«Il killer di New Orleans aveva una bandiera dell'ISIS»
Il killer di New Orleans, che ha provocato la morte di 10 persone e il ferimento di altre 35, è stato identificato come Shamsud-Din Bahar Jabbar: lo riferisce il New York Times citando come fonti vari dirigenti di polizia. L'assalitore, dopo la sua folle corsa a bordo di un pick-up, ha sparato con un fucile d'assalto, ma è stato ucciso dagli agenti, due dei quali sono rimasti feriti in modo non grave.
Il sito NOLA.com, citando una fonte delle forze dell'ordine, ha riferito che lo stesso sospettato trasportava una bandiera dell'ISIS nel pick-up. Anche la CNN, citando due fonti di polizia, ha parlato di una bandiera del gruppo islamista rinvenuta nel veicolo. L'FBI ha fatto sapere di aver trovato nel pick-up anche due ordigni artigianali di tipo «pipe bomb» e diverse armi, tra cui una pistola e un fucile AR. L'uomo indossava abbigliamento militare e secondo la CNN aveva un passato nelle forze armate USA.
Il pick-up usato per falciare la folla è stato identificato dai media con un Ford F-150 Lightning bianco sulla base delle immagini postate online. La vettura, con il cofano gravemente danneggiato, è stata geolocalizzata di fronte al Rick's Cabaret su Bourbon Street, vicino all'incrocio con Conti Street. Il pick-up, secondo il NYT, è intestato a un uomo di 42 anni di Houston, Texas.
L'FBI ritiene che Shamsud-Din Bahar Jabbar non sia il solo responsabile, lo ha fatto sapere in conferenza stampa l'assistent special agent Alethea Duncan, spiegando che le autorità stanno cercando possibili complici dell'uomo.
Le videocamere di sorveglianza hanno ripreso tre uomini e una donna mentre piazzavano uno dei vari ordigni esplosivi improvvisati scoperti nel quartiere francese di New Orleans, analoghi a quelli ritrovati nel pick-up dell'autore della strage. Lo riportano alcuni media USA citando il bollettino di intelligence della polizia della Louisiana. Una circostanza che corrobora l'ipotesi di complici.
Il Sugar Bowl, la seguitissima partita di football universitario in programma stasera a New Orleans, è stata rinviata a causa della strage.
Polemiche sulla sicurezza
Dopo la strage si sono accese le prime polemiche sulla sicurezza. Un testimone oculare che si trovava a Bourbon Street per la notte di Capodanno ha detto alla CNN che le barricate meccaniche in acciaio della città non erano state montate e posizionate prima dell'attacco.
«Quelle barricate non erano montate, punto e basta», ha detto Jimmy Cothran, residente a New Orleans da 15 anni. «Avevano quelle arancioni fragili che potevi semplicemente spingere con un dito. In realtà abbiamo pensato che fosse un po' strano», ha aggiunto. Le barricate in acciaio sono state installate nel 2017, in seguito all'attacco con un veicolo nel 2016 a Nizza, in Francia, e ai vari incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza a Bourbon Street nel corso degli anni.
Le barricate possono essere posizionate in posizione piana o rialzata per consentire o impedire ai veicoli di entrare nell'area. Una delle barricate è posizionata all'incrocio tra Canal Street, una strada a quattro corsie percorribile in auto, e Bourbon Street, strada pedonale. Ci sono anche diversi dissuasori ogni paio di isolati lungo Bourbon Street. Secondo Cothran le barricate avrebbero potuto ridurre la portata dell'attacco.
«Il fatto è che non le hanno mai alzate, è così che questo tizio è riuscito a scendere lungo Bourbon Street così velocemente e a causare così tanti danni perché ci sono altre barricate oltre l'incrocio di Canal e Bourbon», ha detto.
«Sicuramente tutto sarebbe stato ridotto al minimo perché quel veicolo non poteva aggirare le barricate. Tutto a New Orleans, nel quartiere francese, ha un balcone. Tutti i balconi hanno diversi pali d'acciaio, e non c'è modo di aggirare niente. Se quella barricata è alzata, è fatta. È la tua fine», ha spiegato. La sovrintendente della polizia di New Orleans Anne Kirkpatrick ha detto che il killer ha guidato il veicolo «attorno alle nostre barricate per portare a termine l'azione».