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«Il mondo è in debito con i giornalisti morti nel conflitto»

Queste le parole dell'addetta stampa della Casa Bianca per rendere omaggio al giornalista dell'Afp Arman Soldin, ucciso ieri nell'Ucraina orientale — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Il mondo è in debito con i giornalisti morti nel conflitto»
Red. Online
10.05.2023 06:24
19:02
19:02
Prigozhin, «Rischiamo seriamente l'accerchiamento a Bakhmut»

«C'è il serio rischio che il Gruppo Wagner venga accerchiato a Bakhmut a causa del cedimento dei fianchi. I fianchi si stanno già incrinando e stanno cedendo. In assenza di munizioni, il 'tritacarne' funzionerà in senso opposto: l'Afu (le Forze armate dell'Ucraina) distruggerà le milizie di Wagner». La situazione è stata descritta così sul servizio di messaggistica Telegram dal capo dei mercenari, Yevgeny Prigozhin, in un lungo elenco di affermazioni a proposito del fronte più caldo della guerra, quello appunto della città del Donetsk.

Per Prigozhin, però, «Bakhmut ha circa il 5% occupato dal nemico» e comunque «non ha alcuna importanza strategica» perché «era necessaria per ridurre la forza del nemico e permettere all'esercito russo di mobilitarsi dopo i fallimenti e la ritirata delle forze armate russe da Kharkiv, Kherson e altre regioni».

Il capo di Wagner torna anche a insistere sul tema munizioni. Dopo aver minacciato di abbandonare la città, salvo poi aver fatto un passo indietro, Prigozhin spiega che «nella notte tra il 6 e il 7 maggio è stato emesso un ordine che prometteva di fornire munizioni a Wagner», ma che «ad oggi, le munizioni sono state fornite in quantità minime».

In ogni caso, conclude l'ex cuoco del presidente russo Vladimir Putin, «Wagner continua la sua offensiva a Bakhmut e attende una decisione sul rilascio di munizioni e armamenti nelle quantità richieste».

18:27
18:27
«Liberati oltre 2 chilometri nell'area di Bakhmut»

Nei pressi di Bakhmut le Forze di difesa ucraine hanno liberato più di due chilometri di territorio dal controllo delle forze russe. Lo ha dichiarato Mykola Volokhov, comandante dell'unità di ricognizione Terra del gruppo tattico Azov, all'emittente televisiva ucraina su internet Espreso TV.

«Ora possiamo dire che le Forze di difesa hanno liberato più di due chilometri di Bakhmut. Questo risultato è stato raggiunto dalla terza brigata d'assalto separata delle Forze armate dell'Ucraina che comprende l'unità Terra», ha affermato Volokhov.

«Abbiamo ucciso un gran numero di russi e fatto prigionieri», ha concluso il comandante ucraino.

15:55
15:55
«I resti trovati in Polonia potrebbero essere di un missile russo»

I resti di un «oggetto militare» trovati ad aprile vicino alla città polacca di Bydgoszcz, potrebbero essere di un missile russo Kh-55 lanciato dalla Bielorussia durante un attacco contro l'Ucraina, secondo quanto riferito dalla stazione radio polacca RMF FM oggi, citata anche da media ucraini.

Secondo i risultati preliminari dell'Air Force Institute of Technology di Dayton (Ohio, Usa), citato da RMF FM, il missile è probabilmente volato in Polonia attraversando il confine orientale del paese. L'esercito polacco non ha nel suo arsenale missili Kh-55 e sistemi che possano lanciarli, si legge.

A metà dicembre dello scorso anno, la Russia ha lanciato uno dei suoi attacchi missilistici contro l'Ucraina, utilizzando aerei di stanza in Bielorussia. Quando un bombardiere tattico russo Su-34 si è avvicinato allo spazio aereo della NATO e i suoi aerei sono decollati, l'esercito polacco ha registrato un oggetto che volava in Polonia dalla Bielorussia, ha indicato l'RMF FM.

