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È quanto rivela Reuters – Assad risulta «introvabile» a Damasco – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:48
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Proposti colloqui a Ginevra con regime e ribelli
Le potenze occidentali, l'Onu e l'Unione europea (Ue) si sono dette d'accordo oggi nell'avviare a Ginevra colloqui intersiriani per gestire il paese dopo la fine del regime del presidente Bashar al-Assad ed evitare «un bagno di sangue» nel paese, coinvolgendo nei negoziati sia esponenti «presentabili» del governo siriano - esclusi quindi Assad e il fratello - sia rappresentanti di Hayat Tahrir ash Sham (Hts), la coalizione jihadista che guida dell'offensiva militare cominciata il 27 novembre scorso.
Lo si apprende da un documento riservato, visionato dall'agenzia di stampa italiana Ansa, della riunione svoltasi oggi a Doha (Qatar), tra i rappresentanti di Usa, Francia, Germania, Regno Unito, Ue e Onu.
Secondo fonti presenti alla riunione, a cui ha partecipato anche l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Geir Pedersen, dall'incontro è emersa la volontà occidentale di avviare nella città di Calvino la settimana prossima un processo di transizione politica post Assad che «eviti nuovi spargimenti di sangue», che allontani lo spettro «del collasso dello Stato siriano» (distinto dal regime), e che metta allo stesso tavolo tutte le parti coinvolte: a partire da esponenti del sistema di Assad, ma non direttamente collusi col presidente e col fratello Maher, quest'ultimo da decenni a capo della guardia dei pretoriani.
Secondo il documento riservato, al tavolo di Ginevra saranno invitati anche esponenti dell'avanguardia dell'offensiva militare, ossia Hts, guidata dal leader ed ex capo di al Qaida in Siria, Abu Muhammad al Jolani.
Nonostante Hts sia definito da anni un «gruppo terroristico» da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Ue, secondo il documento in Svizzera potranno giungere esponenti di sigle minori della coalizione Hts ma di fatto legate a Jolani, così da non imbarazzare le cancellerie occidentali.
Questa proposta - prosegue il documento - potrebbe essere accettata dagli iraniani, che «hanno mostrato flessibilità nel dialogare anche con Hts».
20:30
20:30
«Assad risulta introvabile a Damasco»
Il presidente siriano Bashar al-Assad non si trova da nessuna parte a Damasco. Lo scrive l'emittente statunitense Cnn citando una fonte a conoscenza della situazione.
La linea ufficiale dell'ufficio del presidente siriano è che Assad non è fuggito dalla capitale. Ma la fonte sostiene che non si trovi in alcuno dei luoghi della città in cui ci si aspetterebbe di trovarlo.
La guardia presidenziale di Assad non è più schierata nel suo solito luogo di residenza, come dovrebbe se fosse lì, ha detto la fonte, alimentando le speculazioni che possa essere fuggito dalla capitale del paese.
Secondo cinque alti funzionari statunitensi, citati sempre da Cnn, il regime di Assad cadrà in pochi giorni. «Probabilmente entro il prossimo fine settimana il regime di Assad avrà perso ogni parvenza di potere», ha sottolineato una delle fonti precisando che «l'unica cosa che potrebbe fermare l'avanzata dei ribelli sarebbe un colpo di Stato ben organizzato, ma Assad ha fatto un buon lavoro nel soffocare ogni potenziale rivale».
18:21
18:21
I ribelli siriani sono entrati nei sobborghi di Homs
Secondo Reuters, i ribelli siriani sono entrati nei sobborghi della città di Homs. Un residente di Homs e fonti dell'esercito e dei ribelli hanno riferito all'agenzia di stampa che gli insorti hanno fatto breccia nelle difese governative a nord e a est della città.
Un comandante dei ribelli ha detto che hanno preso il controllo di un campo dell'esercito e di villaggi fuori città.
Gli insorti hanno conquistato quasi tutto il sud-ovest nel giro di 24 ore e sono avanzati fino a 30 km da Damasco.
18:09
18:09
L'IDF: «Assistiamo le forze dell'ONU sulle alture del Golan»
L'esercito israeliano (Idf) riferisce che sta assistendo le forze delle Nazioni Unite sul versante siriano delle alture del Golan per respingere un attacco da parte di uomini armati contro una postazione dell'Onu nei pressi della città siriana di Hader, vicino al confine con Israele.
«L'Idf sta ora assistendo la forza dell'Onu per respingere l'attacco», indica l'esercito dello Stato ebraico.
