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Il partito di Vladimir Putin domina il voto

I primi risultati delle elezioni danno a Russia Unita vantaggi schiaccianti – tra il 75% e l'80% – nelle regioni ucraine annesse – Nella notte abbattuti 25 droni russi su 32 a Kiev: lo ha reso noto l'esercito, secondo quanto riferisce RBC-Ucraina – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Il partito di Vladimir Putin domina il voto
Red. Online
10.09.2023 07:29
20:13
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Elezioni: trionfo di Putin nelle regioni occupate

Un successo straordinario per la partecipazione popolare: così Mosca presenta l'esito delle prime elezioni svoltesi nelle quattro regioni ucraine annesse, con i risultati parziali che confermano anche un trionfo del partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin.

Ma nelle altre 48 regioni, repubbliche e territori russi in cui si è svolta la tornata amministrativa - oltre alla Crimea annessa nel 2014 - l'assenza di una vera opposizione e il giro di vite su media e voci critiche del potere hanno contribuito a creare un clima di apatia che ha tenuto molti elettori lontani dalle urne.

«Fino a una decina di anni fa l'interesse per le elezioni era molto maggiore, cosi come l'interesse della gente per la politica, ma adesso penso che chi va a votare lo fa solo solo perché non ha nient'altro da fare nel fine settimana», dice all'agenzia di stampa italiana Ansa Artyom, un giornalista di 47 anni che si reca ad un seggio di Mosca.

Il Moscow Times, testata indipendente in lingua inglese, invece vede in queste elezioni solo una «prova generale» per le presidenziali del prossimo marzo, quando Putin con tutta probabilità si presenterà per un quinto mandato.

Come c'era da aspettarsi, i primi risultati danno a Russia Unita vantaggi schiaccianti - tra il 75% e l'80% - nelle regioni annesse. Ma ancora più significativi sono i dati ufficiali diffusi sulla partecipazione: intorno al 75% nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e ben oltre il 60% nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Percentuali altissime, se si considera che si tratta di territori investiti dai combattimenti e che in buona parte sfuggono al controllo delle forze di Mosca. E decisamente impossibili da verificare, in una consultazione giudicata illegale dalla quasi totalità della comunità internazionale.

Erano 34.000 i seggi e le cariche in palio nel voto di oggi in Russia, dove sono stati eletti parlamenti regionali, consigli comunali, sindaci e i governatori di 21 regioni, oltre a quattro nuovi deputati della Duma nazionale.

Nei quattro territori ucraini annessi si votava per i parlamenti locali. Nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson anche per i governatori. A Mosca si è votato per il sindaco, con l'uscente Serghei Sobianin, di Russia Unita, che si candidava per un quarto mandato. Nella regione della capitale si è votato per il governatore, con Andrei Vorobyov, sempre del partito di Putin, che puntava ad un terzo mandato.

Le denunce di irregolarità e brogli da parte dell'opposizione sono sempre frequenti in occasione delle elezioni. Il mese scorso, tra l'altro, è stato arrestato un attivista, Grigory Melkonyants, copresidente del movimento Golos, che monitora la correttezza delle elezioni nel paese. Nonostante questo Alexei Navalny, l'oppositore in carcere da due anni e mezzo, ha fatto appello ai suoi seguaci perché andassero ugualmente alle urne e votassero per «ogni candidato che sia contro Russia Unita».

Artyom, il giornalista intervistato dall'Ansa, non vuol dire a chi è andata la sua preferenza, ma sottolinea di aver aver votato più volte «contro» in passato. Ora però sembra non credere più a Navalny come possibile leader dell'opposizione: «È un personaggio piuttosto ambiguo - dice. Quanto alla sua proposta, non credo che questo voto di protesta cambierà le cose».

Dello stesso avviso è Yevgeny, 36 anni, un piccolo imprenditore del settore informatico che dice di avere votato per Putin alle ultime presidenziali: «Nel Paese non c'è un'opposizione sana da molti anni, forse dai tempi di Pavel Grudinin», dice, ricordando il candidato del Partito comunista che alle presidenziali del 2018 sfidò Putin, non andando al di là di un 11,8%.