Secondo il media, i servizi polacchi hanno cercato di rintracciare l'oggetto ma l'hanno perso di vista vicino a Bydgoszcz, a circa due chilometri da dove un civile ha scoperto accidentalmente i resti di un missile alla fine di aprile.

Secondo la stessa radio polacca, inoltre, l'esercito polacco non aveva immediatamente informato l'ufficio del pubblico ministero che lavora sull'incidente. Il personale polacco aveva cercato di trovare l'oggetto subito dopo la sua caduta a dicembre, ma la ricerca era stata interrotta a causa delle cattive condizioni meteorologiche.

14:16
14:16
Gli europei rimangono favorevoli alle sanzioni contro Mosca

A oltre un anno dallo scoppio della guerra, la maggioranza dei cittadini dell'Ue rimane a favore delle sanzioni e dell'interruzione dei rapporti economici con la Russia. Lo riporta l'Alliance of Democracies Foundation nella sesta edizione del suo Democracy Perception Index condotto su un campione di oltre 50.000 persone in tutto il mondo.

Tra i sostenitori più convinti delle sanzioni a Mosca vi sono i polacchi e gli inglesi, ben oltre il 70%. Più tiepidi gli italiani, tra i quali poco più del 55% resta convinto che sia giusto recidere le relazioni commerciali con Mosca. Uniche voci fuori coro nell'Ue sono i cittadini di Grecia e Ungheria.

Stando ai dati pubblicati il parere però si ribalta fuori dall'Ue dove, Usa a parte, i cittadini dei grandi paesi preferiscono mantenere i rapporti economici con Mosca. L'opinione è diffusa in particolare in Cina, dove ben oltre il 50% della popolazione si dice a favore del mantenimento delle relazioni economiche con la Russia.

Anche alla domanda su un eventuale taglio dei legami economici con Pechino nel caso di un'invasione di Taiwan, i cittadini delle democrazie occidentali si dicono generalmente a favore. Anche in questo caso i dati di Grecia e Ungheria escono dal tracciato Ue dimostrando una netta contrarietà ad un eventuale rottura di relazioni commerciali con la Cina.

13:50
13:50
Banca centrale russa: 7,4 miliardi sono in Svizzera

Ammontano a 7,4 miliardi di franchi le riserve e i valori patrimoniali detenuti in Svizzera dalla Banca centrale della Federazione Russa. È quanto ha comunicato oggi il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) al Consiglio federale che aveva deciso di sottoporre tali averi all'obbligo di notifica.

Le persone, le organizzazioni e gli organismi che detengono o controllano riserve e valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa, o per i quali agiscono da controparte, erano tenute a notificarlo alla Segreteria di stato dell'economia entro il 12 aprile 2023. In base alle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, l'obbligo di notifica si applica anche nell'UE, precisa una nota odierna del DEFR.

Dal 25 marzo scorso è vietata qualsiasi transazione relativa alla gestione di riserve e di valori patrimoniali della Banca centrale russa. Pertanto, i valori patrimoniali di quest'ultima sono considerati beni immobili.

L'importo dei valori patrimoniali immobili deve essere distinto dalla somma di averi e valori patrimoniali bloccati in Svizzera (7,5 miliardi di franchi). Questi ultimi sono posseduti o controllati da persone, imprese o organizzazioni sanzionate e sottostanno al blocco degli averi secondo l'articolo 15 dell'ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina.

Nell'UE si sta discutendo se i valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa vadano utilizzati a scopo di investimento e se i relativi proventi debbano essere destinati alla ricostruzione dell'Ucraina. La Svizzera segue da vicino queste discussioni, specifica il comunicato.

13:45
13:45
«Dispiacere per la morte del giornalista AFP, le circostanze vanno chiarite»

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha espresso oggi «dispiacere» per la morte del giornalista dell'AFP Arman Soldin in Ucraina, aggiungendo che le circostanze di quanto accaduto vanno chiarite. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

13:32
13:32
«I russi vogliono evacuare i tecnici della centrale di Zaporizhzhia»

Le forze russe intendono evacuare i lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia. A denunciarlo è l'operatore nucleare ucraino Energoatom su Telegram.

