Mondo
La diretta
In visita in Francia, il ministro dell'Energia ucraino ha esortato a prepararsi a rischi «non accidentali»: «Zaporizhzhia ha sfiorato il disastro cinque volte, nel progettare le centrali dobbiamo considerare le minacce militari: è un fatto assolutamente nuovo» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

20:28
20:28
I danni causati dalla guerra sfiorano i 700 miliardi
I danni causati dall'invasione russa dell'Ucraina potrebbero raggiungere i 700 miliardi di dollari entro la fine dell'anno. È quanto sostiene il primo ministro ucraino Denys Shmyhal al forum sulla resilienza e la ricostruzione dell'Ucraina a Parigi, secondo quanto riferisce Ukrinform.
Il premier ha osservato che secondo le stime delle autorità ucraine, effettuate in collaborazione con la Banca Mondiale, l'ammontare dei danni causati all'economia ucraina era di 350 miliardi di dollari a inizio giugno.
«Entro la fine dell'anno, questo importo sarà ovviamente raddoppiato. Lo capiamo, perché la distruzione continua», ha detto Shmyhal.
Il premier ha sottolineato che tutti i settori dell'economia ucraina stanno soffrendo a causa della guerra.
Secondo Shmyhal, «il calo del Pil potrebbe raggiungere il 50% l'anno prossimo se la Russia continuerà il suo terrore».
18:47
18:47
«Il Pentagono sta finalizzando l'invio dei missili Patriot»
L'amministrazione Biden sta finalizzano un piano per mandare i missili per la difesa aerea americani Patriot all'Ucraina. Lo riferisce la CNN, aggiungendo che la mossa potrebbe essere annunciata questa settimana, secondo tre dirigenti americani, di cui uno dell'amministrazione.
Il piano del Pentagono deve ancora essere approvato dal segretario alla difesa Lloyd Austin prima di essere inviato al presidente Joe Biden per la firma, ma le tre fonti della CNN prevedono che ottenga disco verde.
Dopo l'attesa approvazione, i missili dovrebbero essere mandati rapidamente nei giorni successivi e i militari ucraini saranno addestrati ad usarli nella base americana di Grafenwöhr in baviera (Germania).
14:51
14:51
«All'Ucraina serve un sostegno che va oltre gli aiuti umanitari»
«La portata della distruzione in tutta l'Ucraina richiede un forte sostegno da parte della comunità internazionale che va ben oltre gli aiuti umanitari». Lo dichiara il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres che invita a «investire nella ripresa e nella ricostruzione dell'Ucraina per evitare che la crisi si trasformi in povertà, fame e indigenza per milioni di ucraini».
14:31
14:31
«Raccolto un miliardo di euro per l'emergenza»
«Posso dirvi che l'aiuto per l'Ucraina supera gli 800 milioni di euro di cui parlava Zelensky questa mattina. Sono felice di poter annunciare che superiamo questa cifra e siamo intorno al miliardo di euro»: è quanto annunciato dalla ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, al termine della conferenza per l'Ucraina a Parigi.
In conferenza stampa al fianco del premier ucraino, Denys Chmyhal, Colonna ha tenuto a precisare che «si tratta di doni nuovi, di contributi in natura, non di prestiti». Il ministro degli Esteri ha quindi precisato che «415 milioni saranno destinati all'energia, 25 milioni per l'acqua, 38 milioni per l'alimentazione, 17 milioni per la salute, 22 milioni per i trasporti e ci sono 493 milioni ancora da attribuire».
«Il totale supera il miliardo», ha sottolineato Colonna, pronunciando per la prima volta in lingua originale, il saluto nazionale ucraino, 'Slava Ukraïni!'.
11:50
11:50
«Oggi partite 8 navi con prodotti agricoli ucraini»
Otto navi cariche di 238'600 tonnellate di prodotti agricoli ucraini destinati all'Asia e all'Europa hanno lasciato oggi i porti della regione di Odessa. Lo ha annunciato su Facebook il ministero delle Infrastrutture del Paese, come riporta Ukrinform.
