Imbrattata la statua di Indro Montanelli a Milano
(Aggiornata alle 15.32) Almeno quattro barattoli di vernice rossa versati sulla testa e le scritte in nero «Razzista, stupratore» a coprire quella originale «Giornalista». È stata imbrattata così ieri sera la statua dedicata a Indro Montanelli, collocata nell’omonimo giardino di via Palestro, nel centro di Milano, e finita al centro di molte polemiche dopo che ne era stata chiesta la rimozione sull’onda delle manifestazioni antirazziste in seguito all’uccisione di George Floyd.
La Rete Studenti Milano: «Chiediamo l’abbattimento»
La statua è stata imbrattata da ragazzi dei collettivi studenteschi milanesi, secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa italiana ANSA. La conferma è arrivata direttamente dagli autori. L’azione è stata compiuta dopo le 20 con una parte del gruppo che è entrata nel parco mentre altri sono rimasti fuori ed è durata pochi minuti, con 4 vasetti di vernice colati dall’alto sulla statua mentre con uno spray nero sono state fatte le scritte «Razzista, stupratore». Con un video pubblicato sui social, Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) hanno rivendicato l’imbrattamento. «Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome», scrivono.
Nel video di 40 secondi si vedono alcuni ragazzi arrivare in bicicletta all’interno del parco e due di loro, stesse scarpe e pantaloni ma giacca di due colori diversi, lanciano i barattoli di vernice contro la statua, per poi scrivere con una bomboletta spray «Razzista, stupratore».
«Con questo gesto vogliamo inoltre ricordare che, come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo», si legge nel comunicato firmato da Rete Studenti Milano e LuMe.
Fontana: «Non ci siamo, c’è da preoccuparsi»
«Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente», è stato il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Le polemiche
Intitolati a Montanelli dal 2002, i giardini di via Palestro vennero di conseguenza scelti anche per collocarvi la statua a lui dedicata che venne inaugurata nel 2006 dall’allora sindaco Gabriele Albertini e raffigurante il giornalista seduto che scrive sulla sua Lettera 22 con la scritta «Indro Montanelli - Giornalista» sulla base. Non è la prima volta che la statua viene imbrattata: l’8 marzo del 2019, durante la manifestazione per la Giornata internazionale della donna, alcune attiviste del movimento femminista «Non Una Di Meno» la coprirono con vernice rosa.
Mercoledì scorso l’associazione I Sentinelli aveva inviato una lettera-appello al sindaco Giuseppe Sala e al Consiglio comunale per rimuovere la statua e dedicare i giardini «a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza», spiegando che «fino alla fine dei suoi giorni Montanelli ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale». Molte le critiche alla richiesta sono arrivate dal centrodestra («Giù le mani dal grande Indro Montanelli!», disse Matteo Salvini) ma anche da esponenti del Pd e non solo, con lo stesso sindaco Sala che si è detto «non favorevole» alla rimozione. «Penso che in tutte le nostre vite ci siano errori. E quello di Montanelli lo è stato - ha aggiunto Sala - Ma Milano riconosce le sue qualità, che sono indiscutibili».