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L'ONU e il Programma alimentare mondiale denunciano i recenti attacchi israeliani ai convogli umanitari – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:21
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«Otto palestinesi uccisi da raid israeliani a est della città di Gaza»
Otto palestinesi sono stati uccisi da raid israeliani nei quartieri di Al-Shaghaf e Al-Tuffah a est della città di Gaza. Il corrispondente della WAFA ha riferito che cinque persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite colpite dai droni israeliani nel quartiere di Al-Shaghaf, a est della città di Gaza.
Altre tre persone sono state uccise e altre sono rimaste ferite nel bombardamento che ha preso di mira un gruppo di cittadini nel quartiere di Al-Tuffah, a est di Gaza City.
20:55
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La proposta israeliana per il rilascio degli ostaggi
La proposta israeliana su cui si basano i negoziati a Doha per il rilascio degli ostaggi è stata rivelata questa sera per la prima volta durante il notiziario della tv pubblica Kan.
Il documento è stato presentato al gabinetto ristretto e prevede tra l'altro il ritiro dell'Idf dal corridoio Netzarim nel centro di Gaza, lo smantellamento totale degli avamposti militari nella Striscia, aiuti umanitari.
«Il primo giorno rilascio di 3 rapiti, il settimo altri 4 e successivamente 3 ostaggi ogni 7 giorni. Israele, su raccomandazione del gruppo negoziale, pretende la lista dei rapiti prima dell'attuazione dell'accordo.
Nel documento pubblicato da Kan, Israele chiede che Hamas si impegni a rilasciare gli ostaggi in fasi, partendo dalle donne: il primo giorno saranno liberate tre donne, il settimo giorno altre quattro e successivamente tre ostaggi ogni sette giorni, dando priorità ai vivi. Israele ha anche richiesto che entro il settimo giorno Hamas fornisca un elenco degli ostaggi che saranno rilasciati nella prima fase.
Tuttavia, secondo fonti, il team negoziale israeliano ora richiede questa lista prima dell'attuazione dell'accordo. Il tema della presenza dell'Idf sull'asse Filadelfia, non menzionato in questo documento, ha fatto progressi. Israele ha inoltre aumentato il numero di detenuti palestinesi da esiliare (almeno 50 nel documento originale) e sta considerando una riduzione del suo potere di veto sul rilascio dei detenuti da 100 a un numero inferiore, per ottenere la liberazione di un maggior numero di ostaggi ogni settimana.
Per quanto riguarda la fase successiva, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha approvato l'inizio della ricostruzione della Striscia subito dopo la guerra, compresa la ricostruzione delle infrastrutture, la rimozione delle macerie e l'introduzione di almeno 60.000 container e 200.000 tende. Il secondo stadio dell'accordo è formulato in modo sintetico, con una sola frase, e non include il termine »cessazione della guerra«, bensì »cessazione permanente delle attività militari e di qualsiasi azione ostile, e l'entrata in vigore della calma«.
Fonti coinvolte nei negoziati, che durano ormai da oltre un anno, affermano che oggi il divario tra il documento approvato dal gabinetto a maggio e ciò che viene discusso a Doha non è significativo. Tuttavia, il grande ostacolo rimane il numero di ostaggi vivi nella Striscia di Gaza.
15:28
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«Hamas usa l'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, come rifugio sicuro»
«Hamas usa l'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, come rifugio sicuro perché l'esercito israeliano non può colpirlo direttamente»: lo afferma durante un interrogatorio ripreso in video e pubblicato dalle Forze di difesa israeliane (IDF) il miliziano di Hamas Anas Mohammad Faiz a-Sharif, arrestato a dicembre dall'esercito nella struttura medica.
«Hamas pensa che l'ospedale sia un rifugio sicuro, perché l'esercito non può colpirlo direttamente», dice Faiz a-Sharif, «i miliziani trasportano le armi da e verso l'ospedale e partono dal centro medico di notte per svolgere operazioni di sorveglianza e pattugliamento. Dall'ospedale vengono distribuite granate e mortai per attaccare i carri armati, per tendere imboscate e per i tunnel». Il terrorista racconta di aver lavorato nell'ospedale come custode ma di essere anche membro della forza d'élite Nukhba di Hamas.