16:51
16:51
Trump: «Gli USA non dovrebbero farsi coinvolgere in Siria»
Gli Stati Uniti «non dovrebbero farsi coinvolgere» nella guerra in Siria. Lo ha detto il presidente eletto Donald Trump da Parigi, dove staserà parteciperà alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame.
«La Siria è un disastro, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non dovrebbero avere nulla a che fare con questo. Questa non è la nostra lotta. Lasciamo che la situazione si sviluppi. Non lasciamoci coinvolgere», ha aggiunto sul suo social Truth.
16:43
16:43
Abbattuta la statua del padre di Assad nella periferia di Damasco
I manifestanti ostili al regime siriano hanno rovesciato una statua di Hafez al-Assad, padre dell'attuale presidente Bashar al-Assad, nel sobborgo di Jaramana a Damasco, una zona a maggioranza drusa e cristiana.
Un testimone ha descritto «decine di manifestanti nella piazza principale di Jaramana», che hanno fatto cadere la sua statua. Un altro testimone ha riferito di aver visto la distruzione della statua. Un episodio che si era registrato già ieri nella città di Hama.
I video pubblicati su Internet e verificati dall'AFP mostrano giovani che rovesciano la statua e cantano slogan anti-Assad.
16:09
16:09
Mosca: «in riunione Doha ribadita la difesa dell'integrità della Siria»
Nella riunione dei ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia a Doha «è stato confermato l'impegno nei confronti dei principi di sovranità, unità e integrità territoriale della Siria e delle disposizioni della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». Lo afferma il ministero degli esteri russo.
«I ministri - si legge in un comunicato - hanno sottolineato il desiderio di intensificare gli sforzi consolidati dei paesi garanti del Processo di Astana nell'interesse di una rapida stabilizzazione della situazione in Siria e hanno concordato di rimanere in stretto contatto a questo scopo».
16:05
16:05
«Assad è a Damasco»
Bashar al-Assad «sta proseguendo il suo lavoro e i suoi doveri nazionali e costituzionali dalla capitale». Lo ha comunicato la presidenza siriana, respingendo così «le voci e le false notizie secondo cui il presidente Bashar al-Assad avrebbe lasciato Damasco». Nelle ultime ore erano emerse notizie su una sua possibile fuga all'estero.
«Alcuni media stranieri stanno diffondendo voci e notizie false sul presidente Bashar Assad che avrebbe lasciato Damasco», si legge nel comunicato. «La presidenza della Repubblica araba siriana smentisce tutte queste voci. Sono solo tentativi di fuorviare e influenzare lo Stato e la società della Siria», si aggiunge, puntualizzando che le attività e le situazioni legate al presidente Assad sono diffuse dalle piattaforme della presidenza e dei media nazionali siriani.
15:05
15:05
I ribelli dichiarano di aver iniziato a circondare Damasco
I ribelli siriani hanno dichiarato di aver «iniziato a circondare Damasco» dopo aver conquistato le città vicine, mentre l'esercito siriano ha negato di aver abbandonato le sue posizioni vicino alla capitale. Abu Mohammed Al-Joulani, leader della fazione islamista radicale Hayat Tahrir Al-Cham (HTC) nonché guida di una coalizione di ribelli che mira a rovesciare il presidente Bashar al-Assad, ha detto ai combattenti di prepararsi a prendere la capitale: «Damasco vi aspetta», ha affermato in una dichiarazione postata su Telegram. Da parte sua, il Ministero della Difesa siriano ha dichiarato che «le notizie secondo cui le nostre forze armate, presenti in tutte le aree della campagna di Damasco, si sarebbero ritirate sono infondate».
14:59
14:59
Lavrov: «Inammissibile che i terroristi occupino la Siria»
«È inammissibile consentire a un gruppo terroristico di prendere il controllo del territorio in violazione degli accordi esistenti, a partire dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che ha ribadito la sovranità, l'integrità territoriale e l'unità della Repubblica Araba di Siria». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, da Doha, dove è impegnato in colloqui con i colleghi di Iran e Turchia sulla crisi in Siria. Lavrov ha aggiunto che la Russia «continua a fornire assistenza militare» a Damasco.
14:52
14:52
«Truppe siriane in fuga entrano in Iraq»
Truppe siriane in fuga di fronte all'avanzata dei ribelli jihadisti stanno passando il confine ed entrando in Iraq: lo ha reso noto una fonte della sicurezza di Baghdad.
Le autorità irachene hanno autorizzato l'ingresso nel loro territorio di circa 2000 fra soldati e ufficiali dell'esercito regolare siriano, fuggiti dai combattimenti con i ribelli, hanno detto all'Afp due funzionari della sicurezza irachena, precisando che tra loro ci sono anche dei feriti.