Proprio per Grudinin dice di avere votato cinque anni fa Olga, 33 anni, anche lei imprenditrice. «Di solito voto solo alle presidenziali - afferma - ma questa volta ho voluto partecipare per sostenere Sobianin. Da sindaco ha cambiato il volto di Mosca, l'ha resa molto più bella, sono stati creati molti parchi, tutto è diventato più colorato, variegato. E pulito, soprattutto nel centro della città».

«Sì, Mosca è diventata molto meglio di prima», concorda Yevgeny. Ma Artyom ha qualcosa da ridire: «Certo, la città è diventata più bella e ordinata, ma è stato annientato il sistema di assistenza sanitaria legato ai quartieri e in edilizia si costruiscono palazzi sempre più alti e vicini tra loro. E poi c'è la questioni dei parcheggi a pagamento. A me va bene pagare, ma i ricchi hanno i permessi, si procurano falsi certificati di invalidità e parcheggiano dove vogliono».

20:08
20:08
Lula: «Putin al G20 in Brasile non sarà arrestato»

Nessun arresto del presidente russo Vladimir Putin nel caso decida di volare al vertice del G20 di fine novembre 2024 di Rio de Janeiro. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, prima ancora di raccogliere il testimone dal premier indiano Narendra Modi, ha voluto informare il capo del Cremlino delle intenzioni della sua presidenza su un tema - quello dell'aggressione russa all'Ucraina - che resta un argomento molto divisivo all'interno del gruppo delle principali economie sviluppate ed emergenti.

«Godiamo della pace e ci piace trattare bene le persone. Quindi credo che Putin possa andare facilmente in Brasile», ha osservato Lula, per il quale «se io sono il presidente del Brasile e se lui viene in Brasile, non c'è alcuna possibilità che sia arrestato», in esecuzione del mandato di cattura della Corte penale internazionale spiccato a marzo per l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini, un crimine di guerra.

Sia l'India sia il Brasile sono firmatari dell'accordo che diede vita alla Corte penale internazionale: a New Delhi Putin non s'è presentato, mandando il ministro degli esteri Serghei Lavrov, raggiante in conferenza stampa. Ha definito l'esito dei lavori del G20 un «successo: siamo riusciti a sventare il tentativo dell'Occidente di 'ucrainizzare' l'agenda del vertice», ha rincarato, certo dell'invito a Rio per lo «zar», a dispetto delle opposizioni occidentali.

Ieri, dopo lunghi negoziati, i paesi del G20 hanno adottato al primo giorno del vertice una dichiarazione congiunta - più sfumata di quella votata al G20 di Bali (Indonesia) di novembre 2022 - che evita di condannare Mosca per la guerra in Ucraina, ma invita tutti gli Stati ad astenersi dall'usare la forza per impossessarsi di territorio, rispettando la Carta delle Nazioni Unite.

A dispetto delle critiche e della delusione di Kiev, la premier italiana Giorgia Meloni ha rivendicato la validità del testo approvato. «All'inizio di questo vertice qualcuno temeva e qualcuno sperava che non si sarebbe raggiunta una conclusione. Arrivare a una dichiarazione significa che si sono fatti passi avanti significativi», in quanto «la dichiarazione fa esplicito riferimento alle risoluzioni di condanna dell'ONU dell'aggressione all'Ucraina da parte della Russia».

Insomma, un lavoro «complesso, di cesello, che ha portato anche la Russia a sottoscrivere le conclusioni per evitare l'isolamento», ha aggiunto la presidente del Consiglio in conferenza stampa. «Tutti gli altri erano su un'altra posizione. Quindi, nella difficoltà di questo contesto, considero ottima la conclusione di questo G20. Non vedo passi indietro, anzi rispetto allo scorso anno, quando le conclusioni del G20 furono considerate un piccolo miracolo diplomatico, si continua ad andare in quella direzione».

Ma non ci sono state solo le lamentele di Kiev a pesare sul summit di New Delhi, dato che anche i risultati «insufficienti» sul clima hanno deluso il presidente francese Emmanuel Macron. «Dobbiamo tutti eliminare gradualmente il carbone molto rapidamente e molto più rapidamente di oggi», ha detto il capo dell'Eliseo.

Guardando al futuro, Lula ha tracciato anche le priorità della sua presidenza basate su tre punti principali: «L'inclusione sociale e la lotta contro la fame», «la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile nei suoi aspetti principali» e «il buon governo del sistema delle istituzioni globale». Sono tutte priorità che «fanno parte del motto della presidenza brasiliana che recita 'Costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile'», ha proseguito ancora Lula.

