Seul

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol diserta gli interrogatori

Il legale ha spiegato anche che il suo assistito «non aveva alcuna intenzione di sottoporsi a ulteriori interrogatori», nonostante l'annuncio dell'Ufficio di indagine sulla corruzione per gli alti funzionari
©YONHAP / POOL
Ats
16.01.2025 10:05

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha sfidato oggi l'ordine degli investigatori di presentarsi per un secondo giorno di interrogatorio sulla sua breve imposizione della legge marziale del 3 dicembre.

Lo ha riferito l'agenzia anticorruzione (Cio), secondo cui i legali di Yoon hanno notificato all'agenzia con 10 minuti di anticipo che non si sarebbe presentato all'interrogatorio programmato per le 14 locali (6 in Svizzera). Yun Gap-geun, un avvocato del pool che segue il presidente in arresto da mercoledì e sotto impeachment, ha riferito alla Yonhap che Yoon «non sta bene. Ha già spiegato completamente la sua posizione ieri».

Il legale ha spiegato anche che il suo assistito «non aveva alcuna intenzione di sottoporsi a ulteriori interrogatori», nonostante l'annuncio dell'Ufficio di indagine sulla corruzione per gli alti funzionari (Cio) in merito a una sessione di domande riprogrammata dalla mattina al pomeriggio su richiesta del presidente.

Yoon ha trascorso la notte in un centro di detenzione dopo oltre 10 ore di interrogatori presso l'ufficio del Cio a Gwacheon, appena a sud di Seul, subito dopo l'arresto eseguito presso la sua residenza. L'ex procuratore capo nazionale deve rispondere delle accuse di insurrezione e abuso di potere agli eventi del 3 dicembre, respinte con decisione. Ieri, tra l'altro, si è rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda.