USA

Immigrazione, Cina e pace nel mondo: J.D. Vance si prende la scena

Alla convention repubblicana di Milwaukee è la volta del vice di Donald Trump: molti delegati si presentano con l'orecchio bendato
©Julia Nikhinson
Red. Online
18.07.2024 07:24

C'era molta attesa per Donald Trump, ma a prendersi la scena, questa volta, è stato il suo vice, J.D. Vance. L'ex presidente USA, ancora con la fasciatura della ferita rimediata sabato scorso, è stato accolto con una standing ovation alla convention repubblicana di Milwaukee e molti si sono presentati con l’orecchio bendato, ormai una vera e propria moda tra i seguaci del tycoon. A lanciare la nuova tendenza è stato un delegato dell'Arizona, Joe Neglia, che si è attaccato all'orecchio un pezzo di carta bianca: «Volevo onorare il presidente Trump», ha spiegato il 63.enne residente a Tempe. «Quando è comparso la prima sera, c'era un'incredibile effusione di amore nella stanza. Quando ho visto la benda, ho pensato come avrei potuto mostrare sostegno», ha aggiunto. Una collega delegata dell'Arizona, Stacey Goodman, dopo aver visto l'accessorio di Neglia, lo ha subito imitato, auspicando che altri la seguissero. Detto, fatto: erano decine i presenti con l'orecchio fasciato.

Oltre ai lunghi applausi ricevuti, Trump è stato pure paragonato a due giganti della storia. L'ex speaker della Camera Newt Gingrich ha affermato: «Come il primo ministro britannico Winston Churchill e il presidente americano Abraham Lincoln, Trump capisce che solo una politica di fermezza coraggiosa funzionerà in un mondo pericoloso».

Ma la vera star della serata è stato il 39.enne J.D. Vance, attesissimo alla convention, che ha mandato in delirio l’arena dopo aver baciato e abbracciato la moglie Usha Chilukuri, sul palco con lui. «Questa è una notte di speranza, di quello che l'America era e di quello che saremo presto», ha dichirato il sentaore dell’Ohio, spiegando che il Paese ha bisogno di leader «che mettano l'America al primo posto». Gli USA, ha proseguito, hanno bisogno di un leader che «risponda ai lavoratori, sindacalizzati e non» e che lotti per riportare in USA le fabbriche. Vance, accettando la nomination, ha poi invitato i presenti a unirsi per rieleggere Trump, perché «è la persona che realizzerà queste cose».

Il 39.enne ha affrontato anche il tema dell’immigrazione: «È parte della nostra tradizione accogliere i nuovi arrivati. Ma quando permettiamo l'arrivo di nuovi arrivati, lo permettiamo alle nostre condizioni. In questo modo preserviamo la continuità di questo progetto di 250 anni fa», ha detto Vance, ricordando le origini di sua moglie Usha: «Sono sposato con una figlia di immigrati dell'Asia meridionale in questo Paese, persone incredibili, persone che hanno davvero arricchito il Paese in tanti modi».

Il vice di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, inoltre, ha messo più volte la Cina nel mirino nel suo intervento alla convention. Non solo per la crisi del fentanyl, ma anche per la «concorrenza sleale», tra merci a basso prezzo e manodopera a basso costo. Vance ha pure accusato il presidente Joe Biden di aver reso l'America «più debole e più povera», e ha sentenziato: «L'importazione di manodopera straniera è finita. Lotteremo per i cittadini americani, per il loro lavoro e per i loro salari».

Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, il senatore dell’Ohio è stato vago, dichiarando che gli alleati degli americani «condivideranno l'onere di garantire la pace nel mondo. Niente più corse gratuite per le nazioni che tradiscono la generosità dei contribuenti americani». Vance ha chiuso il suo intervento rivolgendosi a quegli stati cruciali del Midwest e della Rust Belt che ritiene di rappresentare e che spera di portare in dote al tycoon.

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