Il caso

I Navy Seal che uccisero Bin Laden scudo di Taiwan

Il Seal Team 6, l'unità d'élite di commando clandestina della Marina degli Stati Uniti, si è preparato per affrontare missioni di aiuto dell'isola nel caso di invasione da parte della Cina
© KEYSTONE (EPA/RITCHIE B. TONGO)
Ats
12.09.2024 22:49

Dall'uccisione di Osama bin Laden alla difesa di Taiwan. Il Seal Team 6, l'unità d'élite di commando clandestina della Marina degli Stati Uniti che fece fuori il capo di al-Qaida nel 2011, si è preparato per affrontare missioni di aiuto dell'isola nel caso di invasione da parte della Cina.

Le forze speciali, incaricate delle missioni più delicate e difficili dell'esercito americano, hanno pianificato e si sono addestrate per un conflitto a Taiwan per più di un anno a Dam Neck, il quartier generale a Virginia Beach, a circa 250 km a sudest di Washington.

Un protocollo segreto, ha riferito il «Financial Times» citando fonti anonime vicine al dossier, che sottolinea la crescente attenzione degli Stati Uniti nel rafforzare la deterrenza in modo che Pechino ci pensi almeno due volte prima di sferrare un eventuale attacco contro Taiwan, intensificando al contempo i preparativi di difesa nel caso in cui il presidente Xi Jinping ordini all'Esercito popolare di liberazione di aggredire o invadere l'isola.

I preparativi sono aumentati di fronte alla maggiore assertività di Pechino e da quando Phil Davidson, all'epoca a capo del comando americano dell'Indo-Pacifico, avvertì nel 2021 che il Dragone avrebbe potuto attaccare Taipei nell'arco di sei anni.

Se i funzionari americani ripetono che lo scontro con la Cina «non è né imminente né inevitabile», le forze armate a stelle e strisce hanno tuttavia accelerato i preparativi d'emergenza di fronte alle truppe cinesi che si modernizzano a passo sostenuto per soddisfare l'ordine di Xi di avere la capacità di prendere Taiwan con la forza entro il 2027, anno del centenario della fondazione dell'Esercito popolare di liberazione.

Il capo della CIA William Burns disse lo scorso anno che «essere pronti non vuol dire che Xi abbia preso la decisione di andare necessariamente in guerra nel 2027 o 2028 o 2026» date le variabili in campo. «I rischi di un potenziale conflitto sono suscettibili di crescita» e, per questo, la deterrenza è l'arma più efficace, perché rende difficile il calcolo dei costi. Lo stesso Burns ha detto al quotidiano della City la scorsa settimana che il 20% del suo budget è stato destinato alla Cina, in rialzo del 200% in tre anni.

Il Seal Team 6, in questo scenario, è una forza di «livello uno», la più elitaria dell'esercito a stelle e strisce, insieme alla leggendaria Delta Force: risponde al Joint Special Operations Command, parte dello Special Operations Command. Insomma, una potenza d'urto straordinaria.

Negli ultimi anni il Pentagono ha inviato più forze speciali a Taiwan per missioni che includono l'addestramento alle forze armate locali. Oltre a spedire armi ed equipaggiamenti perfettamente integrati alla capacità operativa USA e dei suoi alleati.

L'ammiraglio Samuel Paparo, attuale comandante dell'Indo-Pacifico che si appresta a ricevere negli Stati Uniti il generale Wu Yanan, comandante del Teatro meridionale dell'Esercito popolare di liberazione, ha detto di recente che l'esercito americano trasformerebbe lo stretto di Taiwan in un «inferno senza equipaggio» se la Cina fosse in procinto di attaccare l'isola mobilitando sottomarini, navi e droni teleguidati. Tattiche e strategie per rendere indeterminabili per il Dragone i costi di un'aggressione.