La storia

Il bacio fra Breznev e Honecker, nella Giornata internazionale del bacio

La storia della celeberrima fotografia scattata fra i due leader del blocco comunista nel 1979 e del murale che, nel 1990, comparve su una porzione rimasta in piedi del Muro di Berlino
© Shutterstock
Marcello Pelizzari
06.07.2023 20:01

Oggi, giovedì 6 luglio, si celebra la Giornata internazionale del bacio. Di per sé una fesseria, che tuttavia ci dà lo spunto per parlare di una celeberrima effusione e, di riflesso, di uno dei murales più conosciuti (e fotografati). Realizzato, fra l'altro, sui resti del Muro di Berlino. Rappresenta il famoso bacio fra Leonid Breznev ed Erich Honecker, nel 1979, all'epoca presidenti dell'Unione Sovietica e della Germania Est. Fu realizzato nel 1990, dopo la caduta del Muro, dall'artista russo Dmitri Vrubel, spentosi l'anno scorso all'età di 62 anni per complicazioni cardiache dopo aver contratto il coronavirus. 

Il murale, alto poco poco più di tre metri e mezzo e largo cinque, venne realizzato sulla parte di Muro oggi nota come East Side Gallery. Si tratta della frazione più lunga della costruzione rimasta in piedi, lungo il fiume Sprea, sulla Mühlenstrasse. Fra il centinaio di murales presenti, quello del bacio fra Breznev e Honecker rimane il più ricercato e fotografato. Vrubel, addirittura, nel 2009 fu chiamato a una vera e propria opera di restauro considerando che l'opera era stata danneggiata dal tempo e da vari atti vandalici. 

Vrubel, in una delle tante interviste concesse, raccontò di aver visto per la prima volta la foto del bacio – lo scatto fu realizzato da Régis Bossu – qualche tempo prima del suo trasferimento in Germania, avvenuto proprio nel 1990, quando la cosiddetta Repubblica Democratica Tedesca, meglio conosciuta come DDR, appariva incrollabile e la separazione di Berlino era controllata in maniera rigorosissima. A fargli conoscere la fotografia era stata un'amica. L'immagine colpì l'artista al punto che, quasi subito, realizzò alcuni bozzetti del futuro murale.

La foto, dicevamo, risale al 1979 e, più precisamente, a giovedì 4 ottobre: il bacio, di fatto, fu la ciliegina sulla torta nell'ambito dei festeggiamenti per il trentennale della nascita della DDR. Breznev, segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista sovietico, era stato invitato dalla Repubblica Democratica Tedesca. Di più, aveva concluso alcuni accordi che garantivano alla Germania Est petrolio, gas e attrezzature nucleari. In cambio, l'URSS avrebbe ricevuto navi, macchinari per la produzione di utensili e, ancora, materiali chimici. Gli accordi, da cui entrambi i Paesi avrebbero tratto beneficio, vennero suggellati dal tradizionale bacio fraterno socialista. Un'abitudine ai tempi di Breznev, simbolo di un legame forte. Di per sé, il bacio socialista consisteva in un abbraccio seguito da tre baci uno dopo l'altro sulle guance. Baci che, complice quel vecchio volpone di Breznev, spesso si «spostavano» sulla bocca. Con tutto l'imbarazzo del caso da parte di quei politici non proprio abituati alle effusioni fra uomini.

In seguito alla caduta del Muro e, quasi parallelamente, al dissolvimento della DDR diversi artisti vennero chiamati a decorare quella che, appunto, sarebbe diventata la East Side Gallery. Vrubel ripropose in modo praticamente identico l'immagine, concedendosi un'unica licenza poetica se così vogliamo definirla: Breznev senza occhiali. Quindi, vi aggiunse una scritta in cirillico e tedesco, traducibile con «Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte». Una frase che, di colpò, diede al bacio, a quel bacio un altro significato.

Bossu, dal canto suo, nel 2019 – in occasione del quarantennale del bacio – fu invitato da Getty a ricordare come nacque un'istantanea così seminale. «A causa delle lunghe attese tra un photocall e l’altro, mi ero messo a passeggiare per i corridoi, dove avrebbero dovuto seguirmi alcuni addetti alla cerimonia» le parole del fotografo. «Quando sono ritornato nella sala era rimasta libera una postazione piuttosto scomoda, dietro alle teste di tutti i colleghi, motivo per il quale non ho potuto usare un obiettivo grande come gli altri fotografi, che erano in piedi o inginocchiati nelle prime due fila. Allora ho optato per l’uso del mio zoom e ho aspettato che Breznev e Honecker si congratulassero teneramente a vicenda. Ho premuto nel momento perfetto, quando le loro labbra si sono fuse in un bacio così sensuale e grottesco che è entrato nella storia, e nella mia storia». Subito dopo aver catturato la prima immagine in bianco e nero, capendo che i due leader si sarebbero avvicinati una seconda volta, Bossu fu in grado di scattare un’altra immagine, a colori.

Il vero bacio fra Breznev e Honecker. © KEYSTONE
Il vero bacio fra Breznev e Honecker. © KEYSTONE