Il miliardario svizzero che non piace alla destra USA: «Finanzia i dem, è il nuovo Soros»

Le elezioni negli Stati Uniti si avvicinano e crescono le preoccupazioni per le presunte interferenze straniere nella corsa alla Casa Bianca. L’intelligence statunitense ha messo in guardia sul fatto che, ancora una volta, la Russia sta utilizzando spie, social media e media tradizionali per indebolire il processo democratico in tutto il mondo, compresi gli USA. Questa volta, però, nel mirino della campagna dei conservatori è finito il miliardario svizzero Hansjörg Wyss, nato a Berna nel 1935, che da anni vive a Wilson, nel Wyoming. L’88.enne elvetico è il fondatore della Synthes Holdings AG, società specializzata nella produzione di dispositivi medici venduta alla Johnson&Johnson per 19,7 miliardi di dollari nel 2012. È inoltre comproprietario del Chelsea, la squadra di calcio britannica ceduta da Roman Abramovich a causa delle sanzioni internazionali contro gli oligarchi russi. Il bernese è pure fondatore dell’organizzazione filantropica Wyss Foundation, con sede a Washington, che dal 2016 avrebbe donato più di 807 milioni di dollari, principalmente per cause ambientaliste. Secondo Bloomberg, Wyss oggi vale più di 10 miliardi di dollari, è considerato vicino ai democratici USA e avrebbe sostenuto la campagna dell’attuale presidente, Joe Biden.
A luglio del 2023, Wyss è finito nel mirino dell'Americans for Public Trust (APT), un gruppo no profit che si definisce apartitico, nonostante sia legato all’influente avvocato conservatore Leonard Leo. Nel report di 8 pagine dell’APT viene puntato il dito contro Wyss in quanto accusato di aver «sfruttato la scappatoia dell’influenza straniera, un meccanismo che apparentemente gli ha permesso di aggirare il divieto federale sui cittadini stranieri di influenzare direttamente o indirettamente le elezioni statunitensi». Secondo il rapporto, quasi mezzo miliardo di dollari donati dal filantropo svizzero sarebbero fluiti «attraverso una rete liberale di dark money esplicitamente progettata per promuovere politiche e politici di sinistra». Con rete di dark money si intendono i finanziamenti la cui fonte non viene resa nota: spesso, questi fondi, sono destinati a organizzazioni senza scopo di lucro che poi li utilizzano nelle campagne elettorali senza rivelare chi siano i donatori. Notoriamente, negli Stati Uniti, le organizzazioni di assistenza sociale sono quelle maggiormente legate al concetto di dark money, poiché possono ricevere donazioni senza limiti da aziende, individui e altre organizzazioni.
L’APT ha chiesto al Congresso USA di chiudere la «scappatoia dell’influenza straniera che consente al dark money straniero di inondare il sistema elettorale e politico americano». Secondo Caitlin Sutherland, direttrice esecutiva dell’Americans for Public Trust, «Hansjörg Wyss ha versato incredibili somme di denaro a gruppi impegnati a promuovere esclusivamente politiche liberali e progressiste, il tutto con poca o nessuna trasparenza, controllo pubblico o supervisione del Governo. Usando la sua fondazione per promuovere la sua agenda politica radicale, Wyss ha apparentemente eluso le leggi federali che vietano ai cittadini stranieri di influenzare direttamente o indirettamente le elezioni americane». Tra il 1990 e il 2006 Wyss ha donato 119 mila dollari direttamente ai candidati e ai comitati politici, tuttavia la Federal Election Commission non ha intrapreso alcuna azione legale contro di lui.
