Il conflitto

I russi hanno già commesso crimini di guerra in Ucraina?

L'orrore non solo a Bucha: Human Rights Watch documenta esecuzioni di civili e lo stupro di una donna, atti che «dovrebbero essere indagati come crimini di guerra»
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Michele Montanari
04.04.2022 15:49

Strumenti di morte come bombe a grappolo e mine antiuomo. E poi c'è la mano dell'uomo, che può essere persino peggiore. Dopo 40 giorni, il conflitto in Ucraina assomiglia sempre più a un film dell’orrore. Da settimane Human Rights Watch sta raccogliendo prove su presunti crimini di guerra commessi dalle truppe di Putin, e quella di Bucha, se confermata da una commissione di inchiesta internazionale, rappresenterebbe la vetta di un'ipotetica scala della disumanità. La presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, «sconvolta» per il massacro di civili lasciati in strada come cani randagi, ha chiesto un’indagine indipendente urgente. Non è la sola. Mentre le parole del presidente Zelensky si fanno sempre più dure: «Centinaia di persone sono state uccise. Civili torturati e giustiziati. Cadaveri per le strade. Il male concentrato è arrivato nella nostra terra. Assassini, torturatori, stupratori e saccheggiatori che si definiscono un esercito. E che meritano solo la morte dopo quello che hanno fatto». Il leader ucraino si è rivolto direttamente alle madri dei soldati russi: «Voglio che le madri dei soldati russi vedano i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel. Cosa hanno fatto? Perché sono stati uccisi?». Zelensky ha parlato di civili torturati, donne stuprate davanti ai bambini e corpi schiacciati dai carri armati. La Russia ha respinto le accuse, parlando di «segni di manomissione» nei filmati che hanno documentato l’orrore di Bucha. Cerchiamo di capire cos’ha raccolto finora Human Rights Watch attraverso interviste a testimoni e vittime di violenze.

Civili giustiziati e una donna violentata ripetutamente

Secondo l’organizzazione non governativa, le forze russe hanno già compiuto atti che «dovrebbero essere indagati come crimini di guerra» nelle aree occupate delle regioni di Chernihiv, Kharkiv e Kiev. HRW parla di «violenza illegale e minacce contro civili avvenute tra il 27 febbraio e il 14 marzo 2022». Nello specifico: «Un caso reiterato di stupro su una donna e due casi di esecuzione sommaria, uno ai danni di sei uomini, l'altro di un uomo». I soldati russi sono inoltre accusati di aver saccheggiato le case dei civili, portando via cibo, vestiti e legna da ardere.

Un testimone, citato da HRW, racconta di quanto avvenuto lo scorso 4 marzo a Bucha: le forze russe hanno radunato cinque uomini, facendoli inginocchiare sul ciglio della strada. Dopo averli obbligati a coprirsi il viso con le magliette, ne hanno giustiziato uno con un colpo alla nuca. Il cadavere è rimasto in strada per giorni, almeno fino al 9 marzo, data in cui il testimone ha lasciato la città.

Nel villaggio di Staryi Bykiv, nella regione di Chernihiv, i russi hanno radunato almeno sei uomini, poi giustiziati. Il fatto è avvenuto il 27 febbraio ed è stato raccontato dalla madre di uno degli uomini uccisi. La donna ha spiegato di aver visto portar via suo figlio. I russi le hanno detto che volevano interrogarlo e che al massimo gli avrebbero messo solo un po’ di paura. Dopo qualche ora la donna lo ha ritrovato cadavere insieme alle altre persone «interrogate». I soldati russi non le hanno lasciato seppellire il figlio fino al 7 marzo.

Il 6 marzo, nel villaggio di Vorzel, a circa 50 chilometri a nord-ovest di Kiev, alcuni soldati russi hanno lanciato una granata fumogena in uno scantinato, per poi sparare a una donna e a un ragazzo di 14 anni che stavano uscendo da lì. I due si erano nascosti nel seminterrato per ripararsi dalle bombe. Il giovane, spiega un testimone a HRW, è morto sul colpo, mentre la donna è deceduta due giorni dopo. Prima di morire è riuscita a raccontare quanto avvenuto all’uomo che si stava occupando delle sue ferite.  