Secondo l'esercito, oltre 240 membri di Hamas e della Jihad islamica sono stati arrestati dalle truppe nell'ospedale Kamal Adwan durante un'operazione condotta il mese scorso. L'IDF afferma che i miliziani interrogati dall'Unità 504 dall'intelligence militare hanno finora fornito «molte informazioni».
14:29
14:29
Un missile anticarro ha ucciso due ufficiali israeliani del battaglione 932, brigata Nahal, a Beit Hanun
Un missile anticarro ha ucciso due ufficiali israeliani del battaglione 932, brigata Nahal, a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di un capitano di 24 e di un maggiore di 28 anni. Inoltre, un sergente di 20 anni è stato ucciso in battaglia mentre combatteva nel nord della Striscia.
Lo annunciano le Forze di difesa israeliane portando il totale dei soldati uccisi dal 7 ottobre 2023 a 828.
14:22
14:22
Hamas: «Azioni legali contro Blinken per crimini di guerra»
L'alto funzionario di Hamas Osama Hamdan ha annunciato in una conferenza stampa in Algeria azioni legali contro il segretario di Stato americano Antony Blinken per il suo ruolo nella guerra nella Striscia di Gaza.
«La sua complicità nei crimini contro il nostro popolo sarà perseguita legalmente», ha minacciato.
Nel fine settimana, parlando con il «New York Times», Blinken ha attribuito direttamente a Hamas la colpa per il mancato raggiungimento di un accordo sul rilascio degli ostaggi. «Quello che abbiamo visto ripetutamente è che Hamas non vuole concludere un accordo», ha detto Blinken.
14:22
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Riprenderanno oggi al Cairo incontri fra Hamas e Fatah
Riprenderanno oggi al Cairo incontri fra Hamas e Fatah «per concordare i meccanismi di gestione della Striscia di Gaza dopo la guerra»: lo scrive il sito dell'emittente tv al-Hadath citando proprie fonti e premettendo che «si accumulano segnali positivi sul fatto che un accordo tra Hamas e Israele sia vicino per un cessate il fuoco a Gaza e uno scambio di prigionieri».
L'emittente legata alla tv panaraba al-Arabiya ricorda che «è la quarta volta che le due delegazioni palestinesi s'incontrano nella capitale egiziana, dopo aver fallito nel raggiungere un accordo su una formula per gestire la Striscia di Gaza».
«Le fonti hanno rivelato che la delegazione di Fatah ha chiesto di avere la maggiore quota nella selezione dei 15 membri che gestiranno la Striscia di Gaza», scrive ancora al-Hadath.
Viene inoltre «sottolineato che sono in corso pressioni arabe per concordare un comitato (...) indipendente formato da Fatah e Hamas, tale da essere accettato dalle parti internazionali per gestire la situazione, fornire aiuti e occuparsi della ricostruzione».
14:09
14:09
I colloqui per consolidare una tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas sono in corso
I colloqui per consolidare una tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas sono in corso, con «incontri tecnici» tra le parti, ha dichiarato un portavoce del ministero degli esteri del Qatar.
«Gli incontri tecnici sono ancora in corso tra le due parti», ha dichiarato il portavoce Majed al-Ansari, riferendosi agli incontri con funzionari di basso livello sui dettagli di un accordo. «Al momento non sono in corso incontri principali», ha aggiunto.
Intanto, l'incaricato del governo israeliano per gli ostaggi Gal Hirsh incontrerà a partire da oggi e per i prossimi due giorni i suoi omologhi americani, britannici, canadesi, tedeschi e austriaci al ministero degli esteri a Gerusalemme.
Nel pomeriggio gli inviati saranno ricevuti dal presidente Isaac Herzog presso la sua residenza e durante la visita incontreranno anche le famiglie degli ostaggi.
