Il Parlamento britannico riconosce il «genocidio» degli iuguri
La Camera dei Comuni britannica ha approvato stasera una mozione, promossa senza il placet del governo di Boris Johnson, che riconosce come «un genocidio» la repressione delle autorità di Pechino contro la minoranza musulmana degli uiguri nello Xinjiang.
La mozione non impegna l’esecutivo, secondo il quale un eventuale verdetto del genere spetta prima a una corte internazionale, ma è stato promosso da deputati sia delle opposizioni - Labour in testa - sia della maggioranza, come l’ex leader conservatore Iain Duncan Smith o l’ex sottosegretaria Nus Ghani, entrambi sanzionati dalla Cina in un recente atto di ritorsione.
Nel testo accolto dall’aula si fa rifermento agli uiguri e ad altre minoranze cinesi come «vittime di crimini contro l’umanità e di genocidio». La mozione non vincola l’esecutivo, ma conferma l’incitazione ad agire ulteriormente che sale da un’ampia maggioranza bipartisan di parlamentari britannici.
«Lo so che vi sono colleghi riluttanti a usare il termine genocidio - ha detto nel dibattito Ghani, in prima fila anche in un picchetto di piazza pro uiguri organizzato di fronte al Parlamento di Westminster prima del voto - che per molti è associato per sempre all’orrore dei lager nazisti, ma limitare tale parola non è corretto». «Si tratta di un equivoco - ha argomentato ancora l’ex sottosegretaria Tory - alimentato dall’idea che sia genocidio solo uno sterminio di massa. Questo è falso, perché il genocidio ha a che fare pure con l’intenzione di distruggere l’intera eredità di una parte di Paese, di un gruppo nazionale, etnico o religioso».
Il governo cinese «va chiamato a rispondere direttamente» per quanto avviene nello Xinjiang, le ha fatto eco Duncan Smith, sollecitando il governo Johnson - che pure ha rafforzato di recente a livello senza precedenti le sanzioni contro la Cina d’intesa con Usa e altri alleati occidentali - ad alzare ulteriormente i toni del confronto con Pechino su un dossier «non negoziabile» in materia di diritti umani: al di là degli interessi economici o geopolitici.
«Il governo - ha sostenuto il vecchio leader del Partito Conservatore, storico capofila della destra brexiteer - dice che solo una corte può dichiarare un genocidio; ma la Cina non riconosce la Corte Internazionale. E comunque il Parlamento britannico è autonomo, quindi può definire ciò che sta accadendo al popolo degli uiguri» come ritiene giusto.