«Il caso Popov mostra la disaffezione degli ufficiali verso i loro capi»

Il caso del licenziamento del maggiore generale russo Ivan Popov per le sue critiche al ministero della Difesa di Mosca evidenzia che è probabile che la leadership militare russa dovrà affrontare un problema crescente di critiche dai subordinati. A sostenerlo è il ministero della Difesa britannico in un nuovo aggiornamento di intelligence.
La Russia «ha sistematicamente licenziato i comandanti dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, ma la rimozione del maggiore generale Ivan Popov della 58a armata combinata è degna di nota, apparentemente licenziato per aver espresso preoccupazioni piuttosto che per presunte scarse prestazioni», ha sottolineato. Il ministero britannico ricorda che «in un video trapelato destinato alle sue truppe, Popov ha sferrato un feroce attacco alla leadership del ministero della Difesa russo: 'ci ha colpiti alle spalle, decapitando ferocemente l'esercito nel momento più difficile e intenso'».
I commenti di Popov «attirano l'attenzione sulla grave disaffezione che molti ufficiali probabilmente nutrono nei confronti dell'alta dirigenza militare. Le lamentele fanno eco in gran parte a quelle fatte dal leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin prima del suo ammutinamento del giugno 2023», scrive l'intelligence Gb, sottolineando che «è probabile che le critiche dirette dei subordinati diventeranno un problema crescente per il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore generale Gerasimov».