Identificate le prime vittime degli incendi di Los Angeles
Mentre i roghi non cessano di divampare, cominciano ad avere un nome le vittime carbonizzate dell'incendio in atto a Los Angeles.
Tra i primi identificati anche due disabili, padre e figlio, avvolti dalle fiamme davanti alla loro casa mentre aspettavano un'ambulanza che non è mai arrivata.
Si cercano porta a porta i cadaveri nei quartieri devastati dalle fiamme, dove in molti si sono attardati nel disperato tentativo di salvare la casa. Tra questi Victor Shaw, 66 anni, che è stato il primo ad essere identificato: è morto nell'incendio Eaton, a nord-est di Los Angeles, mentre con una pompa da giardino in mano cercava di salvare dai roghi la casa di Altadena dove aveva vissuto per 55 anni. La sorella minore Shari Shaw, che aveva cercato di convincerlo ad evacuare, è invece fuggita appena prima che le fiamme inghiottissero l'abitazione: "Per lui aveva un grande significato. Era la casa dei genitori", ha detto un vicino.
Cinque delle 10 vittime finora accertate sono morte nell'incendio a Eaton, mentre due sono stati confermati a Palisades. Abitavano invece ad Altadena Anthony Mitchell, 67 anni e un arto amputato, e il figlio colpito da paralisi cerebrale. Aspettavano un'ambulanza per essere soccorsi ma non hanno avuto neanche il tempo di uscire dalla porta. "Anthony non avrebbe lasciato mai Justin indietro, a nessun costo", ha detto la figlia di Mitchell, Hajime White, che vive in Arkansas.
Rodney Nickerson, 82 anni, anche lui residente ad Altadena, è morto bruciato in casa, secondo quanto riferito dalla figlia Kimiko Nickerson: ingegnere aerospaziale della Lockheed, pensava di poter resistere all'incendio rimanendo nella sua abitazione.