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Mosca smentisce quanto rivelato alla Reuters da quattro fonti russe – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:46
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Nuovo pacchetto di aiuti USA da 275 milioni
Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di 275 milioni di dollari di aiuti militari per l'Ucraina. Il pacchetto include artiglieria e munizioni, ha spiegato il segretario di Stato Antony Blinken.
Il pacchetto contiene munizioni per gli Himars; proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm; missili teleguidati; Javelin e sistemi anti-carro At-4; munizioni aeree di precisione; armi leggere e munizioni aggiuntive per armi leggere e granate; munizioni da demolizione; mine anti-carro; veicoli tattici; giubbotti antiproiettile, equipaggiamenti di protezione chimica, biologica, radiologica e nucleare; e pezzi di ricambio, manutenzione e altre attrezzature.
Questo è il quinto pacchetto che Joe Biden ha autorizzato da quando ha firmato la legge per gli aiuti supplementari a Kiev.
20:32
20:32
Un «muro di droni» per difendersi dalle «provocazioni» di Mosca
La Lituania e altri cinque membri della Nato confinanti con la Russia, ovvero Lettonia, Estonia, Finlandia, Norvegia e Polonia, hanno concordato di costruire un «muro di droni» per difendere i propri confini dalle «provocazioni» di Mosca.
Lo ha annunciato all'agenzia di stampa Bns la ministra dell'Interno lituana Agne Bilotaite. «Si tratta di una cosa completamente nuova: un muro di droni che si estende dalla Norvegia alla Polonia, e l'obiettivo è utilizzare droni e altre tecnologie per proteggere i nostri confini», ha detto.
18:04
18:04
Putin: «Il mandato di Zelensky è finito, Kiev ci dica con chi negoziare»
Dopo la fine del mandato da presidente di Volodymyr Zelensky, il 20 maggio, la Russia deve sapere quali siano le autorità legittime a Kiev con cui aprire eventuali negoziati. Lo ha detto Vladimir Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti.
«A questa domanda deve rispondere la stessa Ucraina, penso prima di tutto il Parlamento e la Corte costituzionale», ha aggiunto Putin.
16:30
16:30
Il Cremlino smentisce: «Putin non è pronto a un cessate il fuoco»
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito che il presidente Vladimir Putin sia pronto a un cessate il fuoco in Ucraina sull'attuale linea del fronte, come riportato in un'esclusiva della Reuters che ha citato quattro fonti russe.
«Non è vero», ha risposto Peskov ai giornalisti che gli chiedevano una conferma della disponibilità di Putin ad un cessate il fuoco sull'attuale linea del fronte. «Il presidente - ha aggiunto, citato dalla Tass - ha detto ripetutamente di essere pronto a negoziati, ma per perseguire gli obiettivi che ora stiamo raggiungendo con l'operazione militare speciale».
Peskov ha sottolineato che, secondo la Costituzione, anche le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson fanno parte della Federazione Russa. Il portavoce ha poi ricordato che il presidente ha citato documenti «elaborati in precedenza» che possono essere «una specie di base per l'inizio di discussioni, ma niente di più». Un apparente riferimento a una bozza elaborata nel marzo del 2022 a Istanbul tra delegati russi e ucraini.
15:50
15:50
«Kiev ha colpito la Crimea con armi USA»
L'Ucraina ha colpito nella tarda serata di ieri un complesso russo nella Crimea occupata con missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti. Lo rivela il Wall Street Journal in esclusiva.
L'attacco ha colpito un centro di comunicazione delle forze di difesa aerea russe nella città di Alushta, secondo un funzionario della difesa ucraino.
14:54
14:54
L'annuncio del Cremlino: «Putin andrà in Corea del Nord»
Il presidente russo Vladimir Putin si recherà in visita in Corea del Nord. Lo ha detto all'agenzia Ria Novosti il portavoce, Dmitry Peskov, senza precisare la data.
14:53
14:53
Macron: «Putin dimostri di volere la pace con la tregua olimpica»
«Il presidente Putin ha ripetuto sempre, finora, di essere disponibile alla pace». Ora l'opportunità di una «tregua olimpica» è importante: se la risposta di Mosca sarà no, «per tutti, nel mondo, sarà chiaro». Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in un'intervista alla tv americana Cnbc.
«Per me, una tregua non è la fine del problema. La fine è una pace sostenibile - ha detto Macron - ma penso che sia molto importante. Primo, si tratta di una tradizione, ed è molto importante utilizzare questa finestra di un mese. E poi penso sia anche un'ottima opportunità, soprattutto diplomaticamente, per impegnarsi con la Cina e altri Paesi e dire loro 'voi siete dalla parte della pace, state con noi e aiutateci a farlo'».
