L'analisi

In Germania tutto è politica oramai, anche un attentato

In mezzo alle tante, tantissime domande ancora senza risposta dopo i fatti di Magdeburgo emerge la «sentenza» di Elon Musk
© Christoph Soeder
Marcello Pelizzari
21.12.2024 17:45

Otto anni dopo l’attentato di Breitscheidplatz, a Berlino, la Germania si è risvegliata – una volta di più – intimorita. Ma anche arrabbiata, quantomeno in alcuni segmenti della società. Come nel 2016, un uomo si è lanciato contro una folla ignara a bordo di un’automobile. Un momento di festa, libertà, spensieratezza si è trasformato, in pochi istanti, in tragedia. Un mercatino di Natale era stato colpito allora, un mercatino di Natale è stato colpito adesso. «Un atto terribile e folle» ha sentenziato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, al solito compostissimo.

Subito, anche a livello politico e non solo in Germania, vista la somiglianza con i terribili eventi di Berlino la mente è corsa a un attentato di matrice islamica. Stando alle prime risultanze, per contro, l’uomo arrestato a Magdeburgo – Taleb A. – era piuttosto un anti-islamista che, addirittura, aveva rinunciato all’Islam e abbracciato le politiche di destra, anche estrema, di Alternative für Deutschland. Se non è un cortocircuito, poco ci manca.

Spetterà agli inquirenti chiarire perché un cittadino apparentemente normale – un medico saudita che vive e lavora in Germania da molto tempo e che, per professione, aiuta altre persone – sia entrato in una sorta di spirale distruttiva che, alla fine, lo ha portato a noleggiare una BMW e a lanciarsi a tutta velocità contro una folla di innocenti. Qualcosa, invero, sembrerebbe emergere dalle attività social di Taleb A. Attività che, da un lato, lo allontanano dall’estremismo religioso e dal regime dell’Arabia Saudita e, dall’altro, tradiscono una rabbia, spesso confusa, nei confronti dello Stato tedesco (basti pensare alle minacce di morte rivolte ad Angela Merkel).

La Frankfurter Allgemeine Zeitung, al riguardo, ha spiegato che ogni rifugiato ha una sua storia alle spalle, nella maggior parte dei casi violenta, e che questa storia andrebbe sempre considerata. Restano, a monte, le domande. La prima: qualcuno, pensando proprio alla storia e ai post di Taleb A., avrebbe potuto e dovuto agire in anticipo o, banalmente, quei post erano in fondo solo una goccia in nell’oceano di teorie cospirative e complotti che popola i social? La seconda: davvero l’Arabia Saudita, come ha rivelato una fonte a Reuters, aveva segnalato Taleb A. alla Germania? La terza: com’è stato possibile, anche in virtù di quanto successo a Berlino nel 2016, concedere uno spazio, per quanto minimo, affinché una macchina potesse passare? Lo stesso mercatino di Magdeburgo, leggiamo, godeva di un solido piano per la sicurezza. Così, almeno, sembrava alle autorità: aver lasciato un accesso libero da barricate, benché inteso per i mezzi di soccorso, oggi appare come una pessima idea.

Scholz ha promesso un’indagine che non lascerà nulla al caso. Ha promesso, girando la questione, risposte. Il popolo della rete, però, ha già parlato, basti pensare a Elon Musk che, non pago del suo sostegno ad Alternative für Deutschland, ha definito il cancelliere tedesco un «pazzo incompetente» chiedendone, immediatamente, la testa a livello politico. Le dimissioni, già. Un doppio segnale, da parte dell’alleato più stretto del presidente eletto statunitense Donald Trump, in vista delle elezioni anticipate che si terranno in Germania in seguito al crollo del governo di centro-sinistra a guida Scholz. In un contesto di perenne campagna, anche un fatto terribile come quello di Magdeburgo è purtroppo diventato oggetto di scontro (politico). E dire che il cancelliere aveva chiesto «unità».

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