Dal 1° agosto scorso hanno lasciato i porti della regione di Odessa 550 navi, che hanno esportato 13,8 milioni di tonnellate di prodotti agricoli ucraini verso Paesi asiatici, europei e africani.
11:39
11:39
«Servono 800 milioni per l'emergenza energetica»
«La maggior parte delle nostre centrali sono danneggiate dai bombardamenti russi. Ogni giorno i nostri ingegneri devono staccare milioni di ucraini dalla rete elettrica».
Lo ha detto, nel suo intervento in videoconferenza da Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che «l'Ucraina ha bisogno di almeno 800 milioni di euro come aiuto d'emergenza per il settore energetico». «Faremo tutto il possibile - ha aggiunto Zelensky - per far fronte al blackout e al terrore energetico».
11:11
11:11
«L'AIEA metterà in sicurezza tutte le centrali nucleari»
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) dispiegherà missioni per «mettere in sicurezza» tutte le centrali nucleari in Ucraina. Lo ha affermato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal.
«Queste missioni hanno lo scopo di mettere in sicurezza gli impianti e di registrare eventuali impatti dall'esterno, in particolare gli attacchi dell'aggressore russo», ha scritto il premier ucraino su Telegram dopo un incontro a Parigi con il capo dell'Aiea Rafael Grossi.
10:31
10:31
«Ricollegata alla rete elettrica la nona unità nucleare»
Un'altra unità di una centrale nucleare ucraina, che era stata danneggiata da un attacco missilistico russo il mese scorso, è stata ricollegata alla rete elettrica del Paese: lo ha reso noto il ministero dell'Energia ucraino, come riferisce Ukrinform.
«Alle 1.09 del 13 dicembre 2022, al termine dei lavori di riparazione, la nona unità di Energoatom da 1.000 megawatt è stata collegata al sistema energetico. Era stata messa fuori servizio dopo l'attacco missilistico russo del 23 novembre 2022», ha annunciato il ministero in un comunicato.
«Questo è un altro passo verso la stabilità del sistema energetico. Tutte le nove unità nucleari, che si trovano nel territorio controllato dall'Ucraina, sono in funzione per soddisfare le esigenze dei consumatori domestici e dell'economia del Paese», ha affermato il ministro dell'Energia ucraino, German Galushchenko.
Secondo il ministero, i russi stanno bloccando adesso il funzionamento delle unità della centrale nucleare di Zaporizhzhia, di cui si sono impossessati. La centrale nucleare di Zaporizhzhia continua a consumare oltre 100 megawatt di elettricità per il proprio fabbisogno dal sistema energetico ucraino.
10:09
10:09
«Bombe ucraine nella notte su Klintsy»
La città di Klintsy, nella regione meridionale russa di Bryansk, è stata bombardata la notte scorsa dalle forze ucraine: lo scrive su Telegram il governatore della regione, Alexander Bogomaz, aggiungendo che non ci sono state vittime o danni. Lo riporta il Guardian.
«Come risultato del lavoro dei sistemi di difesa aerea delle Forze Armate russe, il missile è stato distrutto, alcune parti hanno colpito il territorio di una zona industriale», afferma Bogomaz. Klintsy è una città di circa 60'000 abitanti, a circa 45 km dal confine ucraino.
08:54
08:54
«Respinti attacchi russi vicino a 16 insediamenti»
Le forze ucraine hanno respinto gli attacchi russi vicino a 16 villaggi nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate del Paese nel suo aggiornamento quotidiano, come riporta Ukrinform.
«Le unità delle forze di difesa ucraine hanno respinto gli attacchi degli occupanti nei distretti di Novoselivske, Stelmakhivka, Novoyehorivka, Makiivka, Chervonopopivka e Bilohorivka della regione di Lugansk e Verkhniokamianske, Soledar, Yakovlivka, Bakhmutske, Bakhmut, Klishchiivka, Kurdiumivka, Mayorsk, Avdiivka e Maryinka della regione di Donetsk», si legge nel rapporto.