«Sono state ricevute informazioni sulla preparazione degli occupanti russi per 'l'evacuazione' di circa 3'100 persone dalla città satellite della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Prima di tutto, si tratta dell'allontanamento di 2'700 lavoratori dell'impianto che hanno firmato un contratto con la falsa 'Organizzazione operativa della centrale nucleare di Zaporizhzhia' o un'altra impresa Rosatom, e dei membri delle loro famiglie», ha scritto la società ucraina.

«Inoltre, secondo le informazioni dello Stato Maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa, parte delle famiglie dei lavoratori nucleari di Zaporizhzhia sono già state portate da Energodar nella regione russa di Rostov», ha aggiunto.

«Gli occupanti russi dimostrano la loro incapacità di garantire il funzionamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, poiché ora vi è una catastrofica mancanza di personale qualificato. Anche quei lavoratori ucraini che, dopo aver firmato contratti vergognosi, hanno accettato di collaborare con i rashisti, saranno 'evacuati' nel prossimo futuro. E questo aggraverà la questione già estremamente urgente di disporre di un numero sufficiente di personale per garantire la sicurezza del funzionamento della centrale nucleare», ha sottolineato Energoatom.

13:02
13:02
La Russia uscirà dal trattato sulla armi convenzionali in Europa

Il presidente russo Vladimir Putin ha avviato le procedure parlamentari per uscire ufficialmente dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe), al quale Mosca ha già sospeso la sua partecipazione fin dal 2015. Lo riferiscono le agenzie russe.

Il trattato era in vigore dal 1990 ed emendato nel 1997 dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica, ma i paesi della Nato, lamenta Mosca, non hanno ratificato tali emendamenti.

12:32
12:32
Putin revoca le limitazioni dei viaggi da e per la Georgia

Un decreto del presidente russo Vladimir Putin ha abolito il regime dei visti per i cittadini della Georgia che intendono recarsi in Russia, ha cancellato la raccomandazione ai cittadini russi di non recarsi in Georgia e ha revocato il bando alle compagnie aeree russe dall'effettuare voli verso la Georgia. Lo riferiscono le agenzie russe.

12:30
12:30
L'UE lancia la prima gara per gli acquisti comuni di gas

La Commissione europea ha lanciato oggi la prima gara internazionale per l'acquisto congiunto di gas attraverso la piattaforma energetica UE: lo ha annunciato il vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Maros Sefcovic.

«Settantasette aziende europee hanno sottoscritto una richiesta per un volume totale di 11,6 miliardi di metri cubi di gas», dei quali «circa 2,8 miliardi di metri cubi in GNL» e «quasi 9,6 miliardi di metri cubi per le consegne attraverso gasdotto», ha evidenziato Sefcovic.

I fornitori internazionali di gas, esclusa la Russia, sono ora invitati a rispondere a questa prima gara presentando le loro offerte alle aziende europee entro il 15 maggio. Il bando copre le consegne di gas da giugno 2023 a maggio 2024.

«Con AggregateEU abbiamo creato un nuovo mercato in Europa, che aumenterà la nostra sicurezza energetica prima del prossimo inverno e contribuirà a riempire i nostri depositi di gas. È anche un'opportunità per i fornitori di gas internazionali per espandere la propria base di clienti, è un esercizio vantaggioso per tutti», ha sottolineato Sefcovic, indicando che «finora 107 aziende hanno aderito al meccanismo per gli acquisti congiunti appena creato e altre società sono in procinto di fare altrettanto».

Gli acquisti comuni fanno parte del maxi-piano RePowerEU per rispondere alla crisi energetica alimentata dall'invasione russa dell'Ucraina e affrancarsi gradualmente dalle dipendenza dal gas di Mosca. Nuove gare per l'aggregazione della domanda saranno lanciate a giugno, agosto, ottobre e dicembre 2023.