Una donna di 31 anni ha raccontato di esser stata violentata ripetutamente da un soldato russo, in una scuola nella regione di Kharkiv, dove lei e la sua famiglia (la figlia di 5 anni, la madre, la sorella di 13 anni e il fratello di 24 anni ) avevano trovato rifugio il 13 marzo. La donna ha dichiarato di esser stata costretta a praticare sesso orale mentre veniva minacciata con una pistola alla tempia, poi è stata picchiata, violentata e ferita con un coltello. È riuscita a fuggire il giorno successivo. HRW ha esaminato due foto delle ferite al collo e alla guancia riportate dalla 31.enne.

Molti dei civili ucraini intervistati inoltre hanno raccontato di furti di cibo, legna da ardere, vestiti e altri oggetti come motoseghe, asce e benzina. I russi, emerge dalle ricostruzioni, hanno portati via tutto, senza lasciare scorte alimentari ai civili.

Cosa sono i crimini di guerra

Gli atti riportati da HRW possono portare ad un processo per crimini di guerra? E cosa si intende per cimini di guerra? Citiamo dall’enciclopedia Treccani: «Sono violazioni gravi del diritto internazionale dei conflitti armati. La Carta del Tribunale di Norimberga definiva i crimini di guerra come ‘le violazioni delle leggi e consuetudini di guerra’. Le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, che dettano disposizioni per la protezione delle vittime dei conflitti internazionali e sono oggi considerate largamente corrispondenti al diritto consuetudinario, contengono un elenco di ‘infrazioni gravi’, la cui commissione comporta la responsabilità penale individuale. Esse impongono a tutti gli Stati parti di ricercare gli autori delle infrazioni gravi e di sottoporli a processo, indipendentemente dalla loro nazionalità, o in alternativa consegnarli allo Stato parte che ne faccia richiesta e dimostri di avere prove sufficienti a loro carico, accogliendo dunque per tali infrazioni sia il principio della giurisdizione universale che il principio "aut dedere aut iudicare" (o estradare o punire: un principio secondo cui lo Stato nel cui territorio trova rifugio una persona accusata di gravi crimini deve o giudicarla secondo le proprie leggi, oppure consentire l'estradizione richiesta da altri Stati, ndr). Sono crimini di guerra sia le violazioni gravi delle norme riguardanti i conflitti internazionali che quelle delle norme concernenti i conflitti interni. I crimini di guerra possono essere commessi sia da combattenti che da civili».

Generalmente si distinguono 4 tipi di crimini di guerra: contro persone protette, contro beni protetti, connessi all’impiego di metodi di combattimento vietati e relativi all’uso di mezzi di combattimento proibiti. I crimini contro persone protette comprendono, ad esempio, l’attacco deliberato nei confronti di civili che non partecipano direttamente al conflitto, l’uccisione o la tortura di prigionieri di guerra e l’attacco deliberato contro il personale di una missione di assistenza umanitaria. Tra i crimini contro beni protetti si possono citare l’attacco deliberato contro beni civili, la distruzione o il sequestro di beni che non abbiano una valenza militare, l’attacco deliberato contro edifici religiosi, monumenti storici, musei e ospedali, oltre al saccheggio di paesi e luoghi e l’attacco contro edifici e mezzi di trasporto che espongono emblemi distintivi come quelli della Croce Rossa. Esempi di crimini connessi all’impiego di metodi di combattimento vietati possono essere l’uccisione e il ferimento di avversari mediante il ricorso alla perfidia, la deliberata riduzione alla fame dei civili, privandoli dei beni indispensabili per la sopravvivenza, o l’impiego di civili come scudi. I crimini relativi al ricorso a mezzi di combattimento proibiti vedono l’uso di armi chimiche, armi batteriologiche, armi che abbiano come principale effetto quello di produrre il ferimento mediante schegge nel corpo non individuabili con i raggi X, o armi laser concepite per provocare cecità permanente. Dei crimini di guerra si occupano il Tribunale Internazionale dell’ONU e la Corte Penale Internazionale (CPI), entrambi con sede all’Aia, in Olanda. Il primo ha ordinato alla Russia di interrompere la guerra, in quanto considerata un atto illegale. Mentre la CPI ha aperto un’inchiesta su Vladimir Putin e sui responsabili civili e militari russi per appurare se abbiano commesso crimini di guerra in Ucraina.

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