Un programma complesso e ambizioso su cui pesano le incognite sull'impegno reale futuro della Cina nel G20 dopo l'assenza non motivata all'appuntamento di New Delhi da parte del presidente Xi Jinping. Senza dimenticare le tensioni con Washington, segnalate dalla missione, dopo il summit in India, del presidente Joe Biden in Vietnam, a rafforzare i legami con un ex nemico in funzione anti Pechino.

15:10
15:10
«Non emarginare la Russia nell'accordo sul grano»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto che la Russia non venga «emarginata» nei colloqui per rilanciare l'accordo per l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero.

«Nessun processo che emargini la Russia sull'iniziativa del grano del Mar Nero sarà praticabile», ha detto Erdogan ai giornalisti dopo la chiusura del vertice del G20 a Nuova Delhi, annunciando un prossimo incontro sulla questione tra i rappresentanti di Russia, Ucraina e Nazioni Unite, senza specificare una data o un luogo preciso.

13:11
13:11
L'Ucraina ha ricevuto il primo lotto di combustibile nucleare americano

L'Ucraina ha ricevuto il primo lotto di combustibile nucleare americano, che permetterà al Paese di porre fine al monopolio russo in questo settore: lo ha dichiarato al canale United News il ministro dell'Energia, Herman Galushchenko, come riporta Rbc-Ucraina.

«Oggi è un giorno storico, un evento storico, perché per la prima volta abbiamo caricato i reattori di tipo 440 con il combustibile prodotto dalla Westinghouse insieme agli specialisti ucraini», ha affermato Galushchenko. «Oggi poniamo fine al monopolio russo su questo tipo di combustibile», ha aggiunto.

Il ministro ha spiegato che fino a poco tempo fa questo tipo di combustibile era prodotto esclusivamente dalla Russia, e quindi molti Paesi dipendevano da Mosca.

«Oggi metteremo fine a questo. Sono già stati firmati alcuni documenti con alcuni Paesi come Finlandia, Repubblica Ceca e Slovacchia. In futuro, lavoreremo per sostituire completamente la Russia in questo settore», ha sottolineato.

09:41
09:41
«La guerra non durerà a lungo»

«Non condivido l'opinione che questa sarà una guerra prolungata. Questa è la mia opinione personale, che si basa sull'analisi dei dati che abbiamo, prima di tutto sul nemico».

Lo ha detto il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, aggiungendo che la controffensiva delle Forze armate ucraine continuerà durante l'inverno, anche se sarà più difficile avanzare.

«Le ostilità continueranno in un modo o nell'altro. È più difficile combattere nel freddo, nell'umidità e nella sporcizia, ma le ostilità continueranno. La controffensiva continuerà», ha detto Budanov.

La controffensiva si sta svolgendo in diverse direzioni, ha osservato ammettendo che i progressi sono più lenti di quanto avrebbe voluto. A suo avviso, tra i fattori chiave che inibiscono il contrattacco ucraino c'è una concentrazione molto densa di mine russe, nonché l'uso di un gran numero di droni kamikaze da parte di Mosca.

Secondo Budanov, i russi non sono fisicamente in grado di condurre azioni a lungo termine. «Ma, ancora una volta, se si parla di sei mesi, sette mesi, un anno e si pensa che questo sia un lungo termine è abbastanza chiaro che si avrà ragione», ha sottolineato.

07:34
07:34
Nella notte abbattuti 25 droni russi su 32 a Kiev

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina nella notte con 32 droni kamikaze Shahed-136/131, 25 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina: la maggior parte dei velivoli senza pilota era diretta verso Kiev e la regione della capitale. Lo ha reso noto l'esercito, come riporta RBC-Ucraina.

07:29
07:29
«Colpiti motoscafi con squadra da sbarco nel Mar Nero»

Le forze armate russe nel Mar Nero hanno distrutto tre motoscafi che trasportavano un gruppo militare ucraino da sbarco in Crimea. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, secondo la Tass.

«Questa mattina – hanno detto le autorità militari russe – gli aerei dell'aviazione navale della flotta del Mar Nero hanno distrutto tre imbarcazioni militari ad alta velocità della Willard Sea Force, di fabbricazione statunitense, con una squadra di sbarco delle forze armate ucraine. È avvenuto nella parte occidentale del Mar Nero, a nord-est dell'isola Zmeiny. Le barche erano dirette verso la costa della Crimea».