I soldati siriani fuggiti dai combattimenti sono entrati attraverso il posto di frontiera di Al-Qaim, ha detto una delle fonti, aggiungendo che «le persone ferite sono state ricoverate per cure» nell'ospedale di questa località al confine con l'Iraq occidentale.
14:20
14:20
Nessuna notizia su Assad, «forse è già all'estero»
Del presidente siriano Bashar al Assad non si hanno notizie da domenica scorsa. E nelle ultime ore si sono rincorse voci su una sua possibile fuga all'estero, con alcune fonti che ipotizzano sia tornato a Mosca, raggiungendo la moglie e i figli.
Altri resoconti di stampa affermano che si è rifugiato negli Emirati Arabi Uniti, paese che ha già proposto una mediazione tra le parti siriane in guerra. E, ancora, altri media regionali sostengono che abbia cercato rifugio a Teheran, in Iran. Ma non si hanno conferme su nessuna di queste ipotesi.
Nei giorni passati si era appreso che la moglie, la first lady Asma, malata di tumore, era a Mosca per partecipare alla cerimonia del diploma di dottorato del figlio maggiore, Hafez. E in quei giorni la presidenza siriana aveva detto che Assad era stato a Mosca a colloquio col presidente russo, Vladimir Putin. Il rais era poi tornato a Damasco domenica primo dicembre per ricevere il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi. Da quel momento il presidente è sparito dai radar.
14:16
14:16
L'esercito siriano si è ritirato dalle posizioni nella campagna di Damasco
L'esercito siriano si è ritirato dalle posizioni nella campagna di Damasco, a circa 10 chilometri dalla capitale, afferma Rami Abdel Rahman, a capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.
«Le forze del regime si sono ritirate dalle città nella campagna sud-occidentale di Damasco, a 10 chilometri dalla capitale, che sono state conquistate dai combattenti locali», riferisce Rahman.
Nel frattempo, le milizie druse hanno invaso la maggior parte delle basi militari nella provincia meridionale siriana di Suweida, lungo il confine con la Giordania, lasciando un'unica base importante a nord della città, hanno riferito fonti citate da Reuters e riprese dai media israeliani.
14:04
14:04
Iniziata a Doha riunione fra Iran, Russia e Turchia
A Doha è iniziata la riunione fra i ministri degli esteri di Iran, Russia e Turchia sulla crisi in Siria, a margine del Forum di Doha in programma stasera nella capitale del Qatar.
I tre ministri, Abbas Araghchi per l'Iran, Serghei Lavrov per la Russia e Hakan Fidan per la Turchia, si riuniscono - ricorda l'agenzia iraniana Irna - nel cosiddetto «formato Astana», da una riunione del 2017 nella capitale del Kazakistan, che fu convocata per garantire il futuro equilibrio politico-strategico in Siria, che i recenti sviluppi sembrano sovvertire completamente.
Il ministro iraniano Araghchi, scrive l'Irna, ha espresso il suo sostegno completo al governo siriano del presidente Bashar Al Assad e ha accusato Israele e Stati Uniti di appoggiare i ribelli jihadisti che stanno imperversando, minacciando Damasco.
12:52
12:52
I ribelli siriani: «Siamo a 20 chilometri da Damasco»
I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Sanmin nelle campagne di Daraa, situata a circa 20 chilometri a sud della capitale Damasco. Lo riferisce il portale di notizie israeliano Ynet.
12:31
12:31
Israele si prepara: «Possibile che l'esercito di Assad crolli»
L'esercito israeliano ha annunciato che rafforzerà ulteriormente le alture del Golan, vicino al confine siriano, dove i ribelli sunniti stanno avanzando. Il governo - riferisce l'emittente pubblica Kan - dovrebbe riunirsi questa sera e anche domenica, poiché i vertici della sicurezza temono che i ribelli raggiungano il sud della Siria, al confine di Israele sulle alture di Golan. Una fonte israeliana ha aggiunto: «Le possibilità che l'esercito di Assad crolli sono aumentate».
12:30
12:30
Siria: gli insorti avanzano a est di Homs
Insorti siriani avanzano a est di Homs e prendono la località chiave di Qaryatayn, 160 km a nord-est della capitale Damasco. Lo riferiscono fonti locali nella zona di Homs. Qaryatayn si trova lungo la strada che collega Homs con la Badiya, la zona stepposa dove sorge Palmira al centro della Siria.
