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«Il capo della CIA ha ascoltato il piano di Kiev per finire la guerra»

Lo riporta il «Washington Post» citando alcune fonti, secondo le quali William Burns avrebbe compiuto un viaggio in Ucraina prima del fallito ammutinamento di Wagner
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«Il capo della CIA ha ascoltato il piano di Kiev per finire la guerra»
Red. Online
01.07.2023 08:24
19:42
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La Cia in missione segreta a Kiev per i negoziatI

Una telefonata per rassicurare il Cremlino sull'ammutinamento di Wagner e, poco prima, una missione segreta a Kiev per ascoltare i piani ucraini sull'avvio di negoziati per il cessate il fuoco con la Russia. La Cia tesse la sua tela con il suo capo William Burns, l'ex ambasciatore americano a Mosca.

Descritto in passato da John Kerry come un uomo i cui «contribuiti sono paragonabili a George Kennan e Chip Bohlen», i due leggendari diplomatici americani ai tempi della Guerra Fredda, Burns gioca da tempo un ruolo chiave nella partita della guerra in Ucraina e nel più ampio scacchiere diplomatico americano facendo leva sulla sua conoscenza di Mosca, dove è stato inviato durante la presidenza di George W. Bush.

Poco dopo la sfida lanciata al Cremlino da Yvegeny Prighozin, Burns ha sentito la sua controparte russa Sergei Naryshkin, il capo dei servizi di intelligence esterni di Mosca, per rassicurarla e ribadire che gli Stati Uniti non erano e non sono coinvolti nella marcia dei Wagner.

Ma prima del fallito ammutinamento di Wagner, Burns era volato a Kiev agli inizi di giugno per un serie di incontri, incluso il presidente Volodymyr Zelensky, durante i quali è stato informato - riporta il Washington Post - «dell'ambiziosa strategia» dell'Ucraina per «riconquistare i territori occupati e aprire negoziati per il cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell'anno».

In vista dell'autunno, infatti, Zelensky e i suoi uomini hanno già iniziato a valutare come Kiev potrebbe spingere per una una fine dei combattimenti sulla base di termini accettabili per la Russia e la popolazione ucraina.

Lo scenario ideale preferito da Kiev, mette in evidenza il Washington Post, si basa sull'idea di far avanzare le truppe e le armi pesanti ucraine al confine con la Crimea, tenendo in ostaggio la penisola che ospita la flotta navale russa del Mar Nero. A quel punto Kiev, impegnata a non riprendersi la Crimea con la forza, chiederebbe alla Russia di accettare qualsiasi assicurazione di sicurezza che l'Ucraina riuscirebbe a spuntare dall'occidente.

Un piano sul quale ci sono non pochi dubbi. Gli analisti militari ritengono infatti che l'obiettivo dell'Ucraina di costringere Mosca a negoziare sia difficile da raggiungere, ma non può essere escluso.

C'è poi il nodo delle assicurazioni dall'Occidente: l'ingresso di Kiev della Nato è oggetto di dibattito all'interno dell'alleanza, con alcuni Paesi - fra cui gli Stati Uniti - freddi all'idea di assumere un impegno fermo per l'entrata di Kiev.

Ma se sull'appartenenza alla Nato ci sono divergenze fra Stati Uniti e Ucraina, su un punto c'è ampio accordo, ovvero che l'offensiva di Kiev deve mettere il Paese in una posizione di forza per l'avvio di ogni eventuale negoziato. Ed è su questo che le due parti fanno fronte comune contro la Russia.

15:03
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Sánchez, un messaggio a Putin: «L'UE è con Kiev sino alla pace»

«Sono qui, il primo giorno della presidenza spagnola dell'Ue, per ribadire un messaggio chiaro sul nostro pieno appoggio all'Ucraina che lotta per la propria sopravvivenza». Lo afferma il premier Pedro Sánchez a fianco del presidente Volodymyr Zelensky a Kiev.

«Sono qui con aiuti per 55 milioni di euro: 51 dalla Banca mondiale, altri quattro attraverso l'Onu per energia rinnovabili. Ci auguriamo che l'Ucraina abbia una pace giusta: la posizione dell'Ue è chiara. Tutti uniti condanniamo l'aggressione russa e lavoriamo insieme. E continueremo così sino a quando avremo la pace. Da qui lanciamo un messaggio chiaro a Putin: l'Europa aiuterà Kiev sino a quando sarà necessario», ha aggiunto il premier spagnolo.

Questi ha paure affermato che «siamo arrivati a un accordo con i paesi alleati perché possano addestrare i nostri militari ma alcuni paesi stanno ritardando molto: posso ricordare che nel summit di Vilnius vedremo questo aspetto più chiaramente. L'Ucraina ha il pieno diritto di entrare nella Nato. Questo invito è un primo passo molto importante per noi».

Da parte sua Zelensky ha dichiarato che «siccome non può vincere la guerra, Mosca così punta al terrorismo: è una minaccia non solo per l'Ucraina ma per tutto il mondo. È una cosa molto molto pericolosa. È molto importante che la centrale nucleare passi sotto il comando ucraino, ed è un passaggio molto delicato, perché la Russia può minarla, distruggerla a distanza e poi accusare noi».

