Il Giappone riabbraccia il nucleare
Il Giappone è pronto. Per la prima volta dal disastro nucleare di Fukushima, avvenuto nel 2011, la regione nord-orientale del Paese del Sol Levante vedrà il riavvio di un reattore. La centrale nucleare più vicina all'epicentro del massiccio terremoto che causò – insieme al conseguente maremoto – oltre 20 mila morti è, infatti, pronta a ripartire. L'unità 2 della centrale nucleare di Onagawa – ha fatto sapere Tohoku Electric Power, la società che gestisce l'impianto – verrà riavviata oggi.
Il reattore, situato più a nord rispetto alla centrale di Fukushima, stava per essere rimesso in funzione dopo una manutenzione quando il devastante terremoto del Tohoku ha scatenato il caos 13 anni fa: l'unità aveva, allora, subito alcuni danni, evitando tuttavia disastri simili a quelli registrati alla centrale di Fukushima Dai-ichi. I lavori di ottimizzazione della sicurezza dell'impianto, effettuati negli anni seguenti, avevano poi permesso, già a febbraio 2020, di dare il via libera alla ripresa delle attività. Attività che riprenderanno, appunto, in queste ore, sebbene per la produzione e trasmissione di energia bisognerà attendere. Tohoku Electric Power ha fatto sapere che il pieno funzionamento dell'impianto non sarà raggiunto prima di dicembre.
Un passo importante
Prima del disastro del 2011, il nucleare era in grado di coprire circa il 25% del fabbisogno totale di energia in Giappone. Secondo dati pubblicati a marzo 2023, tuttavia, la forza dell'atomo è scesa al 6%. Ciò è dovuto alla chiusura generalizzata dei reattori giapponesi, solo 12 dei quali (su 33) sono tornati in funzione dopo il disastro. Le società di servizi sono ora tenute a eseguire lavori di adeguamento nei loro reattori prima di poterli riavviare, mentre norme di sicurezza più severe sono state introdotte per evitare ogni evento simile. Ma a giocare un ruolo nei ritardi sul riavvio di alcuni impianti è stata anche l'opposizione locale. Nel caso di Onagawa, più di una dozzina di residenti della vicina città di Ishinomaki avevano intentato una causa nel 2021 per mantenere offline l'impianto, citando difetti del piano di evacuazione e di emergenza. Iniziative respinte dalla Corte distrettuale di Sendai nel maggio 2023.
In generale, la parte orientale del Giappone che comprende la capitale Tokyo, ha sofferto di sporadiche carenze di energia elettrica a causa dei ritardi nella rimessa in funzione dei reattori. Il passo, dunque, è importantissimo per un Paese che vuole rilanciare la tecnologia nucleare. «Se Onagawa n. 2 dovesse ripartire come previsto, sarebbe una grande pietra miliare», ha dichiarato venerdì il ministro giapponese dell'Economia, del Commercio e dell'Industria Yoji Muto in una conferenza stampa.