Mondo
La diretta

Il G7 sostiene pienamente la proposta di accordo di Biden

La proposta del presidente americano porterebbe a un cessate il fuoco immediato a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi, a un forte e significativo aumento dell'assistenza umanitaria da distribuire a Gaza e una fine duratura della crisi - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Il G7 sostiene pienamente la proposta di accordo di Biden
Red. Online
03.06.2024 05:58
23:40
23:40
Netanyahu parlerà al Congresso degli Stati Uniti il 13 giugno

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu terrà un discorso al Congresso degli Stati Uniti il 13 giugno. Lo riportano i media USA. 

Secondo il sito Punchbowl news il premier israeliano parlerà a Capitol Hill proprio quando Joe Biden si troverà in Puglia per il G7, dal 13 al 15 giugno. Netanyahu ha già tenuto tre discorsi a camera riunite al Congresso americano, l'ultimo nel 2015.

22:50
22:50
Domani una delegazione di Hamas al Cairo

Hamas è intenzionata a inviare una delegazione al Cairo domani per discutere l'ultima proposta di accordo sugli ostaggi a Gaza: lo hanno detto al Times of Israel due funzionari a conoscenza del dossier.

Nei giorni scorsi la fazione palestinese aveva accolto con favore il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che delineava l'offerta israeliana, ma deve ancora presentare formalmente la sua risposta, aggiunge il giornale israeliano.

22:34
22:34
Colpito un sito militare a Eilat, nel sud di Israele

Gli Houthi dello Yemen sostengono di aver «colpito per la prima volta un sito militare nella città di Eilat nel sud di Israele con un missile balistico». Lo ha annunciato in serata il loro portavoce militare, Yahya Saree. Lo scrive Al Arabiya. Il gruppo filo-iraniano, che controlla le zone più popolose dello Yemen, attacca da mesi le navi al largo delle coste africane, affermando di agire in solidarietà con i palestinesi che combattono Israele a Gaza.

Il missile balistico è stato chiamato «Palestina», ha spiegato il portavoce degli Houthi Saree in un post su X, aggiungendo che «l'operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo» e che gli Houthi «persevereranno nelle loro operazioni militari in sostegno e solidarietà con il popolo palestinese oppresso finché l'aggressione non cesserà e l'assedio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza non sarà revocato».

20:58
20:58
L'ANP vuole unirsi al Sudafrica per il genocidio a Gaza

La Corte internazionale di giustizia dell'Aja ha reso noto che le autorità palestinesi hanno chiesto di unirsi al caso di genocidio nella Striscia di Gaza intentato dal Sudafrica contro Israele, confermando la presentazione formale della richiesta.

«Il 31 maggio, lo Stato di Palestina ha depositato nella cancelleria della Corte una richiesta di permesso di intervento e una dichiarazione di intervento», nel caso del genocidio presentato dal Sudafrica, ha affermato in una nota la Corte internazionale di giustizia, massima corte delle Nazioni Unite.

20:54
20:54
Il G7 sostiene pienamente la proposta di accordo di Biden

I leader del Gruppo dei Sette (G7), approvano «pienamente» e sosterranno «l'accordo complessivo delineato dal Presidente Biden che porterebbe a un cessate il fuoco immediato a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi, a un forte e significativo aumento dell'assistenza umanitaria da distribuire a Gaza e una fine duratura della crisi, assicurando gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili di Gaza». È quanto si legge in una dichiarazione dei leader del G7.

«Riaffermiamo il nostro sostegno a un percorso credibile verso la pace che conduca a una soluzione dei due Stati. Chiediamo ad Hamas di accettare questo accordo, che Israele è pronto a portare avanti, e invitiamo - si legge ancora nella dichiarazione - le Nazioni che hanno influenza su Hamas a contribuire a garantire che lo faccia».

