Curiosità

I russi ora imitano pure la Coca Cola

Il colosso americano ha lasciato la Russia? Nessun problema, o quasi: Ochakovo ha appena lanciato CoolCola, Fancy e Street...
Marcello Pelizzari
18.05.2022 17:35

L’apertura, beh, avvenne (poco) prima della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Era il 31 gennaio del 1990 quando nella centralissima Piazza Pushkin, a Mosca, aprì il primo McDonald’s. Sì, l’Est – lentamente – stava cercando di implementare alcuni elementi del capitalismo e della cultura pop. Fra cui, appunto, gli hamburger.

Il seguente crollo dell’URSS, secondo logica, diede avvio a una vera e propria americanizzazione (quantomeno commerciale) della Russia. Per certi versi, molto di quel periodo – se non tutto – è racchiuso in un celeberrimo spot di Pizza Hut. Che aveva quale attore non protagonista nientepopodimeno che Michail Gorbaciov. Citiamo direttamente la vecchina: «Grazie a lui, abbiamo molte cose. Come Pizza Hut». Di qui il brindisi dell’intero locale, con i triangoli di Margherita branditi come fossero flûte di champagne.

C'è solo Unilever

Per trent’anni e più, insomma, i vecchi nostalgici del comunismo e del tipico rigore (e grigiore) sovietico hanno dovuto fare i conti con l’onda occidentale. E con giovani generazioni sempre più abituate a consumare bevande e cibi a stelle e strisce.

L’invasione russa dell’Ucraina e le conseguenti, logiche sanzioni imposte da Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti, fra le altre cose, hanno spinto quasi tutti i marchi occidentali a lasciare la Federazione Russa. Ad oggi, di fatto, è rimasto soltanto il colosso Unilever. Con la scusa, non molto convincente, che i dadi di brodo o i gelati rappresentano beni essenziali.

Di più, l’addio ha spinto il Paese a reinventarsi. In maniera spesso goffa, per non dire pacchiana. Ricalcando in tutto e per tutto ciò che è stato ma che, inevitabilmente, ora come ora non può essere. Imitazioni, già.

Occhio alle imitazioni...

Fra le ultime novità, in questo senso, citiamo un produttore di bevande che, ora, si pone come sostituto naturale della santissima trinità della bollicina zuccherina: Coca Cola, Fanta e Sprite. Secondo le testimonianze, va precisato che tutte e tre queste prelibatezze si trovano ancora sugli scaffali dei supermercati. Ma a prezzi assurdi, maggiorati del 200% rispetto all’epoca pre-guerra.

Tradotto: vivete a Mosca o a San Pietroburgo e, complice il caldo, volete dissetarvi? Avete l’imbarazzo della scelta fra CoolCola, Fancy e Street. Eccole, le tre nuove specialità di Ochakovo, produttore specializzato in bevande tradizionali (come il kvas, che peraltro era bevuto in Ucraina sin dall’antichità) ma riconvertitosi per necessità. Della serie: l’America ha lasciato un varco nel mercato e noi, con spirito di iniziativa ed emulazione, ci infiliamo.

CoolCola, ha scritto sul proprio sito Ochakovo, ha il sapore iconico della cola. Tutti e tre i prodotti, tanto nel nome quanto nella scelta dei colori, sono una chiara imitazione della santissima trinità citata in precedenza. Qualcuno ha sorriso, altri hanno (in silenzio) parlato di pagliacciata in piena regola. Di certo, fra i giovani il piacere di una soda comincia seriamente a mancare.

© Ochakovo
© Ochakovo

Gli altri tentativi

Fondata nell’Unione Sovietica oltre quarant’anni fa, nel 1978, Ochakovo come detto si è distinto nel tempo per la produzione di kvas e medovukha, una bevanda molto simile all’idromele inizialmente riservata alla nobiltà ma, in seguito, popolarissima nell’Est grazie a nuovi (e più veloci) metodi di produzione.

Questa azienda, evidentemente, non è la sola a voler sfruttare il passo indietro di un gigante come Coca Cola. Lo scorso aprile, a tal proposito, il gruppo Slavda aveva pubblicizzato la sua Grink Cola nella speranza di entrare nel cuore (e nei vizi) della popolazione russa. A maggio, invece, nella Russia settentrionale è nata la Komi Cola. Le recensioni circolate, per ora, non sono state generose.

Ochakovo, però, confida che andrà meglio. Pazienza se, rispetto allo spot con Gorbaciov, non ci sono più né Pizza Hut né tantomeno McDonald’s. Due ristoranti che vendevano cola americana come se piovesse.

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