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«In agosto, Israele ha attaccato una scuola ogni due giorni: stop alle violazioni»

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha condannato il recente attacco alla struttura scolastica di al-Jaouni, nel centro della Striscia, dove sono state uccise 18 persone, tra le quali sei membri del personale ONU – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«In agosto, Israele ha attaccato una scuola ogni due giorni: stop alle violazioni»
Red. Online
13.09.2024 08:19
20:34
20:34
In Israele arrestato un 17.enne per l'esplosione a Ramla con 4 morti

La polizia israeliana ha detto di aver arrestato un diciassettenne in relazione all'esplosione di un veicolo avvenuta ieri nella città di Ramla, che ha causato la morte di quattro persone.

Ieri gli inquirenti avevano affermato di sospettare che l'esplosione fosse collegata a «un conflitto criminale tra famiglie criminali nel quartiere arabo» della città, e oggi ha annunciato l'arresto, «a seguito di un'indagine accelerata e di operazioni segrete, di un minorenne di 17 anni, residente a Ramla, con l'accusa di essere coinvolto nel tragico incidente in cui ieri sono stati uccisi quattro residenti della città». Non sono state fornite ulteriori informazioni sulle circostanze dell'arresto.

Le comunità arabe in Israele lamentano da tempo la violenza legata alla criminalità organizzata. Il ministro della sicurezza nazionale di estrema destra israeliano Itamar Ben Gvir ha visitato ieri il sito dell'esplosione affermando che la polizia «continuerà a combattere questo crimine con tutti gli strumenti a sua disposizione».

16:39
16:39
Hezbollah rivendica un attacco nella base israeliana in Galilea

Hezbollah ha rivendicato poco fa un nuovo attacco contro una base militare israeliana in Galilea in risposta all'attacco condotto ieri da Israele in sud del Libano e nel quale sono stati uccisi due combattenti di Hezbollah e un bambino.

l partito armato libanese ha affermato di aver condotto la seconda risposta all'attacco israeliano di Kfar Joz, lanciando uno «sciame di droni» sulla base Filon a sud-est di Safed, in Galilea. Secondo il comunicato di Hezbollah, questa base ospita «il quartier generale della 210esima divisione» dell'esercito israeliano. Hezbollah afferma di aver «causato vittime».

14:15
14:15
Concluso il primo ciclo di vaccinazione anti-polio a Gaza

L'Unrwa ha affermato che «il primo ciclo della campagna di vaccinazione contro la poliomielite si è concluso ieri» a Gaza, dove sono stati vaccinati «centinaia di migliaia di bambini, raggiungendo il 90% della copertura vaccinale».

«La nostra prossima sfida - sostiene l'agenzia Onu - sarà quella di fornire la seconda dose, necessaria, nelle prossime settimane».

13:26
13:26
I parenti degli ostaggi hanno bloccato Namir Road a Tel Aviv

I parenti degli ostaggi hanno bloccato Namir Road a Tel Aviv, chiedendo un accordo per il rilascio dei prigionieri tenuti da Hamas. Lo riporta il Times of Israel. I dimostranti hanno dipinto nastri gialli lungo la strada e gridano: «Perché sono ancora a Gaza?». Gli agenti della polizia di frontiera hanno tentato di allontanare gli attivisti dalla strada.

Si ritiene che 97 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 33 persone la cui morte è stata confermata dalle Idf.

13:21
13:21
Sanchez riceve i ministri arabi ed europei sul conflitto a Gaza

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ricevuto stalmane al palazzo della Moncloa i ministri del Gruppo di contatto arabo-islamico per Gaza per una riunione per rendere effettiva l'applicazione della soluzione dei due Stati in Medio Oriente, alla quale partecipa anche l'alto rappresentante per la politica estera della Ue uscente, Josep Borrell.

All'incontro previsto presso la sede del ministero degli esteri, cui fa da anfitrione il capo della diplomazia spagnola, José Manuel Albares, partecipano i rappresentanti di Palestina, Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Qatar e Berein, Da parte europea, assistono i rappresentanti di Norvegia, Slovenia e Irlanda, Paesi che come la Spagna hanno riconosciuto la Palestina come Stato, informa il ministero degli Esteri. Presenti anche il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheif, e quello dell'Organizzazione di Cooperazione Islamica, Hussein Ibrahim Taha.

A maggio, all'indomani del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo spagnolo, in un incontro con il gruppo di contatto per Gaza, il premier Sanchez si era impegnato ad appoggiare e promuovere la soluzione dei due Stati per il superamento del conflitto nella regione.