07:05
07:05
Il punto alle 7

Il Ministero degli Esteri ucraino ha risposto alla dichiarazione congiunta dei leader del G20, descrivendo le sezioni relative all'invasione russa dell'Ucraina come «nulla di cui essere orgogliosi». Il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko, ha criticato la dichiarazione per non aver nominato apertamente la Russia. «È chiaro che la partecipazione della parte ucraina avrebbe permesso ai partecipanti di comprendere meglio la situazione».

Un consigliere del capo dell'ufficio di Volodymyr Zelensky ha messo in guardia sulle conseguenze dell'abolizione delle sanzioni contro la Russia, che nella dichiarazione congiunta del G20 ha spinto per un accordo sul grano che eliminerebbe il divieto di accesso al sistema internazionale di pagamenti SWIFT per alcune banche russe. «Anche la minima revoca delle sanzioni alla Russia o qualsiasi discussione che suggerisca tale opzione ha delle conseguenze», ha dichiarato Mykhailo Podolyak.

I leader del G20 hanno adottato una dichiarazione di consenso sulle questioni che il blocco deve affrontare, dopo qualche disaccordo sulla formulazione della guerra in Ucraina. I Paesi occidentali hanno spinto per una forte condanna della Russia, mentre quest'ultima ha bloccato un compromesso «altrimenti accettabile per tutti gli altri», ha dichiarato a Reuters un diplomatico dell'UE.

La formulazione di una parte della dichiarazione sull'Ucraina ha preso atto dei «diversi punti di vista e valutazioni» sulla guerra della Russia, ma ha sottolineato che tutti gli Stati devono agire in modo «coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza». Ha chiesto un'attuazione «tempestiva ed efficace» per garantire consegne «immediate e senza ostacoli» di grano, generi alimentari e fertilizzanti dall'Ucraina e dalla Russia.

L'alto diplomatico ucraino, Dmytro Kuleba, ha condannato la mancanza di progressi nella creazione di un tribunale per perseguire i leader russi e nel trasferimento dei beni congelati. Il ministro degli Esteri ha dichiarato che il gruppo G7 «è fermamente» a favore di un tribunale ibrido basato sulla legislazione ucraina. Ciò non consentirebbe di togliere l'immunità a Vladimir Putin e ad altre figure di spicco russe, un'opzione inaccettabile per Kiev.

Il neo ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha invitato i partner di Kiev ad aumentare le consegne di armi pesanti, nel corso di una lunga e difficile controffensiva contro le forze russe. «Siamo grati per tutto il sostegno fornito... abbiamo bisogno di più armi pesanti», ha dichiarato Umerov in un discorso sottoposto a embargo e pubblicato sabato.

Almeno cinque esplosioni sono state udite all'inizio di domenica nella capitale ucraina, Kiev, secondo quanto riferito da testimoni della Reuters. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha dichiarato che i sistemi di difesa aerea erano impegnati a respingere un attacco aereo russo.

I residenti di Kiev temono un'appropriazione di proprietà da parte dei costruttori, dato che la guerra non ha diminuito l'appetito per gli immobili di prima scelta in città, né ha fermato la corsa per accaparrarsi i lotti vuoti da costruire. Se da un lato gli immobiliaristi cercano di trarre vantaggio dall'invasione russa, dall'altro questa ha stimolato l'opposizione ai loro piani.

Nuovi frammenti di un drone simile a quelli utilizzati dalle forze armate russe sono stati trovati in territorio rumeno, hanno dichiarato sabato il presidente e il ministero della Difesa: è la seconda scoperta di questo tipo in territorio rumeno questa settimana.

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) ha avvertito di una potenziale minaccia alla sicurezza nucleare dopo l'intensificarsi degli scontri nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi. L'osservatorio atomico delle Nazioni Unite ha dichiarato che i suoi esperti presso la più grande centrale nucleare d'Europa hanno riferito di aver sentito delle esplosioni nel corso dell'ultima settimana.

Sabato Zelensky ha dichiarato di aver accettato di avviare colloqui bilaterali con il Giappone sulle garanzie di sicurezza durante un incontro con il ministro degli Esteri giapponese, Yoshimasa Hayashi, a Kiev.