12:29
12:29
Mosca: «Tentato attacco con droni nella regione di Voronezh»

Il governatore della regione russa di Voronezh ha dichiarato che due droni hanno tentato di attaccare una struttura militare nella sua regione senza però avere successo.

«A seguito delle misure di intervento, uno di loro ha deviato dalla rotta ed è caduto, mentre il secondo è stato distrutto», ha riferito il governatore Alexander Gusev su Telegram, secondo quanto riportato dal «Guardian».

Voronezh si trova ad est delle regioni russe di Kursk e Belgorod, che confinano entrambe con l'Ucraina, e confina con la regione ucraina di Lugansk.

I canali Telegram Basa e Astra affermano invece che i due droni hanno effettivamente colpito un centro di addestramento di soldati, quello di Pogonovo, e che almeno dieci militari sono rimasti feriti.

Da parte sua il governatore russo della regione di Kursk Roman Starovoyt, citato dal «Guardian», ha affermato su Telegram che le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto un drone «nemico» nella sua regione. Egli ha aggiunto che la caduta di detriti nel villaggio di Tolmachevo non ha causato feriti ma ha danneggiato un gasdotto e una casa.

Secondo Astra, inoltre, un missile è stato abbattuto ieri nella stessa regione. Un altro canale Telegram, Shot, precisa che i resti sono stati trovati ieri sera in una foresta vicino a un cimitero nei sobborghi di Voronezh, a pochi chilometri da un aeroporto militare.

Il ministero della difesa di Mosca non ha commentato queste notizie.

11:25
11:25
«Il Golia russo sta vacillando»

«Le discussioni di oggi si concentreranno innanzitutto sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Russia è al 15. mese di quella che pensava sarebbe stata una guerra di 3 giorni. Golia sta vacillando. E questo perché Davide ha dimostrato un'immensa capacità di recupero e una brillantezza tattica, con il sostegno di 50 nazioni in tutto il mondo». Lo ha detto il presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, aprendo il Comitato militare nella sessione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa in corso a Bruxelles.

«Oggi discuteremo dello sviluppo dei piani regionali. Si tratta di piani geograficamente specifici che descrivono come difenderemo i luoghi chiave e rilevanti della nostra alleanza contro le due minacce descritte nel Concetto Strategico e nella Strategia militare della Nato, ossia la Russia e i gruppi terroristici: i piani regionali richiederanno un Modulo Forze Nato migliorato per produrre più truppe ad alta prontezza in tutta l'alleanza», ha spiegato Bauer.

«È importante notare - ha aggiunto - che la prontezza e l'efficacia vanno ben oltre i numeri. Servono velocità e scala, ma anche flessibilità e un'ampia gamma di capacità. Per questo motivo rafforziamo anche le nostre capacità di comando e controllo, direttamente corrispondenti ai nostri nuovi requisiti delle forze, che stabiliranno il numero e i tipi di equipaggiamenti e organizzazioni di cui abbiamo bisogno, in tutte le regioni e in tutti i settori».

«Per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, avremo obiettivi di capacità oggettivi e basati sulle minacce da offrire alle nazioni: questi obiettivi avranno un impatto significativo sui futuri investimenti e sviluppi delle Forze Armate Alleate. Per questo motivo è importante che ricevano un sostegno sia a livello militare che politico mentre andiamo verso, e oltre, il vertice di Vilnius», ha concluso Bauer.

Da parte sua il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha spiegato che «il pacchetto di proposte del Comando Supremo, o Saceur, comprende piani regionali rafforzati e aggiornati che descrivono nel dettaglio come dissuadere gli avversari e difendere gli alleati della Nato da qualsiasi aggressione, fornendo requisiti molto più precisi su ciò che è necessario per aiutare a trasformare i nostri eserciti, in modo che gli alleati sappiano esattamente quali forze e capacità sono necessarie, compreso dove, cosa e come schierare gli effettivi».

