Il panico per le cimici dei letti è giustificato?

Le notizie in merito a una forte ed estesa infestazione di cimici dei letti a Parigi, in Francia, hanno scatenato il panico e suscitato non poche preoccupazioni. Non tanto, o non solo, fra i viaggiatori, ma anche a livello di autorità di Paesi vicini o ben collegati all'Esagono. La realtà dei fatti, secondo quanto pubblicato ad esempio dalla CNN, sarebbe diversa. Molto diversa. I racconti che hanno fatto capolino sui tabloid o sui social, infatti, hanno trovato poche conferme. O, meglio, sarebbero stati i media ad aver amplificato una situazione di per sé normale. Ovvero: le cimici ovviamente esistono, a Parigi come altrove in Europa, ma nella Ville Lumière non c'è stata alcuna, improvvisa impennata del fenomeno.
Le segnalazioni
Le segnalazioni della presenza di cimici dei letti a Parigi si sono moltiplicate durante la settimana della moda, dal 25 settembre al 3 ottobre, con diversi video sui social. Molte persone legate al settore hanno iniziato a condividere le loro esperienze e le loro preoccupazioni. Attirando, va da sé, l'attenzione dei media mainstream. I funzionari di Parigi, città che ospiterà le Olimpiadi estive nel 2024, sono prontamente intervenute nel dibattito. Annunciando misure o, se preferite, il cosiddetto giro di vite contro questi parassiti. Lo stesso ha fatto il presidente francese Emmanuel Macron, parlando di «flagello». «Nessuno è al sicuro», ha invece scritto su X il vicesindaco di Parigi Emmanuel Grégoire il 29 settembre. «Di fronte a un’infestazione da cimici dei letti, sono necessarie misure coordinate che riuniscano le autorità sanitarie, le comunità e tutte le parti interessate per prevenire il rischio e agire in modo efficace».
Fra i parigini e i turisti, allargando il campo, si è scatenato appunto il panico. Al quale ha risposto il ministro della Sanità francese, Aurélien Rousseau, invitando le persone a mantenere la calma e spiegando che il Paese, dati alla mano, non era stato invaso dalle cimici. Eppure, nonostante le rassicurazioni il clima non è affatto migliorato. Anzi, il timore che queste cimici potessero spostarsi, grazie ad esempio ai treni, in altre città europee è aumentato a dismisura. Spingendo il sindaco di Londra, Sadiq Khan, a esprimere una forte preoccupazione per la situazione. E a chiedere ai suoi funzionari di adottare misure preventive per evitare che la City finisse nei guai, come Parigi.
Di nuovo: la realtà sembrerebbe differente. Quantomeno, non esistono dati o statistiche che confermino il fenomeno. È stato diffuso soltanto un sondaggio condotto dall'Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, secondo cui negli ultimi cinque anni oltre una famiglia francese su dieci è stata «vittima» di cimici dei letti. Quanto alla settimana della moda, però, poco o nulla si sa. Anche le cosiddette prove aneddotiche sono difficilmente quantificabili. «Ho avuto conversazioni con alcuni colleghi che risiedono in Europa e alcuni di loro mi hanno detto che sì, il problema c'è ma non è neanche lontanamente così grave come viene descritto» ha affermato, interrogato dalla CNN, Richard Pollack, funzionario senior della sanità pubblica ambientale presso Harvard Campus Services. «Altri invece hanno detto: è così, le cimici dei letti hanno invaso Parigi». Confusione, insomma.
E il resto d'Europa?
«Le cimici dei letti, in effetti, sono tornate in auge, ma non ai livelli descritti dai media» ha aggiunto Pollack, appena rientrato da un viaggio di due settimane durante le quali ha visitato Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania e Francia. Senza trovare cimici. «Prevedo che le prossime Olimpiadi in Francia potrebbero, in qualche modo, contribuire al livello di riconoscimento, paura e allarmismo del fenomeno».
Oltre a Londra, altri Paesi dell’Europa occidentale facilmente raggiungibili tramite collegamenti ferroviari da Parigi, compresi i Paesi Bassi, stanno monitorando la situazione. Funzionari della sanità pubblica olandese, tuttavia, hanno detto a NL Times che non sembra esserci alcun segno di infestazione nei Paesi Bassi. Al contrario in Belgio, secondo il Bruxelles Times, i medici di Anversa starebbero «lanciando l’allarme» sulla diffusione delle cimici dei letti provenienti da Parigi.
Nel frattempo, alcune compagnie aeree stanno assumendo una posizione proattiva. In una dichiarazione fornita a CNN Travel, un portavoce di Air France ha affermato che non si sono verificati incidenti riguardanti cimici sui voli negli ultimi anni e che la compagnia aerea segue rigorosi protocolli al riguardo, affidandosi alle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità in termini di eradicazione degli insetti. Oltre alle normali procedure di pulizia, la compagnia aerea ha anche introdotto una procedura specifica «per gestire le segnalazioni di sospetta presenza di cimici», che include l’esecuzione di un trattamento chimico da parte di un «fornitore di servizi accreditato».
Ma che cosa possiamo fare?
Gli esperti, d'altro canto, hanno sottolineato come questa recente psicosi collettiva abbia, almeno, prodotto un effetto positivo: il fatto che cittadini e viaggiatori, ora, siano più attenti a questi insetti. E che si siano informati su come riconoscere la loro presenza. Al tema, prima ancora che diventasse di tendenza, aveva dedicato una pagina speciale anche l'Ufficio federale dell'ambiente svizzero, l'UFAM. «Le cimici dei letti – scrive l'UFAM – vengono solitamente introdotte in casa attraverso i bagagli al ritorno dalle vacanze o da viaggi d’affari. Anche i mobili di seconda mano o i libri usati possono essere infestati dalle cimici dei letti, le quali passano direttamente al nuovo alloggio con il cambio del proprietario». In caso di pernottamenti fuori casa, ribadisce l'Ufficio, è bene «controllare preventivamente che nella camera d’albergo o nella camera da letto dell’appartamento di vacanza non vi siano cimici dei letti e tracce di escrementi. Le cimici dei letti si nascondono, ad esempio, nel punto di giunzione tra le doghe e il telaio del letto, nelle sporgenze del materasso, nelle fessure del telaio del letto, vicino alle prese elettriche o dietro i quadri vicino al letto. Le valigie devono essere tenute chiuse, sollevate da terra e il più lontane possibile dal letto (ad esempio nella vasca da bagno)». Un altro indizio della presenza di cimici potrebbe essere l'odore, secondo l'American Academy of Dermatology Association.
Resta, al netto delle esagerazioni, quella che potremmo definire ansia da singolo caso. La CNN a tal proposito cita Colleen Oakley, una scrittrice di bestseller di Atlanta che, ora come ora, mai e poi mai andrebbe a Parigi. E questo perché ha avuto in passato una terribile esperienza, ha detto, con le cimici dei letti. Un'esperienza che costrinse lei e la sua coinquilina a lasciare per alcune settimane il loro appartamento di New York, nel West Village, affinché venisse disinfestato. «Ho avuto un disturbo da stress post-traumatico da anni», ha ricordato Oakley. «Eliminare le cimici dei letti è una seccatura: richiede tempo, è costoso e per settimane non sapevo se fossero state eliminate tutte: quindi, mi svegliavo con l’ansia nel cuore della notte. Sembra sciocco avere attacchi di panico a causa degli insetti, ma sono creature davvero invasive. Sicuramente non ne vale la pena, almeno per me, andare a Parigi adesso per una vacanza».