20:03
20:03
Israele annuncia la morte di quattro ostaggi

L'esercito israeliano ha fatto sapere che oltre a Nadav Popplewell, anche gli ostaggi Haim Perry, Yoram Netzger e Amiran Cooper, rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, «non sono più vivi, i loro corpi sono trattenuti da Hamas a Gaza».

«La decisione di dichiarare i quattro ostaggi morti si basa su fonti di intelligence ed è stata confermata da una commissione del ministero della sanità israeliano». Le circostanze della loro morte in prigionia di Hamas - ha concluso l'esercito - sono ancora sotto indagine di esperti«.

19:32
19:32
Il Kibbutz Nirim conferma la morte di un ostaggio israelo-britannico

Il Kibbutz Nirim ha confermato che un cittadino con doppia cittadinanza, israeliana e britannica, Nadav Popplewell, 51 anni, sequestrato da Hamas è stato assassinato durante la prigionia nella Striscia di Gaza.

Il suo decesso era stato annunciato il mese scorso da Hamas in un video dove si sosteneva l'ostaggio era «morto per le ferite riportate durante un raid israeliano».

Popplewell era stato preso prigioniero con sua madre, Channah Peri, 79 anni, il 7 ottobre dalla loro casa a Nirim da Hamas che aveva preso d'assalto la comunità. La donna era stata rilasciata il 24 novembre come parte di un accordo temporaneo di tregua.

19:03
19:03
Gli USA: «Hamas deve accettare l'accordo, è il migliore»

«Hamas deve accettare l'accordo proposto da Israele: è buono per la popolazione a Gaza, è buono per gli israeliani». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. «È un accordo molto serio, è il migliore per mettere fine a questo conflitto», ha sottolineato.

17:07
17:07
In Slovenia slitta il riconoscimento della Palestina

In Slovenia il principale partito d'opposizione, il conservatore Sds, ha presentato oggi una proposta per indire un referendum consultivo sul riconoscimento della Palestina, proposto giovedì dal governo progressista guidato da Robert Golob.

Nella richiesta dell'opposizione si legge che «riconoscere la Palestina causa danni a lungo termine alla Slovenia, poiché sostiene l'organizzazione terroristica Hamas».

Questa decisione porta quindi al rinvio della votazione sul riconoscimento, inizialmente prevista per domani nella sessione straordinaria del parlamento.

La Commissione parlamentare per la politica estera, riunita da questo pomeriggio, sta discutendo la questione, ma alla luce della proposta di referendum non si voterà in merito.

È comunque improbabile che la richiesta dell'Sds otterrà luce verde.

Secondo le prime stime, il riconoscimento da parte di Lubiana dovrebbe slittare di un mese.

16:33
16:33
«Gli Stati Uniti devono garantire una tregua duratura»

Fonti di Hamas, citate da «Haaretz», hanno informato i mediatori di Qatar e Egitto che la fazione vuole la garanzia ufficiale degli USA che Israele metterà in atto tutte le condizioni dell'intesa, sottolineando la sua domanda di un cessate il fuoco duraturo.

Le stesse fonti hanno detto che le affermazioni del ministro degli esteri egiziano Sameh Shouky «non sono la risposta ufficiale» di Hamas.

Sempre le stesse fonti hanno espresso pessimismo sui negoziati perché sono segnalati disaccordi in Israele sul cessate il fuoco completo.

15:33
15:33
Netanyahu: «Un cessate il fuoco solo alle nostre condizioni»

«L'affermazione secondo cui abbiamo concordato un cessate il fuoco senza che le nostre condizioni fossero soddisfatte non è vera». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in commissione alla Knesset dove ha riferito dello stato della guerra nella Striscia di Gaza, sottolineando l'attività a Rafah e nella zona del Corridoio Filadelfia, i negoziati per il rilascio degli ostaggi e il «giorno dopo» nella Striscia.

