I russi conquistano la «roccaforte» di Vuhledar: perché è un duro colpo per l'Ucraina
Dopo un'intensa settimana di scontri, ieri l'esercito russo ha conquistato Vuhledar, città ucraina nel sud-ovest della regione di Donetsk. Si tratta di una pesante perdita per l’esercito di Kiev, che combatteva per difendere quell’area dalla fine di marzo del 2022. Da allora la Russia ha lanciato almeno quattro offensive contro Vuhledar, sempre respinte con successo dalla 72esima Brigata dell’esercito ucraino. Ma questa settimana le cose sono andate diversamente, anche perché i russi hanno intensificato gli attacchi di artiglieria e i bombardamenti aerei (utilizzando anche le glide bomb, molto difficili da contrastare).
Il Washington Post spiega che probabilmente l’impiego di soldati nell’offensiva a Kursk, in territorio russo, potrebbe aver esacerbato il problema della carenza di uomini nelle file dell’esercito ucraino. Inoltre, prima della conquista, le truppe russe avevano sferrato un attacco anche a ovest di Vuhledar, prendendo il controllo del villaggio di Prechystivka, circondando così la «roccaforte» e tagliando l’accesso all’ultima strada che collegava la città con la vicina Bohoyavlenka.
Vuhledar è considerata una delle più importanti roccaforti ucraine nel Donbass e ha un valore simbolico per le truppe di Kiev, impegnate da anni a difenderla. Prima della guerra, contava 14 mila abitanti ed era nota per le miniere di carbone nei suoi dintorni. Oggi, invece, la città è ridotta in macerie e i civili rimasti sono solo 107, stando a quanto riferito da Vadym Filashkin, il governatore regionale di Donetsk. Negli scorsi giorni i russi hanno issato la propria bandiera sul tetto di un edificio in parte distrutto: nel video si vede l'area circostante rasa al suolo.
Secondo il sito Meduza, la conquista russa non rappresenta una minaccia immediata per l’Ucraina, ma la perdita di una simile fortezza potrebbe avere gravi conseguenze a lungo termine. Vuhledar ha infatti un'importanza strategica sia per la sua altezza (si trova su una collina, inoltre gli ucraini utilizzavano le miniere circostanti per controllare il nemico ed effettuare le operazioni con i droni) e per la sua posizione vicino all'incrocio dei due fronti principali, quello orientale di Donetsk e quello meridionale di Zaporizhzhia. Senza il controllo di Vuhledar, qualsiasi incursione russa da sud sarebbe stata praticamente impossibile, mentre ora la strada appare spianata, considerando che le truppe di Mosca in questi mesi stanno avanzando con una rapidità senza precedenti dall'inizio del conflitto.
Inoltre, il pieno controllo della città-fortezza permetterebbe alle truppe di Putin di migliorare la propria logistica, utilizzando più attivamente le ferrovie (vicino a Vuhledar ne è presente una che dall’Ucraina porta alla penisola di Crimea), facilitando una ulteriore avanzata nella regione e fornendo posizioni elevate per sparare colpi d'artiglieria.
Secondo Meduza, infine, la situazione a ovest di Vuhledar sarebbe persino più tesa: un gruppo di soldati ucraini - in inferiorità numerica e alle prese con carenza di armamenti - sta cercando di difendere l'area attorno al villaggio di Prechystivka occupato dai russi. Gli invasori potrebbero usare questa posizione per lanciare un'offensiva su Velyka Novosilka, un'altra roccaforte strategica. Questa è un'area fortificata al confine tra le regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. La sua perdita potrebbe creare seri problemi alle forze ucraine impiegate nella regione meridionale.