I turisti occidentali tornano in Russia: «Controlli pure nelle mail sul telefono»

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, nel febbraio del 2022, il turismo occidentale verso quelle mete ha subito un brusco rallentamento. Anche per chi ha scelto di trasferirsi nel Paese di Putin non sono mancati i problemi. Di fatto, dell'anno in cui è scoppiato il conflitto pochissimi visitatori occidentali si sono recati in Russia, ad eccezione di qualche curioso «turista di guerra» intenzionato, più che altro, a immortalare sui social media la vita di tutti i giorni a Mosca e dintorni. I dati ufficiali, stando a The Beet, la newsletter settimanale del sito Meduza, mostrano come il turismo sia diminuito di circa il 30% su base annua, con un crollo del 90% di quello organizzato dai tour operator. I turisti stranieri arrivati in Russia nel 2022 sono stati 200,1 mila, quasi 1,5 volte in meno rispetto al 2021, quando se ne erano registrati 288,3 mila. La maggior parte di loro è arrivata da Germania, Turchia e Iran.
I dati cambiano notevolmente se si considerano gli spostamenti per motivi di lavoro, studio o «viaggi privati»: nel 2022, sono stati 13,1 milioni i cittadini stranieri (non solo occidentali) che si sono recati in Russia.
Per la maggior parte dei potenziali visitatori, tuttavia, l’unico modo per raggiungere il Paese di Putin è attraverso l’autobus o il treno, partendo dalla Finlandia o dai Paesi baltici, con lunghe attese e perquisizioni alle frontiere. Con gli aerei russi banditi dallo spazio aereo dell’UE e del Regno Unito, atterrare in un aeroporto russo rimane tuttora complicato: prezzi dei voli alle stelle, lunghe deviazioni (ad esempio, ci sono voli dalla Serbia, dalla Turchia, o dagli Emirati Arabi Uniti), nonché l'esclusione della Russia dal sistema di pagamento internazionale SWIFT, che rende possibile prenotare i biglietti delle compagnie aeree di Mosca solo con carte russe o in contanti (prenotando, ad esempio, con Turkish Airlines, il problema non si pone).
Un turista, che ha scelto di rimanere anonimo, ha raccontato a Meduza di essere atterrato nel 2023 in un aeroporto «né a Mosca né a San Pietroburgo», dove le guardie di frontiera russe hanno interrogato ogni singolo viaggiatore, tra perquisizioni e controlli dei telefoni (hanno pure aperto le e-mail e le app di messaggistica, nonché la rubrica dei contatti). Il turista afferma di aver «trascorso 40 minuti aspettando dietro ai visitatori provenienti da Francia, Svizzera, Spagna, Turchia, Italia e persino Argentina».
Una situazione che dev’essersi presentata di frequente lo scorso anno, dato che nel 2023 il turismo in Russia è aumentato di quasi 3,5 volte rispetto all’anno precedente, con un aumento dei flussi turistici provenienti praticamente da tutti i Paesi: il numero totale di viaggi dei cittadini europei è aumentato del 30%. Sebbene siano ben lontani dai livelli del turismo pre-pandemia, per questo 2024 si prevedono ulteriori aumenti. Pure gli accademici occidentali, che si erano allontanati per non compromettere la propria reputazione, hanno ricominciato a partecipare alle conferenze e alcuni stanno addirittura conducendo delle ricerche: la maggior parte delle istituzioni accademiche vieta ai propri dipendenti di recarsi in Russia, ma è comunque possibile visitarla come privato cittadino. Al di là del turismo, molte delle persone che ritornano in Russia sono invece espatriate: lì si sono trasferite e spesso hanno coniugi e figli.
È l'esempio di un californiano, tornato temporaneamente negli USA perché gli era scaduto il permesso di lavoro, che ha raccontato a Meduza: «Mi è mancata la mia famiglia, e le cose vanno bene qui, anche se la guerra ha reso alcune cose più difficili. Adesso ci sono più regole e requisiti per il visto, ma a dire il vero la mia vita non è cambiata molto. Ora guadagno pure di più». La testimonianza dell'americano non è l'unica: c'è chi sottolinea come le sanzioni e l’inflazione abbiano aumentato il costo della vita in Russia, ma comunque «le cose sono gestibili»: la maggior parte dei prodotti locali e occidentali sono ancora disponibili, i locali sono ancora aperti, inviare denaro all'estero e viaggiare è più complicato, ma non impossibile. Stando ai racconti, le persone che vivono in Russia si sarebbero adattate a tutto questo, senza troppi problemi.
Un insegnante di inglese ha sottolineato come la sua professione sia particolarmente richiesta dopo che tanti se ne sono andati per via della guerra: «Molti dei nuovi arrivati dal Regno Unito e dall’America stanno cercando di sfuggire ai problemi occidentali». Secondo l’insegnante, la Russia è molto meglio dell’Occidente, in quanto rappresenta un «baluardo contro i valori liberali impazziti», tra cui le questioni di identità di genere, di razza e le politiche sul linguaggio. Tutte le persone trasferitesi dall’Occidente alla volta del Paese di Putin hanno parlato di un presunto «declino delle società occidentali». E molti hanno affermato di sentirsi «persi» in Occidente, accusando le élite politiche e culturali di «imporre» un cambiamento sociale a milioni di persone senza il loro consenso. Va sottolineato che quasi tutte le persone intervistate hanno scelto la condizione di anonimato temendo possibili ripercussioni, anche nei confronti delle loro famiglie. Da quando è iniziata l’«operazione militare speciale», quella Russia che viene definita «baluardo dei valori» ha approvato severe leggi sulla censura.