Wyss da decenni sostiene cause legate all’ambiente (nel 2018 ha fatto sapere che nell'arco di 10 anni donerà un miliardo di dollari per «salvare il Pianeta») e all’assistenza sanitaria negli Stati Uniti. Pur avendo pochissimi legami noti con George Soros, il filantropo ebreo nato in Ungheria nel 1930, viene accostato a quest’ultimo dalla destra americana. Le ricchezze di Soros per anni sono filtrate attraverso l’ecosistema liberale, anche se gli stessi democratici hanno denunciato l'uso del dark money nella politica USA, che consente ai gruppi politicamente attivi di proteggere l’identità dei loro donatori. I sostenitori di Wyss, tuttavia, ritengono che quella della destra USA sia una campagna volta a togliere dai riflettori i finanziamenti che i repubblicani stessi ottengono in modo poco chiaro. Il già citato Leonard Leo, spiega Bloomberg, ha passato decenni a spingere i tribunali statunitensi nelle mani della destra e oggi raccoglie milioni di dollari per gruppi contrari al diritto all’aborto, alle iniziative sul cambiamento climatico e a tutto ciò che i conservatori bollano come «ideologia woke». Anche i repubblicani al Congresso stanno indagando sui presunti finanziamenti politici del miliardario elvetico, nonostante lo spauracchio del dark money nelle Presidenziali 2024 incomba su entrambi gli schieramenti politici.
Il Berger Action Fund, organizzazione di assistenza sociale che collabora con la Wyss Foundation, dal 2016 avrebbe donato più di 343 milioni di dollari a gruppi liberali per finanziare i PAC (Political Action Committee) democratici (i PAC sono i comitati che raccolgono fondi tra i propri membri per effettuare donazioni a sostegno o per ostacolare candidati, referendum o iniziative legislative. I più importanti sono quelli creati per sostenere un candidato alla presidenza degli Stati Uniti d'America). Secondo l'Associated Press «l'influenza di Wyss si fa sentire ampiamente attraverso milioni di dollari indirizzati in una rete di gruppi no profit che investono pesantemente nell'ecosistema democratico».
La Wyss Foundation ha affermato di limitare l'utilizzo delle donazioni per influenzare direttamente le campagne politiche statunitensi o avvantaggiare particolari candidati. La legge federale USA, infatti, vieta ai cittadini stranieri di apportare, direttamente o indirettamente, contributi o donazioni in relazione alle elezioni. Hansjörg Wyss è membro del consiglio del Center for American Progress, un think tank con stretti legami con l’establishment dei dem. Il miliardario svizzero ha reso noto di aver donato oltre 208 milioni di dollari al Sixteen Thirty Fund, una camera di compensazione che fornisce servizi alla sinistra. Questa ha però dichiarato di non aver mai utilizzato i soldi di Wyss per scopi elettorali. Secondo i conservatori, è impossibile pensare che Wyss non eserciti influenze politiche, tuttavia l'Americans for Public Trust non ha alcuna prova che il miliardario svizzero stia operando al di fuori della legge.
Marneé Banks, portavoce delle organizzazioni no profit legate a Wyss, ha riferito a Bloomberg che Berger Action Fund e Wyss Foundation «proibiscono che le sovvenzioni vengano utilizzate per sostenere o per opporsi ai candidati e ai partiti politici». Sul sito del Berger Action Fund, si legge che entrambe le organizzazioni vietano ai destinatari delle sovvenzioni di utilizzare fondi per sostenere attività legate alle elezioni federali, statali o locali. Marneé Banks parla di disinformazione denigratoria verso un uomo che si impegna a sostenere la conservazione e l’assistenza sanitaria, ma la destra USA sembra aver già trovato il sostituto di Soros. Non a caso Wyss è stato definito «the new George Soros».
E la politica svizzera? In un’intervista rilasciata al Blick nel 2021, Wyss aveva fortemente criticato l'UDC, affermando che il partito democentrista «rappresenta un grande pericolo per la Svizzera, non riconoscendo che viviamo in un mondo interconnesso a livello internazionale». Secondo il filantropo elvetico, «per l'UDC la cosa più importante è che in ogni villaggio sventolino le bandiere svizzere».