12:24
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«I morti a Gaza sono 45.885»
Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza è salito a quota 45'885, di cui 31 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 109'196, secondo la stessa fonte.
12:16
12:16
Missile anticarro uccide due ufficiali israeliani
Un missile anticarro ha ucciso due ufficiali israeliani del battaglione 932, brigata Nahal, a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di un capitano di 24 e di un maggiore di 28 anni. Lo annunciano le Forze di difesa israeliane portando il totale dei soldati uccisi dal 7 ottobre 2023 a 827.
11:16
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Almeno 900 persone giustiziate nel 2024 in Iran
Più di 900 persone sarebbero state giustiziate in Iran lo scorso anno, di cui circa 40 in una sola settimana a dicembre. Lo ha dichiarato il capo dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCR) Volker Türk.
"È profondamente inquietante che ancora una volta si registri un aumento del numero di persone sottoposte alla pena di morte in Iran di anno in anno", ha dichiarato Türk, aggiungendo che almeno 901 persone sarebbero state giustiziate nel 2024. Il dato segna un aumento rispetto all'anno precedente, quando almeno 853 persone furono giustiziate nella Repubblica islamica.
La maggior parte delle esecuzioni dello scorso anno riguardava reati legati alla droga, ma sono stati giustiziati anche dissidenti e persone collegate alle proteste del 2022. C'è stato anche un aumento del numero di donne giustiziate, sottolinea il comunicato dell'UNHCR.
"È giunto il momento che l'Iran argini questa ondata di esecuzioni in continua crescita", ha detto l'Alto commissario. "Ci opponiamo alla pena di morte ogni circostanza", ha aggiunto Türk. "È incompatibile con il diritto fondamentale alla vita e aumenta il rischio inaccettabile di giustiziare persone innocenti."
Türk ha esortato le autorità iraniane a fermare ogni ulteriore esecuzione e a imporre una moratoria sull'uso della pena di morte con l'obiettivo di abolirla definitivamente. L'UNHCR ricorda che circa 170 Stati hanno abolito la pena capitale o imposto una moratoria sulle esecuzioni.
11:16
11:16
Ripresi i voli internazionali all'aeroporto di Damasco
I voli internazionali sono ripresi oggi, come previsto, all'aeroporto principale della Siria - a Damasco - per la prima volta da quando i ribelli hanno rovesciato il presidente Bashar al-Assad il mese scorso.
Un volo della Syrian Airlines diretto a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, è decollato intorno alle 11.45 locali (le 09.45 in Svizzera), segnando il primo volo commerciale internazionale dall'aeroporto dall'8 dicembre.
Nelle stesse ore è arrivato a Damasco il primo volo da Amman, in Giordania, e questo in corrispondenza con la visita nel regno hascemita dei ministri siriani della difesa e degli esteri, i quali hanno in agenda incontri con le autorità hascemite, continuando il loro tour regionale che li ha portati nei giorni scorsi in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.
L'obiettivo è raccogliere garanzie da parte dei paesi arabi del Golfo del sostegno politico e finanziario alla gestione del potere incarnato dal Comandante Generale Ahmad Sharaa (Jolani), da un mese nuovo signore di Damasco dopo la dissoluzione del potere rappresentato per più di mezzo secolo dalla famiglia Assad.
Poco prima era arrivato a Damasco, da Riad, in Arabia Saudita, un aereo cargo con aiuti umanitari sauditi.
10:59
10:59
Israele inizia la produzione di «bombe pesanti»
Il ministero della difesa israeliano ha firmato due importanti accordi con Elbit Systems affinché l'azienda fornisca all'esercito migliaia di bombe aeree cosiddette «pesanti» e costruisca un nuovo impianto per la produzione di materie prime. Il valore stimato dei due accordi ammonta a 1 miliardo di Nis (circa 250 milioni di franchi). Lo riporta il «Times of Israel».
Il ministero afferma che gli accordi sono «essenziali per migliorare la resistenza operativa e la capacità di rafforzamento delle forze armate israeliane».
