Il sondaggio

Il 67% degli europei teme che il voto possa essere manipolato con l'AI

Secondo il rapporto, il 34% dei giovani europei minori di 35 anni ovvero un giovane europeo su tre, consentirebbe a un'applicazione basata sull'IA di votare al suo posto. Mentre due europei su tre (67%) temono che gli hacker possano alterare i risultati elettorali e il 31% ritiene che l'IA abbia già influenzato le proprie decisioni elettorali
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Ats
22.10.2024 14:06

Il 67% degli europei teme che le elezioni possano essere manipolate con l'intelligenza artificiale (IA), secondo lo studio annuale European Teach Insights del Center for the Governance of Change (CGC) della spagnola IE University.

Secondo il rapporto, il 34% dei giovani europei minori di 35 anni ovvero un giovane europeo su tre, consentirebbe a un'applicazione basata sull'IA di votare al suo posto. Mentre due europei su tre (67%) temono che gli hacker possano alterare i risultati elettorali e il 31% ritiene che l'IA abbia già influenzato le proprie decisioni elettorali.

Dallo studio emerge poi che la grande maggioranza degli europei (79%) è a favore dell'IA nei servizi di interesse pubblico, come l'ottimizzazione del traffico o l'aiuto nella ricerca di un lavoro. Ma è contraria al suo uso in contesti sensibili quali, ad esempio, le decisioni relative a questioni personali, come la gestione di affari delicati dal punto di vista legale, ed è più cauta per l'impiego dell'IA nella dichiarazione dei redditi o l'erogazione di sussidi.

«È in crescita la preoccupazione del pubblico rispetto a come l'IA possa influenzare i processi elettorali. Se da un lato ancora non esistono prove chiare che mostrino cambiamenti significativi nei risultati elettorali, dall'altro l'IA ha accentuato le preoccupazioni in merito alla disinformazione elettorale e ai deepfake a livello mondiale.», segnala Carlos Luca de Tena, direttore esecutivo del CGC.

Fra i risultati del sondaggio, emerge ancora che tre europei su quattro (75%) sono a favore dell'uso dell'IA nell'ambito di operazioni militari o di polizia, come il riconoscimento facciale o la raccolta di dati biometrici a scopo di sorveglianza.

Il rapporto è stato redatto sulla base di interviste a 3'000 cittadini di dieci paesi europei (Germania, Spagna, Estonia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania e Svezia) con un campione rappresentativo della popolazione adulta. E sulla base di un'analisi qualitativa della percezione di funzionari pubblici, in collaborazione con Apolitical, che ha promosso un dibattito tra i membri della sua rete presente in oltre 100 paesi.