Salute

Il morbillo è tornato negli Stati Uniti, 160 casi e migliaia di esposti al virus

Robert F Kennedy, il ministro della Sanità, ha detto che i genitori devono consigliarsi con i medici «per capire le loro opzioni in merito ai vaccini pediatrici»
© KEYSTONE (EPA/ERIK S. LESSER)
Ats
03.03.2025 21:07

Il morbillo è tornato negli Stati Uniti. I casi registrati sono oltre i 160 e gli Stati con contagi accertati sono saliti a 10, gli ultimi arrivati dei quali sono Kentucky, New Mexico e New Jersey.

Gli esperti ripetono che quello del morbillo è uno dei virus più contagiosi e Robert F Kennedy, il ministro della Sanità che più volte ha espresso pesanti dubbi sulla sicurezza dei vaccini per i bambini e ha di recente cancellato un paio di riunioni di esperti federali sulle vaccinazioni, smorza i toni no vax di fronte a focolai che rischiano di diventare una vera epidemia.

In un intervento trasmesso sulla rete Tv Fox, il ministro ha detto che i genitori devono consigliarsi con i medici «per capire le loro opzioni in merito ai vaccini pediatrici» che includono quello sul morbillo. «Alla fine quella di immunizzarsi è una decisione personale», ha aggiunto Kennedy, osservando però che «i vaccini non proteggono solo gli individui, ma la comunità e le persone che per motivi medici non possono farlo in prima persona».

I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), hanno intanto emesso il primo documento dall'inizio dei casi di morbillo: «la miglior difesa è il vaccino», dicono gli esperti.

Col fiato sospeso sono la città di San Antonio e il Texas centrale, dove le infezioni partite dall'Ovest dello Stato stanno arrivando anche nella capitale. Un persona contagiata è infatti andata all'università di San Antonio entrando in contatto indirettamente con migliaia di persone. I responsabili sanitari della città invitano le persone a rischio a non andare in luoghi pubblici.