Relazioni internazionali

Il disprezzo di Trump e Vance per i «parassiti» europei

Dopo lo scandalo della chat tra i vertici della Casa Bianca, i rapporti tra Stati Uniti ed Europa sembrano ancora più freddi: i valori degli USA oggi sono in netto contrasto con quelli dell'UE
©BONNIE CASH / POOL
Michele Montanari
26.03.2025 09:00

Il Vecchio continente è schiacciato da due potenze come la Russia di Putin e gli Stati Uniti di Trump, due Paesi che detestano profondamente i valori europei, «uniti da quello che ritengono essere un nemico comune»: l'Europa. Non sembra essere andato troppo lontano dalla realtà dei fatti Evgeny Savostianov, l’ex capo del KGB russo intervistato dal Corriere della Sera. Specialmente alla luce dei recenti attacchi del presidente degli Stati Uniti e del suo vice JD Vance. I funzionari dell'amministrazione Trump, pubblicamente, non hanno mai tenuto nascoste le loro divergenze con l'Europa. Ma a porte chiuse queste divergenze si sono trasformate in disprezzo.

Il caso è scoppiato in seguito alla pubblicazione di parti di una conversazione tra alti funzionari dell'amministrazione Trump sull'app di messaggistica Signal: il caporedattore dell'Atlantic, Jeffrey Goldberg, è stato inserito per errore nella chat altamente classificata tra il capo del Pentagono, il vice presidente americano e altri funzionari di spicco.

Mentre si parlava di un attacco pianificato contro gli Houthi nello Yemen, gli europei sono stati dipinti come «parassiti»: «Non sopporto di dover salvare di nuovo gli europei», ha scritto il vicepresidente JD Vance, affermando che i raid USA avrebbero giovato molto di più al Vecchio continente, a causa della sua dipendenza da quelle rotte di navigazione.

«Condivido pienamente il tuo odio per i parassiti europei», gli ha risposto Pete Hegseth, il segretario della Difesa, aggiungendo: «È patetico».

«Che sia adesso o tra qualche settimana, dovranno essere gli Stati Uniti a riaprire queste rotte di navigazione», ha invece sottolineato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Michael Waltz. Il messaggio proseguiva affermando che, su richiesta di Trump, il suo team stava lavorando con il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato «per determinare come calcolare i costi associati e addebitarli agli europei».

Dopo le rivelazioni, il presidente Trump non solo non ha ammesso che ci sia stata una grave falla della sicurezza nella sua Amministrazione, ma ha pure difeso il suo consigliere Mike Waltz. Il tycoon ha quindi appoggiato in pieno i messaggi dei vertici della Casa Bianca, tornando a insultare gli europei: «Sono d'accordo con loro, sono dei parassiti, lo sono stati per anni. Ma non li biasimo, biasimo Biden».

Secondo «The Donald», Waltz «ha imparato la lezione ed è un brav'uomo»: «Non si deve scusare, sta facendo il suo meglio», ha insistito il presidente americano incalzato dalle domande dei giornalisti sullo scandalo.

Dal canto suo, in un'intervista a Fox news il consigliere di Trump ha ammesso di «aver sbagliato» pensando che si trattasse di «qualcun altro», ma ha anche insinuato che Jeff Golberg, definito uno «sfigato», «in qualche modo sia riuscito a farsi strada nel gruppo Signal». Waltz ha quindi sostenuto di aver avuto il numero del caporedattore dell'Atlantic indicato con un altro nome «per un errore del suo staff», di cui lui tuttavia «si assume la piena responsabilità».

Nel frattempo, Hakeem Jeffries, il leader della minoranza democratica alla Camera, ha esortato il tycoon a licenziare immediatamente il segretario alla Difesa Pete Hegseth. 

Citata dal New York Times, la politologa Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali italiano, ha commentato: «È chiaro che la relazione transatlantica, così com'era, è finita, e c'è, nella migliore delle ipotesi, un disprezzo indifferente. E nella peggiore delle ipotesi, più verosimilmente, c'è un tentativo attivo di indebolire l'Europa».

D’altronde, l'Unione europea è, sotto molti punti di vista, l'antitesi dei principi sostenuti da Trump e i suoi colleghi, non solo per quanto concerne le regole sul commercio internazionale. Tante altre tematiche sono osteggiate dal tycoon, come ad esempio le normative in ambito climatico, la protezione degli utenti dei social media, le politiche sui migranti e il supporto incondizionato all’Ucraina invasa dai russi.

Per quanto riguarda JD Vance, il vice presidente USA era già stato molto critico nei confronti del Vecchio continente durante la conferenza sulla sicurezza a Monaco, il mese scorso, in cui aveva messo in discussione i valori europei, parlando di un rischio di «suicidio della civiltà».

Ma Trump sta facendo diventare il sangue degli europei amaro anche su altre questioni. In primis la Groenlandia, un territorio semiautonomo della Danimarca, che il tycoon vorrebbe annettere agli Stati Uniti «in un modo o nell’altro».

E ancora, il presidente USA ha ripetutamente avvertito che l'Europa deve pagare molto di più per la propria difesa, minacciando di non fornire sostegno in caso di aggressioni esterne ai Paesi che non pagano a sufficienza, con buona pace degli impegni NATO. Senza contare, infine, lo spauracchio dei dazi.

I messaggi trapelati dalla chat di Signal, secondo il NYT, ancora una volta indicano agli europei che gli Stati Uniti non sono più l'alleato affidabile di un tempo e dunque potrebbe essere arrivato il momento di un divorzio, con una UE meno dipendente dal partner d'oltreoceano.

Tornando all’intervista del Corsera all'ex capo del KGB Evgeny Savostianov, l’Europa ora dovrebbe «assumersi il fardello della responsabilità per il proprio destino» e «ritrovare lo status di soggetto politico globale in modo da garantire autonomamente la propria sicurezza», altrimenti rischia di diventare una pedina irrilevante sullo scacchiere internazionale.