In base al primo accordo, Elbit fornirà migliaia di bombe aeree utilizzate dall'aeronautica militare israeliana. Ciò apparentemente ridurrà la necessità di Israele di fare affidamento sugli Stati Uniti, che a fine primavera hanno bloccato una spedizione di bombe pesanti.
In base al secondo accordo, Elbit istituirà un «impianto nazionale di materie prime per produrre materie prime che prima della guerra provenivano principalmente dall'estero».
«La nuova struttura sarà dotata di linee di produzione avanzate per materiali energetici utilizzati dall'industria della difesa israeliana», afferma il ministero, aggiungendo che si prevede che il progetto «rafforzerà l'indipendenza manifatturiera nazionale e ridurrà la dipendenza dalle materie prime importate».
10:41
10:41
«Presto sveleremo le nostre città sotterranee che immagazzinano missili»
«La Forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie svelerà nuove 'città dei missili e dei droni' sotterranee, durante i giochi di guerra 'Eghtedar' (autorità) che sono iniziati oggi»: lo ha detto ieri sera il portavoce delle Guardie, Alimohammad Naeini.
«Una città sotterranea, che immagazzina missili, e un'altra struttura, che ospita le navi, saranno svelate anche nel sud dell'Iran», ha aggiunto.
Durante le manovre, denominate anche «Payambar Azam» (grande Profeta), la Forza aerospaziale inaugurerà la nuova generazione dei suoi «droni unici», ha inoltre reso noto Naeini, come riporta Mehr.
«Il nemico sa che i cieli dei territori occupati sono liberi e indifesi per noi. Possiamo agire (contro Israele) con una portata molte volte maggiore e con maggiore precisione e distruzione rispetto ai nostri due precedenti attacchi aerei su Israele», ha sottolineato Naeini. «Non ci sono ostacoli a una nuova operazione contro Israele a tempo debito», ha concluso.
07:53
07:53
Il punto alle 7.30
Tom Fletcher, responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, ha dichiarato che gli sforzi dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (OCHA) stanno affrontando ostacoli crescenti a Gaza, poiché le forze israeliane continuano ad attaccare gli operatori umanitari. Due gli esempi, registrati solamente negli ultimi giorni, citati dal funzionario: un raid aereo israeliano che ha ferito gravemente tre persone in un noto punto di distribuzione di cibo dove operava un partner del Programma alimentare mondiale (PAM), un attacco a un convoglio ONU, chiaramente contrassegnato, che passava a un posto di blocco dal sud al nord della Striscia. Fletcher ha anche fatto notare che gli operatori umanitari si trovano ad aver a che fare con bande armate palestinesi, le quali negli ultimi giorni hanno dirottato sei autocisterne di carburante in entrata dal valico di Karem Abu Salem, lasciando le agenzie umanitarie a corto di carburante per le operazioni di soccorso.
«La realtà è che, nonostante la nostra determinazione a fornire cibo, acqua e medicine ai sopravvissuti, i nostri sforzi per salvare vite umane sono al limite», ha dichiarato. «Non c'è alcun ordine civile significativo. Le forze israeliane non possono o non vogliono garantire la sicurezza dei nostri convogli. Le dichiarazioni delle autorità israeliane diffamano i nostri operatori umanitari mentre i militari li attaccano. I volontari della comunità che accompagnano i nostri convogli vengono presi di mira. C'è ora la percezione che sia pericoloso proteggere i convogli di aiuti ma sicuro saccheggiarli».
Il PAM, da parte sua, ha definito «inaccettabile» l'attacco a uno dei suoi convogli. «Il Programma Alimentare Mondiale condanna fermamente l'orribile incidente del 5 gennaio, quando un convoglio del PAM, chiaramente contrassegnato, è stato colpito dalle forze israeliane vicino al checkpoint di Wadi Gaza, mettendo a rischio la vita del nostro personale e lasciando i veicoli immobilizzati», ha dichiarato il PAM in un comunicato.