10:51
10:51
«Hezbollah non ha ordinato l'evacuazione del sud del Libano»

Una fonte interna alla sezione politica di Hezbollah ha smentito poco fa la notizia, ripresa da media israeliani, secondo cui il partito armato libanese avrebbe ordinato agli abitanti del sud del Libano di lasciare la zona.

La notizia è stata riportata dal quotidiano libanese an Nahar, noto per le sue posizioni ostili all'Iran e ai suoi alleati. Era stata poi ripresa dai media israeliani. "Si tratta dell'ennesimo tentativo di mettere pressione ai libanesi nel contesto della guerra psicologica", ha detto la fonte protetta dall'anonimato perché non autorizzata a parlare con i media.

Negli ultimi 11 mesi di guerra tra Hezbollah e Israele, il Libano ha visto lo sfollamento dal sud del paese di circa 100mila persone. Gran parte delle località dell'area a ridosso della linea di demarcazione con Israele sono state distrutte dai continui raid aerei e di artiglieria dell'esercito israeliano.

09:21
09:21
«Almeno 6 civili morti a Gaza per raid israeliani»

Almeno sei civili israeliani sono morti questa mattina presto nella Striscia di Gaza a causa di attacchi israeliani, scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

In particolare, a Rafah, nel sud, cinque corpi sono stati estratti dalle macerie dopo un bombardamento di artiglieria, mentre il sesto morto è nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, dove è stata colpita una casa, scrive Wafa

09:20
09:20
Arriva a Istanbul il corpo dell'attivista turca-americana uccisa

È arrivato a Istanbul il corpo di Aysenur Ezgi Eygi, l'attivista con cittadinanza turca e americana colpita alla testa mentre partecipava a una manifestazione in Cisgiordania la scorsa settimana, mentre Israele ha ammesso di ritenere "molto probabile" che le sue forze abbiano ucciso "indirettamente e involontariamente" la 26enne.

Un gruppo di soldati turchi ha trasportato la bara all'aeroporto di Istanbul, dove si è tenuta una piccola cerimonia funebre, trasmessa dalla Tv di Stato Trt, alla presenza di alcune autorità locali tra cui il prefetto della città sul Bosforo. Il funerale dell'attivista è previsto per domani a Didim, località nel sud-ovest della Turchia nei pressi della costa sul Mare Egeo, in provincia di Aydin, dove vivono alcuni membri della sua famiglia.

Ieri la procura di Ankara aveva aperto un'inchiesta sulla morte di Eygi e il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, aveva invitato il relatore speciale dell'Onu sulle esecuzioni arbitrarie ed extragiudiziali ad agire immediatamente sul caso, aggiungendo che il rapporto della Turchia sull'uccisione dell'attivista sarà inviato al Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu e alla Corte internazionale di Giustizia in relazione al caso per genocidio aperto contro Israele.

08:19
08:19
Il punto alle 8.00

In un comunicato diffuso poche ore fa, l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha condannato l'attacco di Israele alla scuola al-Jaouni, nel centro di Gaza, e ha affermato che l'ultimo assalto dell'esercito contro i palestinesi sfollati sottolinea il mancato rispetto del diritto umanitario internazionale. Il bombardamento di al-Jaouni - che ha ucciso almeno 18 persone, tra cui sei membri del personale delle Nazioni Unite - è avvenuto dopo che le forze israeliane hanno lanciato almeno 16 attacchi contro le scuole-rifugio di Gaza nel mese di agosto, ha dichiarato l'OHCHR. Si tratta di un «tasso di un attacco scolastico ogni due giorni», si legge. L'ufficio ha anche affrontato le affermazioni di Israele, che ha dichiarato di aver preso di mira i combattenti di Hamas negli attacchi.

L'uso della presenza di civili da parte di gruppi armati «per proteggere un obiettivo militare da un attacco viola il diritto umanitario internazionale», ha affermato, l'OHCHR. «Tuttavia, tali violazioni non negano l'obbligo delle forze israeliane» secondo il diritto internazionale di rispettare i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione negli attacchi.

«Lo schema degli attacchi ai rifugi che ha portato a un numero verificabile di vittime civili, specialmente in un'area che l'esercito israeliano ha unilateralmente dichiarato sicura, suggerisce un totale disprezzo per le vite dei civili palestinesi e solleva gravi preoccupazioni sulla commissione sistematica di attacchi sproporzionati o diretti contro i civili, che sono crimini di guerra», ha aggiunto.