«Poi - ha proseguito l'inquilino dell'Eliseo - per ottimizzare il livello di pressione su coloro che hanno deciso di scatenare la guerra. E questo è il motivo per il quale penso sia un grande momento chiarificatore. Putin ha ripetuto di essere disponibile per la pace finora. Adesso è nel momento della realtà, adesso possiamo chiedergli 'sei pronto per cominciare il 26 luglio fino al 12 agosto?' Se risponde 'no, io non sono pronto', per chiunque nel mondo sarà chiaro. Lui è colui che ha deciso di scatenare questa guerra, e lui non è pronto a fare la pace».
14:29
14:29
«Abbattuto un missile di fabbricazione americana su Belgorod»
Le difese anti-aeree russe hanno abbattuto un missile anti-radar di fabbricazione americana Harm lanciato dalle forze di Kiev sul territorio della regione russa di Belgorod. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca.
14:04
14:04
Cina e Brasile auspicano una conferenza per la crisi ucraina
La Cina e il Brasile hanno firmato un documento comune mirante ad una «soluzione politica» della crisi ucraina in cui si auspica fra l'altro lo svolgimento di «una conferenza internazionale di pace (...) riconosciuta sia dalla Russia che dall'Ucraina».
In questo senso, un testo in sei punti è stato approvato al termine di un incontro ieri a Pechino fra il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ed il consigliere speciale per la politica estera della presidenza del Brasile, Celso Amorim.
Nel documento i firmatari «invitano tutte le parti interessate a osservare tre principi per la progressiva riduzione delle tensioni: nessuna espansione del campo di battaglia, nessuna escalation dei combattimenti e nessuna provocazione di una parte all'altra».
Invitando la comunità internazionale a sostenere la «riduzione dell'escalation» del conflitto, i governi del presidente Luiz Inacio Lula da Silva e di Xi Jinping, si legge in un comunicato diffuso a Brasilia, «credono che il dialogo e il negoziato siano l'unica soluzione praticabile alla crisi, e per questo sostengono (l'idea di) una conferenza internazionale di pace, tenuta al momento opportuno, riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina».
È la prima volta che il gigante asiatico firma un documento di questo tipo con un paese terzo riguardante la guerra iniziata nel febbraio 2022 in Europa orientale.
Amorim sta svolgendo, fino al 29 maggio, una visita ufficiale di sette giorni su invito del governo del presidente Xi, il quale dovrebbe visitare Brasilia quest'anno.
13:01
13:01
«Cessate il fuoco? Putin non è pronto alla pace»
L'ipotesi che Vladimir Putin voglia una tregua in Ucraina al momento è «solo una speculazione» basata su «fonti anonime» mentre ciò che si osserva tutti i giorni è «il bombardamento di obiettivi civili». «Quello che vediamo è che Putin non è pronto per la pace».
Lo fa sapere all'ANSA un alto funzionario europeo commentando l'esclusiva della Reuters sul fatto che lo zar sarebbe interessato a un cessate il fuoco.
«Questa guerra può finire soltanto quando la Russia capirà di dover ritirare le sue truppe», ha dal canto suo affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in conferenza stampa a Berlino con l'omologo portoghese, ribadendo che «la conferenza di pace in Svizzera è un tassello, che si aggiunge a tanti messi prima».
«Per me è importante che si innaffino le piantine giovani», ha aggiunto sottolineando che «questa conferenza debba essere usata per parlare di importanti questioni» come «il fatto che non vadano usate armi atomiche e la questione dell'export del grano». La «speranza» del Kanzler è che dalla conferenza «si sviluppino degli effetti».
11:47
11:47
«Putin è pronto a fermare la guerra con un negoziato sul fronte attuale»
Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe pronto a fermare la guerra in Ucraina con un cessate il fuoco negoziato che riconosca «le attuali linee del campo di battaglia».
Lo hanno detto a Reuters quattro fonti russe. Tre delle fonti, che hanno familiarità con le discussioni nell'entourage di Putin, hanno affermato che il leader russo ha espresso «frustrazione» a un piccolo gruppo di consiglieri per quelli che considera tentativi sostenuti dall'Occidente di ostacolare i negoziati e la decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di escludere i colloqui.
«Putin può combattere per tutto il tempo necessario, ma è anche pronto per un cessate il fuoco, per congelare la guerra», ha detto una fonte russa di alto livello che ha lavorato con Putin ed è a conoscenza delle conversazioni ad alto livello al Cremlino.
La fonte, come le altre citate, ha parlato a condizione di anonimato data la delicatezza della questione. Reuters afferma di aver parlato con un totale di cinque persone che lavorano o hanno lavorato con Putin a livello senior nel mondo politico e imprenditoriale. La quinta fonte non ha commentato il congelamento della guerra sull'attuale fronte.
Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, in risposta a una richiesta di commento, ha affermato che il capo del Cremlino ha ripetutamente chiarito che la Russia è aperta al dialogo per raggiungere i suoi obiettivi, affermando che il Paese non vuole «una guerra eterna». I ministeri degli Esteri e della Difesa dell'Ucraina non hanno risposto alle richieste di commenti da parte di Kiev.
08:27
08:27
Mosca ammette la responsabilità dell'Isis nell'attacco al Crocus
La Russia ha riconosciuto per la prima volta chiaramente la responsabilità dell'organizzazione Stato islamico nell'attacco al Crocus City Hall di Mosca che ha provocato almeno 144 morti il 22 marzo e in cui Mosca accusa il coinvolgimento di Kiev.
«Durante l'indagine (...), è stato accertato che i preparativi, il finanziamento, l'attacco e la ritirata dei terroristi sono stati coordinati via Internet da membri del gruppo del Khorasan», il ramo afghano dell'Isis, ha dichiarato il capo dell'Fsb Alexander Bortnikov - citato dall'agenzia RIA Novosti - secondo cui più di 20 persone sono state arrestate nell'indagine sull'attentato.
07:49
07:49
L'accusa del FSB: «Dietro l'attacco al Crocus di Mosca c'è Kiev»
Il direttore del Servizio di sicurezza federale russo (FSB) Alexander Bortnikov è tornato ad accusare l'intelligence di Kiev di aver avuto un ruolo diretto nell'attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca.
«L'indagine è in corso, ma posso già dire con sicurezza che l'intelligence militare ucraina è stata direttamente coinvolta in quell'attacco», ha detto ai capi delle agenzie di sicurezza e intelligence della Csi, secondo quanto riportato dalla Tass.
Il capo dell'Fsb ha poi accusato i Paesi della Nato di contribuire al trasferimento di mercenari e terroristi in Ucraina. «Stiamo registrando il massiccio trasferimento in Ucraina di mercenari e militanti di organizzazioni terroristiche internazionali dal Medio Oriente, dal Nord Africa e dall'Afghanistan con l'aiuto dei paesi della Nato», ha dichiarato.
06:17
06:17
Il punto alle 6.00
Un primo gruppo di piloti da combattimento ucraini ha completato l'addestramento sugli aerei F-16 presso una base militare in Arizona.
Lo ha annunciato ieri sera la portavoce dell'aeronautica militare della Guardia nazionale americana Erin Hannigan, citata da Politico. «I piloti si erano addestrati presso la base di Tucson», ha detto la Hannigan senza specificare quanti soldati ucraini facessero parte del gruppo. I piloti si stanno ora dirigendo in Europa per ulteriore addestramento.
Aiuti umanitari dall'Estonia
Il Ministero degli Esteri estone stanzierà oltre 650.000 euro in aiuti umanitari all'Ucraina, principalmente per sostenere il sistema educativo nelle aree di prima linea e assistere i bambini colpiti dalla guerra. Lo riportano oggi i media di Kiev.
Il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna ha sottolineato l'impegno dei Tallinn a sostenere l'Ucraina nel contesto dei bombardamenti russi in corso. «Gli attacchi quotidiani, anche nell'oblast di Kharkiv nelle ultime settimane, hanno portato alla morte di civili, alla distruzione di edifici e allo sfollamento forzato di migliaia di persone vulnerabili dalle loro case: è nostro dovere sostenerli in ogni modo possibile», ha affermato Tsahkna.
Tokyo sanziona Mosca
Nel frattempo, il governo del Giappone ha introdotto nuove sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, con Tokyo accusa in particolare Mosca di acquistare armi dal Pyongyang. Lo rende noto oggi il Ministero degli Esteri nipponico.
«Il governo del Giappone condanna fermamente l'approvvigionamento della Russia dalla Corea del Nord, in quanto costituisce una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu contro il trasferimento di armi e materiale correlato da e verso la Corea del Nord, e che potrebbe comportare all'ulteriore deterioramento della situazione in Ucraina», si legge in un comunicato pubblicato stamattina sul sito internet del dicastero di Tokyo.
«In considerazione dell'attuale situazione internazionale relativa all'Ucraina e allo scopo di contribuire agli sforzi internazionali per raggiungere la pace internazionale volti ad una soluzione della questione, in linea con le misure adottate da altri grandi paesi il governo del Giappone ha introdotto» nuove misure contro la Russia «ai sensi della legge sui cambi e sul commercio estero», viene specificato dal Ministero degli Esteri giapponese.
L'agenzia di stampa Tass riporta che nella lista nera di Tokyo sono state aggiunte una persona fisica e nove persone giuridiche russe, nonché due società cipriote. Tra loro c'è anche un capo militare russo, Vladimir Mikheichik.