«Ci addestreremo e ci eserciteremo di più insieme, metteremo più forze a disposizione attraverso il nostro New Force Model e rafforzeremo la nostra struttura di comando e controllo, che è la spina dorsale della nostra alleanza», ha precisato Stoltenberg. «Mi aspetto che gli alleati sostengano questi piani, forze e strutture regionali al vertice di Vilnius di luglio. E per questo abbiamo bisogno delle giuste risorse. Mi aspetto quindi che quando i nostri capi di Stato e di governo si incontreranno a Vilnius, concorderanno nuovi impegni d'investimento nella difesa, con il 2% del Pil non come tetto massimo da raggiungere, ma come il minimo da investire nella nostra difesa».

10:05
10:05
«Esportate 30 milioni di tonnellate di grano»

Dallo scorso agosto, 29.798.277 tonnellate di grano e altri prodotti alimentari sono state esportate dai porti dell'Ucraina nell'ambito dell'accordo trovato a fine luglio tra Kiev, Mosca, Ankara e l'Onu che ha sbloccato le esportazioni, ferme da mesi a causa dell'invasione della Russia in territorio ucraino. Lo ha fatto sapere la delegazione delle Nazioni Unite presso il centro di coordinamento sulle esportazioni che si trova a Istanbul.

Su un totale di quasi 30 milioni di tonnellate esportate, «595.169 tonnellate di grano sono state spedite con imbarcazioni noleggiate dal Programma alimentare mondiale (PAM) a sostegno delle sue operazioni umanitarie in Afghanistan, Etiopia, Kenya, Somalia e Yemen», ha fatto sapere la delegazione aggiungendo che più della metà delle acquisizioni globali di grano del PAM sono state fornite dall'Ucraina nel 2022 come già era successo nel 2021.

I paesi che hanno ricevuto la maggior parte delle esportazioni dall'Ucraina finora sono la Cina, con circa 7 milioni di tonnellate, la Spagna (5,4 milioni), la Turchia (3 milioni), l'Italia (2 milioni) e l'Olanda (1,8 milioni).

L'iniziativa che ha permesso le esportazioni dai porti ucraini scade il 18 maggio dopo che in marzo la Russia ha acconsentito a un'estensione dell'accordo di soli 60 giorni, e non 120 come era stato fatto in precedenza, chiedendo che il patto possa includere anche le esportazioni di grano e fertilizzanti di Mosca.

Oggi e domani è in programma a Istanbul un vertice tra rappresentanti di Ankara, Kiev, Mosca e l'Onu per discutere dell'estensione dell'iniziativa.

06:24
06:24
Il punto alle 06.00

Oggi è il 441. giorno di guerra in Ucraina. Nelle scorse ore, la Casa Bianca ha reso omaggio al giornalista dell'Afp Arman Soldin, ucciso ieri nell'Ucraina orientale, affermando che il mondo è «in debito» con i giornalisti che hanno perso la vita per coprire il conflitto. «Il giornalismo è fondamentale per una società libera», ha detto in una nota l'addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. «Il mondo è in debito con Arman e con gli altri 10 giornalisti e operatori dei media che hanno perso la vita mentre facevano luce sugli orrori dell'invasione russa». 

«Continueremo l'addestramento dei soldati ucraini»

Gli Stati Uniti continuano ad addestrare «un paio di migliaia» di soldati ucraini nel campo militare di Grafenwoehr, in Germania. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Patrick Ryder.

«Saremo in grado di mantenere tale supporto nell'addestrare gli ucraini fintanto che la domanda sarà presente», ha detto Ryder aggiungendo che i funzionari statunitensi continuano a discutere le esigenze tattiche e di combattimento con i partner ucraini. Secondo il portavoce del Pentagono, l'ulteriore addestramento dipenderà da quante unità le forze armate ucraine possono inviare all'estero per condurre le esercitazioni.

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha annunciato alla fine di aprile che gli Stati Uniti inizieranno ad addestrare le forze ucraine sui carri armati Abrams di fabbricazione americana nelle prossime settimane.