In un video trasmesso dal suo ufficio, Netanyahu afferma che «stiamo lavorando in innumerevoli modi per restituire i nostri rapiti». «Ecco perché abbiamo fatto molto per riportarli indietro, ma nel corso di questa azione - spiega - abbiamo mantenuto gli obiettivi della guerra, primo fra tutti l'eliminazione di Hamas. Insistiamo affinché completiamo sia questo che quello. Fa parte dello schema, non è qualcosa che aggiungo adesso, non è qualcosa che aggiungo perché ho ricevuto pressioni nella coalizione, è qualcosa su cui abbiamo concordato all'unanimità nel gabinetto di guerra.»

13:55
13:55
«Il 55% di tutte le strutture di Gaza distrutte o danneggiate»

Secondo un'analisi satellitare preliminare delle Nazioni Unite, circa il 55% di tutte le strutture nella Striscia di Gaza sono state distrutte, danneggiate o forse danneggiate dallo scoppio della guerra in ottobre. Lo riporta il Guardian.

L'analisi ha mostrato che più di 137'000 edifici sono stati colpiti, ha scritto Unosat, l'agenzia di analisi satellitare delle Nazioni Unite, in un post su X.

La stima si basa su un'immagine satellitare scattata il 3 maggio e confrontata con le immagini scattate a maggio di un anno prima, lo scorso settembre e il 15 ottobre, poco più di una settimana dopo l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre.

 

10:56
10:56
«Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza»

«Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele». Lo ha detto il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, oggi in visita a Madrid.

«La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana», ha detto Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo spagnolo.

«La guerra nella Striscia di Gaza espone la regione al caos e le pratiche di Israele violano il diritto internazionale». Il ministro egiziano ha apprezzato «la posizione della Spagna a favore della causa palestinese, soprattutto dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina».

«Dobbiamo rispettare le regole del diritto internazionale, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e preservare il sistema di azione multilaterale internazionale», ha aggiunto, nella consapevolezza che «la guerra nella Striscia di Gaza ha avuto ripercussioni catastrofiche sul popolo palestinese» fino a rendere il territorio «invivibile». «Speriamo di risolvere la causa palestinese sulla base della soluzione dei due Stati e della creazione di uno Stato palestinese ai confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale».

«La posizione egiziana è chiara nel respingere la presenza israeliana sul lato palestinese del valico di Rafah», ha proseguito, precisando che «il trattato di pace con Israele è importante e va rispettato» e che «è difficile ripristinare il valico di Rafah senza un'amministrazione palestinese dall'altra parte».

 

10:44
10:44
Raid aereo israeliano nel nord della Siria

È salito a 16 miliziani siriani filo-iraniani il bilancio del raid aereo israeliano compiuto nella notte nel nord della Siria, nei pressi di Aleppo e non lontano a basi militari russe e turche presenti nella regione.

Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco ha preso di mira depositi di armi di Hezbollah e una fabbrica di rame nelle località di Hayyan e Tamura, vicino alla metropoli settentrionale siriana.

Tra le vittime ci sono diversi feriti in condizioni molto gravi, riferiscono le fonti citate dall'Osservatorio. Questo potrebbe far sì che il bilancio si aggravi col passare delle ore.

Dall'inizio dell'anno a oggi Israele ha condotto 44 attacchi sul territorio siriano contro obiettivi iraniani e di milizie filo-iraniane.

Da gennaio a oggi nei raid israeliani in Siria sono stati uccisi 164 tra soldati e miliziani e 13 civili, inclusi un minore e due donne.

Tra gli uomini armati uccisi si contano 21 Pasdaran iraniani, 30 Hezbollah libanesi, 12 combattenti iracheni filo-iraniani, 44 miliziani siriani cooptati dall'Iran, 40 soldati governativi siriani e tre persone mai identificate.

 

05:59
05:59
IL PUNTO ALLE 6

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che sei tra donne e bambini sono rimasti uccisi e altre 15 persone sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Ieri sera quattro persone hanno perso la vita in un altro raid sul campo di Nuseirat, sempre secondo la Wafa. Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 36.439 morti e 82.627 feriti, stando ai dati del Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.