Il ritorno a Butler di Donald Trump e lo show di Elon Musk
L'ex presidente e candidato alla Casa Bianca Donald Trump torna a Butler (Pennsylvania) – il luogo in cui lo scorso luglio un uomo armato cercò di assassinarlo – per mantenere quella che lui stesso ha definito una promessa, o meglio «un obbligo». «Come stavo dicendo», ha detto Trump apparendo sul palco, fingendo di riprendere il discorso interrotto quando è stato sfiorato all'orecchio da un proiettile il 13 luglio.
Trump ha salutato e reso omaggio al vigile del fuoco Corey Comperatore, ucciso dal tiratore, e alle altre due persone rimaste ferite. Alle 18.11, l'ora esatta in cui sono stati esplosi gli spari il 13 luglio, ha chiesto un momento di silenzio. Una campana ha suonato quattro volte, una per ciascuna delle quattro vittime, compreso Trump. La campagna elettorale ha posizionato sugli spalti una giacca e un elmetto da vigile del fuoco con il nome di Comperatore, e la folla è esplosa: «Corey, Corey».
Dai nemici esterni a quelli interni
«Quell’attentato non ha fermato il nostro movimento, non ha spezzato il nostro spirito», ha detto Trump riguardo all'uomo che ha sparato,Thomas Crooks, a sua volta colpito e ucciso dai tiratori scelti della sicurezza. «Con la vittoria il 5 novembre riscatteremo le promesse mancate dell'America e sprigioneremo il potenziale che adesso è alla nostra portata. Manca solo un mese a quella data: dobbiamo arrivare preparati e forti. Dobbiamo fare del nostro meglio. Dobbiamo riprenderci l'America e chiudere questi confini. Chi è che vuole i confini aperti?», ha quindi detto dal palco. «Il nemico esterno può essere gestito, pensiamo alla Russia o alla Cina, non saranno un problema, se c’è un presidente intelligente. Ma se ci saranno nemici all'interno, allora sì che avremo un problema perché sono molto più pericolosi. Siamo alla vigilia dei quattro anni più importanti di questo paese, possono essere i più grandiosi che abbiamo mai visto o i peggiori. Sta a voi deciderlo. Tra un mese faremo nascere una nuova età dell'oro per l'America, per la sicurezza, per la sovranità, per la libertà dei cittadini di ogni razza, colore e credo».
E se campagna dev'essere, che campagna sia. Dopo «i nemici», Trump ha anche accennato alle Olimpiadi. «Vieterò» la partecipazione degli uomini nelle competizioni sportive femminili. L'ex presidente ha rievocato il caso della pugile italiana Angela Carini che si è ritirata a Parigi «contro un uomo», l'algerina Imane Khelif, vincitrice poi della medaglia d'oro.
Lo show di Elon Musk
L'ex presidente ha poi invitato sul palco Elon Musk. Maglietta nera con la scritta «Occupy Mars» (occupare Marte), cappellino con visiera nero e giacca nera – «sono un Dark Maga», ha scherzato –, il miliardario si è detto onorato di partecipare all'evento. «Questa elezione è la più importante della nostra vita. L'altra parte vuole togliervi la libertà di parola», ha detto Musk, spiegando che «serve la libertà di parola per avere la democrazia. Trump deve vincere per preservare la costituzione e la democrazia». Il patron di X ha quindi esortato tutti a votare: è improntate – ha detto – perché questa elezione potrebbe essere decisa da uno scarto di voti ridotto.
La presenza del miliardario all'evento elettorale rende il sodalizio tra lui e il candidato repubblicano ancora più forte. Uno show a Butler, con l'uomo più ricco del mondo che è salito sul palco saltellando. «Il presidente Trump deve vincere per preservare la Costituzione, deve vincere per preservare la democrazia in America. La vera prova del carattere di qualcuno è il modo in cui si comporta sotto attacco».
L'ex presidente ha quindi promesso che con lui alla Casa Bianca sarà evitata la «terza guerra mondiale, alla quale siamo molto vicini»: «Vinciamo in Pennsylvania e vinciamo ovunque», ha affermato. «Insieme salviamo il Paese» dall'«incompetente» Harris, che vuole solo «alzarvi le tasse», ha detto al pubblico.
Infine, ecco il messaggio che sottintende la sua posizione sulle ultime elezioni, quelle che lo hanno visto perdente e il cui risultato non ha mai accettato: «Vogliamo una vittoria così schiacciante che non possano rubarcela».