Aviazione

Il patron di Ryanair a gamba tesa sull'ex Alitalia: «Ita non sarà mai redditizia»

Michael O'Leary è tornato alla carica e, a proposito delle nozze fra la stessa Ita e il consorzio Delta-Air France-Certares, afferma: «Era meglio Lufthansa»
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Red. Online
18.10.2022 16:00

Michael O’Leary, il numero uno di Ryanair, è tornato alla carica. Con dichiarazioni, manco a dirlo, pepate. Anche perché legate al futuro di Ita Airways, la «nuova Alitalia», compagnia che dovrebbe presto convolare a nozze con il consorzio Delta-Air France-Certares. Compagnia che, mesi e mesi fa, era entrata nel radar della low cost irlandese. Salvo poi uscirne subito. Per vari motivi, fra cui l’impressione – agli occhi di O’Leary – che Alitalia a suo tempo fosse un vettore «di m***a». Parole sue, va da sé.

O’Leary, famoso proprio per le frasi a effetto, ha sentenziato: «Ita non sarà  mai redditizia, Alitalia non è stata mai reddizia, ha perso soldi per 75 anni, solo una volta artificialmente con Berlusconi ha fatto un profitto e Ita è come Alitalia». Ahia. Il patron di Ryanair si è confidato con l’ANSA. Lanciandosi in scenari e analisi. Sentite: «Ita perderà sempre soldi, non hanno un business plan, Delta e Air France sono partner sbagliati, era meglio Lufthansa. Non credo che apriranno a Ita le rotte transatlantiche».

O’Leary, è evidente, parla con cognizione di causa ma anche pro domo sua, nella misura in cui Ita potrebbe essere un concorrente di Ryanair sul corto raggio o, meglio, sulle rotte nazionali italiane: «Ita non può competere con Ryanair in Italia e sulle rotte di corto raggio». Il motivo? Difficile sradicare la quota di mercato della low cost irlandese in Italia, attorno al 40% oggi e, un domani, avviata verso il 42-43%.

«Gli aerei di Berlusconi»

Durante la chiacchierata, O’Leary ha pure difeso l’aeroporto di Ciampino. Uno scalo che Ryanair ha utilizzato (e intende utilizzare) parecchio. «Roma ha bisogno di Ciampino come aeroporto, non può averne solo uno, sarebbe un monopolio. Bisogna investire in Ciampino, l'aeroporto deve crescere». Un’entrata a gamba tesa, questa, rispetto al piano di ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che prevede «solo» 13 scali strategici per la Penisola: Milano-Malpensa e Bergamo-Orio al Serio, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma-Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo, Cagliari. «Parlano di rumori a Ciampino, ma non siamo noi, infatti noi siamo vittime a Ciampino dei vari aerei militari» ha ribadito O’Leary, aggiungendo con toni scherzosi che a far rumore «sono anche gli aerei personali di Berlusconi».

«Vogliamo lavorare con il governo italiano ed eliminare le restrizioni su Ciampino» ha quindi dichiarato O’Leary. Infine, una strizzatina d’occhio alla leader di Fratelli d’Italia: «Porgiamo le nostre più sincere congratulazioni a Giorgia Meloni e non vediamo l’ora di lavorare insieme al nuovo esecutivo per trasformare e far crescere ulteriormente il turismo, il traffico e i posti di lavoro italiani insieme».