Il bagno di sangue in Ucraina: quanti soldati russi sono morti davvero?
Stabilire il numero di soldati russi morti e feriti gravemente dall’inizio della guerra in Ucraina non è un’impresa facile. Da un lato il Cremlino raramente fornisce dati ufficiali e, quando lo fa, i dati appaiono decisamente irrealistici. Il ministero della Difesa russo, nei primi mesi di guerra, parlò di appena 6 mila uomini morti, mentre dai servizi di intelligence occidentali arrivavano ben altri numeri.
Dall’altro lato, i dati forniti da Kiev appaiono esagerati, molto probabilmente gonfiati in ottica propagandistica: secondo le autorità ucraine, dopo 1000 giorni di guerra, sarebbero 719.240 i soldati russi rimasti uccisi o feriti dal 24 febbraio 2022, di cui circa 360 mila solamente quest’anno. Lo scorso febbraio, inoltre, il presidente Volodymyr Zelensky aveva parlato di 31 mila soldati ucraini uccisi, ma, già allora, le stime dell'intelligence statunitense suggerivano perdite decisamente maggiori.
Le truppe di Putin hanno incontrato la strenua resistenza ucraina sin dall’inizio del conflitto, subendo perdite di uomini, equipaggiamento e facendo pochissimi progressi nella sua avanzata. Questo fino agli ultimi mesi. A ottobre di quest’anno, l'esercito di Putin ha ottenuto i maggiori guadagni territoriali in più di due anni, spingendosi sempre più in profondità nella regione orientale del Donbass. Il prezzo dell’avanzata, però, sarebbe stato pesantissimo.
Il New York Times, citando militari britannici e ucraini, nonché i ricercatori della BBC, stima che lo scorso mese Mosca abbia subito il più altro numero di perdite dall’inizio dell’invasione.
Anche se accurate, le stime occidentali sulle vittime solitamente raggruppano i decessi e i feriti, dunque non è facile capire se un soldato abbia riportato una lieve ferita o una talmente grave da tenerlo lontano dal campo di battaglia. Ciò che determina la reale capacità di un esercito di combattere – evidenzia ancora il NYT - sono le sue perdite insostituibili o permanenti: soldati morti o feriti così gravemente da non poter mai più combattere. Queste statistiche, per Russia e Ucraina, sono segreti di Stato e non sono mai state rivelate ufficialmente.
E quindi, che fare? Alcuni giornalisti e ricercatori russi indipendenti hanno trovato metodi alternativi per contare i morti e i feriti tra le file dell’esercito di Putin, recuperando informazioni da diverse fonti, come necrologi, cimiteri, indennità di invalidità e banche dati notarili. I loro calcoli mostrano probabilmente il bilancio più credibile rispetto a quanto annunciato finora e suggeriscono anche che la Russia abbia perso più soldati in questa guerra di qualsiasi altra nazione industrializzata in un conflitto dai tempi della Seconda guerra mondiale.
I giornalisti dell'emittente indipendente russa Mediazona e di BBC Russian hanno contato i soldati russi morti in Ucraina fin dai primi mesi dell'invasione. I loro metodi si basano sulla raccolta e sul controllo incrociato di informazioni pubbliche come necrologi e sepolture nei cimiteri. Questo lavoro ha prodotto il database più completo di morti confermate in combattimento in Russia: 78 mila soldati a novembre 2024, esclusi i separatisti ucraini e gli stranieri che combattevano per Mosca.
Il conteggio è però incompleto: alcuni soldati non lasciano traccia quando muoiono. Secondo i giornalisti i circa 80 mila morti sarebbero la metà di tutte le vittime militari russe. Più verosimilmente i decessi sarebbero oltre 150 mila.
Meduza e Mediazona ha poi collaborato per analizzare il database pubblico notarile russo, che contiene tutti i casi di eredità aperti dai parenti dei soldati uccisi. Una volta raccolti i dati, sono stati utilizzati strumenti statistici sviluppati durante la pandemia per calcolare quanti uomini russi in età militare siano diventati soggetti di procedimenti ereditari dall'inizio dell’invasione. L’analisi delle mortalità in eccesso ha portato i giornalisti a stimare che il totale delle vittime militari abbia raggiunto quota 150 mila alla fine di ottobre 2024. Numeri abbastanza in linea con quelli emersi dai necrologi e i cimiteri.
Per il conteggio dei feriti, BBC Russian, Mediazona e Meduza hanno consultato esperti militari, analizzato elenchi di personale e statistiche sui pagamenti di indennizzo dei veterani, concludendo che per ogni soldato russo morto, approssimativamente due sono rimasti gravemente feriti.
Sommando le stime di morti e feriti gravi, secondo Meduza l'esercito russo avrebbe perso un totale di 405 mila uomini alla fine di ottobre. Utilizzando un metodo simile, Olga Ivshina della BBC ha stimato invece 484 mila perdite russe nello stesso periodo.
Anche le agenzie di intelligence dell'Ucraina e di altri Paesi appartenenti alla NATO producono regolarmente le proprie stime sulle vittime russe. Quasi tutte ritengono che Mosca abbia perso tra i 600 mila e i 700 soldati dall’inizio del conflitto alla fine di ottobre 2024. Queste agenzie - evidenzia il NYT - non rivelano i propri metodi e le loro stime spesso includono anche i ferite lievi, cioè i soldati che prima o poi potrebbero tornare in battaglia.
Ma il numero di uomini irrecuperabili va contestualizzato con quello dei soldati ancora disponibili. Lo scorso giugno, il Ministero della Difesa russo ha contato 33 milioni di uomini idonei al servizio militare. Numeri colossali rispetto ai sei milioni di potenziali soldati che vivevano in Ucraina prima dell'invasione russa nel 2022.
Stando a un'analisi di Janis Kluge, esperta di Russia presso l'Istituto tedesco per gli Affari internazionali e la sicurezza, nella prima metà di quest'anno circa 900 uomini al giorno, attratti da bonus e stipendi, si sono arruolati nelle forze armate russe. Il Cremlino ha anche potuto contare su combattenti stranieri provenienti da decine di nazioni in via di sviluppo e su circa 12 mila soldati nordcoreani, impiegati nella regione di Kursk.
Un tasso di reclutamento, evidenzia infine il NYT, che ha permesso all'esercito russo non solo di sostituire gran parte delle perdite, ma pure di creare nuove unità.