12:04
12:04
I ribelli siriani annunciano la presa di Quneitra
I ribelli siriani hanno annunciato di aver conquistato Quneitra, nel distretto al confine con Israele. Lo riferisce l'emittente Kan. I ribelli stanno postando video davanti alla stazione centrale della polizia.
Nel mentre fonti dell'opposizione siriana, citate dall'emittente israeliana hanno rilasciato filmati in cui si vedono l'esercito regolare mentre si ritira dal villaggio di Jabba a Quneitra.
11:52
11:52
HamasI i negoziati per la tregua riprendono la prossima settimana
Un nuovo round di negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza potrebbe «molto probabilmente» iniziare la prossima settimana al Cairo, ha dichiarato all'Afp una fonte vicina alla delegazione palestinese di Hamas.
«In vista dei contatti con i mediatori, ci aspettiamo che un nuovo round di negoziati inizi molto probabilmente la prossima settimana al Cairo per discutere idee e proposte per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri palestinesi detenuti da Israele e degli ostaggi», ha detto la fonte a condizione di anonimato. «Gli egiziani, i qatarini, i turchi e altre parti stanno facendo sforzi per porre fine alla guerra», ha aggiunto.
11:51
11:51
«Gli eserciti siriano e russo evacuano da confine con Israele»
Funzionari dell'opposizione siriana hanno riferito che l'esercito regolare ha iniziato il ritiro questa mattina dal distretto di Quneitra, al confine con Israele, anche le forze militari russe hanno iniziato a evacuare le loro posizioni al confine.
Lo riferisce l'emittente israeliana Kan. Questa mattina l'esercito siriano ha ammesso di essersi ritirato dai distretti di Daraa e di al-Sawidaa sui monti abitati dai drusi, nel sud della Siria, in seguito all'avanzamento dei ribelli sunniti.
10:28
10:28
«L'Iran evacua comandanti e diplomatici dalla Siria»
L'Iran ha iniziato a evacuare i comandanti militari di alto rango e altri funzionari dalla Siria, tra cui capi della forza Quds del corpo delle guardie rivoluzionarie, diplomatici con le loro famiglie e civili. Le evacuazioni sono iniziate venerdì mattina.
Lo riferisce il New York Times citando funzionari regionali e iraniani. Il quotidiano statunitense riporta che alcuni funzionari hanno lasciato la Siria in aereo, mentre altri sono partiti via terra diretti in Libano, Iraq e nella città portuale siriana di Latakia.
Nel frattempo la Giordania ha esortato i suoi cittadini a lasciare la Siria «il prima possibile».
08:18
08:18
Il punto alle 8
I gruppi di opposizione siriani hanno preso il controllo di Daraa, città vicina al confine con la Giordania, nel sud della Siria. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, e la notizia è riportata anche dall'agenzia turca Anadolu.
La conquista ha un forte valore simbolico: Daraa è considerata il luogo di nascita dell'insurrezione anti-regime in Siria, poiché fu proprio in questa città che si accese la prima scintilla della rivolta del 2011 contro il regime di Bashar al-Assad. Le proteste, inizialmente indirizzate a chiedere libertà e riforme, furono brutalmente represse, segnando l'inizio della guerra civile.
Il governo di Damasco ha perso il controllo anche della maggior parte della provincia omonima, secondo l'Osservatorio: «Le fazioni locali hanno preso il controllo di ulteriori aree nella provincia di Daraa, inclusa la città di Daraa. Ora controllano più del 90% della provincia, mentre le forze del regime si sono ritirate».
Nel frattempo il Dipartimento di Stato statunitense ha invitato i propri cittadini in Siria a lasciare immediatamente il Paese «fin quando sono ancora disponibili opzioni di voli commerciali». «La situazione della sicurezza continua a essere instabile e imprevedibile con scontri attivi tra gruppi armati in tutto il Paese. Il Dipartimento esorta i cittadini statunitensi a lasciare la Siria ora», ha affermato il ministero USA in un'allerta pubblicato sui suoi social media.
Israele, ora: l'Aeronautica militare israeliana ha intercettato nelle prime ore di oggi un missile lanciato dallo Yemen. Lo ha reso noto l'IDFsu Telegram, aggiungendo che il missile è stato abbattuto prima che entrasse nello spazio aereo del Paese.
Almeno 20 palestinesi, tra cui sei bambini, sono stati uccisi ieri sera in un attacco aereo israeliano contro una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita fonti locali. Secondo la Wafa, l'abitazione presa di mira dai caccia israeliani era stata evacuata prima dell'attacco. Tra le vittime ci sono anche cinque donne, aggiunge l'agenzia, che parla di molti feriti.