Il caso

«Il Mar Baltico è diventato una zona ad alto rischio»

Questo l'avvertimento del premier svedese Ulf Kristersson, alla luce del presunto sabotaggio di due cavi sottomarini – Non si fermano le indagini sulla misteriosa nave cinese Yi Peng 3
©HENRIK MONTGOMERY / TT
Red. Online
28.11.2024 13:30

Il presunto sabotaggio di cavi sottomarini nel Mar Baltico non smette di far discutere. Ma soprattutto, di preoccupare. Ad avere espresso i suoi timori nelle ultime ore, in particolare, è stato il primo ministro svedese Ulf Kristersson. Il quale, pur rifiutando di far ipotesi sul presunto responsabile del danno, ha sottolineato duramente come, alla luce dei fatti recenti, il Mar Baltico sia diventato «una zona ad alto rischio». 

Nel corso di un incontro con i leader nordici e baltici, il premier svedese, insomma, non ha usato mezze parole. Le acque che bagnano gran parte dei Paesi del nord Europa non sono più sicure. «Ormai siamo consapevoli: nel Mar Baltico c'è un rischio elevato per diversi tipi di attività pericolose», ha dichiarato Kristersson, interpellato dal Guardian, pur non sbilanciandosi sul colpevole del presunto sabotaggio. Qualche giorno fa, i riflettori si sono accesi su una misteriosa nave cinese, comparsa nei pressi del luogo dell'incidente esattamente nei giorni in cui si è verificato. Fino ad ora, però, non sono state raccolte sufficienti prove che confermino un suo coinvolgimento nel sabotaggio. 

«Ora dobbiamo stare attenti a non accusare nessuno. Non sappiamo ancora se si tratti davvero di sabotaggio, ma stiamo indagando sulla questione molto attentamente», ha aggiunto Kristersson. Ironia della sorte, proprio all'inizio del mese di novembre, il premier svedese aveva posto il veto a un progetto che prevedeva la costruzione di 13 parchi eolici offshore nel Baltico, parlando di «rischi inaccettabili per la sicurezza». Una decisione, questa, che come ribadito da Kristersson, non era legata ad alcuna «conoscenza pregressa di un potenziale imminente attacco ai cavi sottomarini». Si è trattato, insomma, di una triste coincidenza.

Ma non è tutto. Nelle scorse ore, il procuratore svedese ha dichiarato di aver terminato le prime indagini sulla «scena del crimine» dei due cavi danneggiati. Uno di questi, lo ricordiamo, collega la Lituania e la Svezia, mentre il secondo la Germania alla Finlandia. Tuttavia, come dichiarato dal procuratore di Stato Henrik Söderman, prima di capire che cosa sia successo sarà necessario condurre altre indagini. «Nel prossimo futuro verrà avviata una collaborazione più stretta, con un gruppo investigativo congiunto», ha dichiarato Söderman. 

Sempre ieri, la marina danese e le guardie costiere svedese e tedesca hanno analizzato l'area in cui è stata trovata la nave cinese Yi Peng 3. Alla ricerca di informazioni, per fare luce su questo, ennesimo, mistero del Mar Baltico.