Su Telegram il presidente ucraino ha sottolineato quanto «è estremamente simbolico che questa visita avvenga proprio nel primo giorno della presidenza spagnola dell'Ue». «La nostra casa comune europea non può essere immaginata senza l'Ucraina, senza il nostro coraggio e il nostro impegno per la libertà e la giustizia».

In una dichiarazione congiunta si legge che «la Spagna ribadisce il suo sostegno alla candidatura dell'Ucraina all'UE, che sarà una delle priorità della sua presidenza. La Spagna sostiene il rafforzamento del partenariato tra NATO e Ucraina, anche attraverso la creazione di un Consiglio NATO-Ucraina».

13:51
13:51
Sánchez a Kiev: «Tocca a voi stabilire tempi e termini per la pace»

«Solo l'Ucraina può stabilire termini e tempi per i negoziati di pace.» Lo ha detto il premier Pedro Sánchez intervenendo nel parlamento di Kiev, proprio nel giorno in cui si apre il semestre di presidenza spagnola del Consiglio europeo.

«Altri paesi stanno proponendo piani di pace. Il loro contributo è molto apprezzato, ma, allo stesso tempo, non possiamo accettarlo completamente. Questa è una guerra di aggressione, con un aggressore e una vittima. Non possono essere trattati allo stesso modo», ha spiegato il premier spagnolo.

Il leader socialista ha anche annunciato nuovi aiuti pari a 55 milioni di euro per Kiev, ha promesso che la fornitura di armi continuerà e ha dato il suo sostegno all'ingresso del paese nell'Ue. «L'Europa è con voi», ha aggiunto.

Il presidente del governo di Madrid sta ora incontrando il presidente Volodymyr Zelensky.

Si tratta della terza visita di Sánchez in Ucraina dall'inizio della guerra che cade in un momento particolare, mentre sta iniziando la controffensiva ucraina.

12:21
12:21
Pedro Sánchez a Kiev

«Sono già a Kiev. Volevo che il primo atto della presidenza spagnola del Consiglio dell'Ue fosse in Ucraina insieme a Zelensky.» Lo ha scritto su Twitter il premier spagnolo Pedro Sánchez, allegando un video del suo arrivo nella capitale ucraina.

«Trasferirò al vostro governo e parlamento tutta la solidarietà europea. Manterremo il nostro sostegno al popolo ucraino fino al ritorno della pace in Europa», ha aggiunto Sánchez.

09:20
09:20
Almeno 2 miliardi di danni per la distruzione della diga di Kakhovka

Ammontano ad almeno 2 miliardi di dollari i danni subiti dall'Ucraina a seguito della distruzione della diga di Nova Kakhovka. Lo comunica - come riporta Ukrinform - il ministero dell'economia ucraino precisando che i danni riguardano i settori dell'edilizia abitativa e dei servizi pubblici, dell'energia, dell'agricoltura, dei trasporti, dell'ambiente e dell'industria.

In dettaglio le perdite - secondo il report - sono state di 950 milioni di dollari nel settore immobiliare, di 600 milioni nel settore energetico, di 300 milioni nei trasporti e di 100 milioni nell'industria.

08:25
08:25
Il punto alle 08.00

Oggi è il 492. giorno di guerra in Ucraina. Nelle scorse ore, è emerso che il direttore della Cia William Burns ha compiuto un viaggio segreto in Ucraina agli inizi di giugno, durante il quale gli è stata rivelata dai funzionari di Kiev una strategia per riprendere i territori occupati dalla Russia e aprire le trattative per un cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell'anno. Lo riporta il «Washington Post» citando alcune fonti, secondo le quali il viaggio è avvenuto prima del fallito ammutinamento di Wagner.

In vista dell'autunno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi uomini, riporta il «Washington Post», hanno iniziato a pensare come Kiev potrebbe premere per una fine dei combattimenti sulla base di termini accettabili per la Russia e la popolazione ucraina.

Lo scenario preferito da Kiev prevede un'avanzata delle sue truppe al confine della Crimea, prendendo in ostaggio la penisola. Senza riprendere la Crimea con la forza, Kiev chiederebbe quindi alla Russia di accettare le garanzie di sicurezza che l'Ucraina può assicurarsi dall'Occidente.

«Nessuna minaccia diretta a nord»

«Attualmente non vi è alcuna minaccia diretta a nord da Bielorussia e Russia. Tuttavia. Se il livello di minaccia aumenta, è previsto l'accumulo di forze». Lo ha detto - come riporta Ukrinform - il generale Serhiy Nayev, comandante delle forze armate congiunte dell'Ucraina. «In questo momento - ha spiegato - non vi è alcuna minaccia diretta di operazioni offensive delle forze di terra in Ucraina dalla Bielorussia e dalla Russia nell'area di responsabilità del Gruppo di truppe 'Nord'. Tuttavia, se il livello di minaccia aumenta, l'accumulo di forze e mezzi, così come altre misure pratiche per potenziare le capacità difensive del Gruppo, sono previsti».

«Kiev ha ucciso 21.000 soldati della Wagner»

Sono 21.000 i soldati della Wagner che sono stati uccisi dalle forze ucraine mentre oltre 80.000 sono rimasti feriti. Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. «La Wagner - ha spiegato - ha due categorie: i mercenari professionisti e quelli mobilitati dalle carceri, la loro carne da cannone. Le nostre truppe ne hanno uccisi 21.000 e ne hanno feriti 80.000. La buona notizia è che abbiamo distrutto la parte più motivata delle forze russe».