto Marian Turski, sopravvissuto ad Auschwitz, nella sua toccante testimonianza, facendo più volte riferimento al negazionismo. «Non abbiamo timore di dimostrare coraggio oggi, quando Hamas tenta di negare il massacro del 7 ottobre. Non abbiamo paura di opporci alle teorie del complotto secondo cui tutto il male di questo mondo sarebbe il risultato di un complotto ordito da gruppi sociali indefiniti e gli ebrei vengono spesso menzionati come uno di questi», ha sottolineato ancora lo storico e giornalista polacco, facendo appello alla risoluzione dei conflitti.

«Non abbiamo paura di convincerci a vicenda che è necessario avere una visione non solo di ciò che è qui oggi, ma anche di ciò che verrà domani e di ciò che accadrà tra qualche decennio», ha concluso ricevendo una lunga standing ovation.

Un avverimento

La commemorazione della liberazione di Auschwitz «serve a ricordare il trattamento disumano delle persone, ma è anche un avvertimento contro i movimenti sempre più vocali della destra radicale antidemocratica». Leon Weintraub, sopravvissuto al campo di concentramento e sterminio nazista, ha lanciato il suo appello ai leader mondiali durante la cerimonia in corso nel museo del campo di sterminio nazista per l'80. anniversario della liberazione.

«Dobbiamo prendere sul serio ciò che predicano i nemici della democrazia: in genere cercano davvero di mettere in pratica gli slogan che promuovono se riescono a ottenere il potere. Dobbiamo evitare l'errore degli anni '30, quando il mondo non prese sul serio il regime nazista: i suoi piani di uno Stato senza ebrei, rom, persone di opinioni diverse, o malate furono sottovalutati», ha sottolineato il medico di origine polacca che ha appena compiuto 99 anni, denunciando l'esistenza di movimenti nazionalisti di estrema destra in Polonia e «in molti Paesi europei».

«Esiste una sola razza di esseri umani: l'homo sapiens. Pertanto, la teoria del razzismo, che è un principio fondamentale dell'ideologia nazista, è falsa e incompatibile con la realtà», ha aggiunto.