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Il futuro è qui, ecco i robot di Tesla

I due prototipi presentati al Tesla AI Day si chiamano Bumble C e Optimus – Nelle intenzioni di Elon Musk, un domani gli umanoidi dovranno sostituirci nei compiti più pericolosi o noiosi
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Marcello Pelizzari
01.10.2022 14:43

Elon Musk non si smentisce. Nel bene come nel male. Venerdì, il miliardario con una gamba (e qualcosa di più) già nel futuro ha presentato due prototipi del robot umanoide Optimus, l’ultima creatura (in tutti i sensi) di Tesla. L’obiettivo? Produrne milioni per, citiamo, trasformare la civiltà nella speranza di un domani carico di abbondanza e privo di povertà.

Una prima versione del robot, Bumble C, è sbucata sul palco del Tesla AI Day, conferenza annuale sul progresso dell’intelligenza artificiale a livello di imprese. Lo stesso Musk, nell’agosto 2021, aveva annunciato un prototipo di robot umanoide, allora chiamato con poca fantasia Tesla Bot. Il robot, nelle intenzioni dell’azienda, avrebbe dovuto sostituire gli umani nei lavori pericolosi o ripetitivi. Inutile dire che, subito, in molti si erano lanciati in paragoni con Terminator e altri film caratterizzati da un futuro distopico e dal dominio delle macchine sull’umanità.

I robot degli altri? Troppo costosi

Raj Rajkumar, professore di ingegneria e informatica alla Carnegie Mellon, un anno fa circa le possibilità e gli orizzonti di Tesla Bot disse: «Ci vorranno oltre dieci anni prima che un bot umanoide di qualsiasi impresa possa andare al supermercato e fare la spesa al posto vostro». Tesla, in questo senso, sembra decisa a bruciare i tempi e ad anticipare il futuro.

Il robot presentato venerdì ha salutato i presenti, mentre in un video mostrato in sala lo si può vedere svolgere compiti più impegnativi, come innaffiare le piante. Tesla ha anche presentato al mondo un prototipo più avanzato, Optimus, con meno cavi visibili ma ancora incapace di camminare da solo. Elon Musk ha riconosciuto che altre organizzazioni hanno progettato robot più sofisticati, tuttavia «non hanno un cervello e non hanno l'intelligenza per muoversi da soli». Quindi, la stoccata: «E sono molto costosi». L’eccentrico patron di Tesla ha l'ambizione di realizzare un robot che, all’utente finale, costerà «probabilmente meno di 20 mila dollari».

L’importanza della Borsa

La conferenza di Tesla ha quale scopo, detto dei robot, quello di reclutare ingegneri su ingegneri. Proprio per raggiungere l’obiettivo di produrre milioni e milioni di umanoidi e, quindi, «trasformare radicalmente la civiltà». Il multimiliardario a capo di Tesla e SpaceX, come detto, aveva presentato per la prima volta il progetto di un robot in grado di svolgere compiti ripetitivi al posto dell'uomo nel 2021. «Questo significa un futuro di abbondanza, un futuro in cui non c'è povertà, in cui le persone avranno ciò che desiderano in termini di prodotti e servizi». Una promessa straordinaria, in perfetto stile Musk.

Di qui, agli occhi del citato Musk, la necessità che Tesla sia quotata in Borsa e, quindi, in un certo senso sia alla mercé del mercato e degli investitori. «Se al pubblico non piace ciò che Tesla sta facendo, il pubblico può acquistare azioni e votare diversamente» le parole di Musk. «È molto importante che io non possa fare quello che voglio», ha aggiunto ridendo. Come non pensare, allacciandoci a quest’ultima frase, alla disputa fra l’uomo che sogna di andare su Marte e Twitter, piattaforma cui Musk ha rinunciato, fra mille j’accuse, dopo averne annunciato in pompa magna l’acquisizione. La vicenda si è trascinata a livello legale, come sappiamo, ma è importante sottolineare un aspetto: Musk, nelle sue intenzioni, intendeva fare di Twitter una società privata. Che sarebbe quindi sfuggita a ogni controllo.