Il «Guardian» contro Elon Musk abbandona X: «Troppe cospirazioni di estrema destra e razzismo»
Il Guardian si unisce alla protesta contro Elon Musk e annuncia la sua uscita dalla piattaforma X, posseduta dal super miliardario americano-sudafricano, a poche ore dalla sua nomina a corresponsabile di uno dei dipartimenti chiave della nuova amministrazione USA entrante di Donald Trump. I vertici del giornale progressista britannico giustificano la decisione con il diffondersi di contenuti allarmanti su X.
In un annuncio rivolto ai lettori, il quotidiano ha scritto di ritenere che i vantaggi di essere sulla piattaforma precedentemente chiamata Twitter siano ora superati dagli aspetti negativi, citando i «contenuti spesso inquietanti» presenti sul social network.
«Volevamo far sapere ai lettori che non pubblicheremo più nessun articolo su alcun account editoriale ufficiale del Guardian sul social media X», dove il Guardian conta circa 27 milioni di follower.
Tra i contenuti «inquietanti», il quotidiano britannico cita «teorie cospirative di estrema destra» e «razzismo» e afferma che la copertura delle elezioni presidenziali USA su X non ha fatto altro che rafforzare la decisione di chiudere gli account. «La campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti è servita solo a sottolineare ciò che abbiamo considerato per molto tempo: che X è una piattaforma mediatica tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico», afferma il Guardian.
I gruppi attivi in campagne contro l'incitamento all'odio e l'UE hanno criticato il fondatore di Tesla, la persona più ricca del mondo, per gli standard dei contenuti sulla piattaforma da quando l'ha acquistata per 44 miliardi di dollari nel 2022. Definendosi un «assolutista della libertà di parola», il miliardario ha ripristinato account vietati, tra cui quelli del teorico della cospirazione Alex Jones, dell'influencer misogino Andrew Tate e dell'attivista di estrema destra britannico Tommy Robinson.
Il Guardian ha fatto sapere che gli utenti di X saranno comunque in grado di condividere i suoi articoli sulla piattaforma e che i post su X saranno occasionalmente incorporati negli articoli, qualora ve ne fosse la necessità. Il quotidiano non imporrà restrizioni ai singoli reporter che decidono di utilizzano la piattaforma.
«I social media possono essere uno strumento importante per le organizzazioni giornalistiche e aiutano a raggiungere un nuovo pubblico, ma, a questo punto, X gioca un ruolo ridotto nella promozione del nostro lavoro. Il nostro giornalismo è disponibile e aperto a tutti sul nostro sito web e preferiremmo che le persone venissero su theguardian.com e sostenessero il nostro lavoro lì», ha concluso il giornale.