Le forze russe continuano a concentrarsi su azioni offensive nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Zaporizhzhia, prosegue l'esercito. In altre direzioni, invece, cercano di limitare le azioni delle unità ucraine, bombardando le posizioni delle truppe di Kiev e gli obiettivi civili lungo l'intera linea di contatto. Allo stesso tempo, fortificano le loro difese.
Secondo lo Stato Maggiore, nelle ultime 24 ore le forze russe hanno lanciato sette attacchi missilistici, tra cui cinque sulle infrastrutture civili della città di Kostiantynivka (Donetsk), e 79 attacchi con sistemi a lancio multiplo, in particolare sulla città di Kherson.
06:43
06:43
Il punto alle 6.00
Continuano, nel 292. giorno dall'inizio della guerra, gli scontri fra le truppe ucraine e quelle russe. Ieri due civili sono stati uccisi e altri 10 feriti a seguito di attacchi missilistici russi sulla città di Hirnyk, nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Le forze russe hanno colpito il centro della città «con munizioni a grappolo e Uragan MLRS (sistemi missilistici multi-lancio)», ha dichiarato l'ufficio del procuratore generale. Altre due persone sono state uccise, cinque ferite, nei bombardamenti sulla regione di Kherson. «Il nemico ha nuovamente attaccato i quartieri residenziali di Kherson», ha dichiarato il governatore Yaroslav Yanushevich su Telegram, aggiungendo che le forze russe hanno colpito sabato un reparto maternità, un bar e degli appartamenti.
Intanto, Kiev continua la propria controffensiva. Il sindaco in esilio di Melitopol ha dichiarato che le truppe russe si stanno «riorganizzando» e sono «in preda al panico» dopo gli attacchi ucraini alla città occupata da Mosca avvenuti durante il fine settimana. Proprio a Melitopol, secondo testimoni, sarebbero state udite diverse esplosioni ieri: i funzionari ucraini hanno rivendicato decine di morti e feriti russi, mentre la Russia ha ammesso di aver registrato una manciata di vittime. L'attacco a Melitopol è stato uno dei tanti che hanno colpito le basi russe negli ultimi giorni. Esplosioni sono state segnalate anche nella Crimea occupata dai russi.
Mentre i bombardamenti reciproci proseguono, il ministro dell'Energia ucraino Herman Halouchtchenko ha esortato il mondo a «ripensare la sicurezza nucleare». Halouchtchenko ha descritto i rischi corsi a Zaporizhzhia dove la centrale «ha sfiorato un incidente già cinque volte».
«Questo è un appello rivolto a tutti i Paesi del mondo», ha detto ieri sera il ministro ucraino in un'intervista a margine del viaggio a Parigi per la Conferenza internazionale a sostegno dell'Ucraina. Halouchchenko si trova in Francia sia per chiedere attrezzature per aiutare gli ucraini a superare l'inverno (negli ultimi due mesi è stato demolito più del 40% delle infrastrutture energetiche), sia per prepararsi al futuro e alla ricostruzione. Il Paese dipende per oltre il 50% dal nucleare per la sua produzione di elettricità e non ha alcuna intenzione di rinunciarvi. «Abbiamo piani per nuovi impianti, contratti già firmati e continueremo con il nucleare perché abbiamo una grande esperienza e migliaia di professionisti», ha detto il ministro dell'Energia ucraino.
D'altra parte, secondo Halouchtchenko è urgente rivedere i manuali di sicurezza nucleare civile che, a suo dire, non hanno previsto quanto sta accadendo in Ucraina. «Nessuno ci ha pensato, perché tutti i rischi considerati erano accidentali», dice, compreso lo schianto di un aereo e la capacità di un reattore di resistere. «Dobbiamo considerare le minacce militari: è un fatto assolutamente nuovo, non solo per noi ma per il mondo intero; dobbiamo pensarci insieme. Questa guerra cambia assolutamente la nostra visione della sicurezza nucleare», ha affermato. «Quello che vediamo, e non è solo un problema di sicurezza nucleare ucraina, è che qualsiasi missile può volare per mille chilometri e colpire un reattore nucleare. Questa situazione ci spinge assolutamente a ripensare cosa dobbiamo fare dal punto di vista della sicurezza».