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In Islanda un'altra eruzione vulcanica (a sorpresa)

Nella notte, sulla penisola di Reykjanes, si è aperta una nuova fessura, lungo la fila di crateri Sundhnúksgígar – Per gli esperti era «improbabile» che il vulcano eruttasse a novembre, per la settima volta da dicembre 2023
© AP/Marco di Marco
Red. Online
21.11.2024 09:00

Nella terra del ghiaccio e del fuoco è cominciata una nuova eruzione. Questa notte, in Islanda, nella penisola di Reykjanes, si è aperta un'altra fessura, lungo la fila di crateri Sundhnúksgígar. Intorno alle 23:15 ore locali (00:15 in Svizzera), la lava ha cominciato a scorrere, dando il via alla settima eruzione vulcanica nell'area, da dicembre 2023. 

Anche in questo caso, l'eruzione non fa che confermare il risveglio della faglia sottostante. Ciò che sorprende, in questo caso, è la velocità a cui si è formata l'intrusione. Prima di questa eruzione, l'ultima si era infatti verificata a fine agosto. Nei mesi successivi, a parte qualche falso allarme, la situazione era rimasta sotto controllo. Al punto tale che gli esperti non credevano fosse possibile assistere a una nuova eruzione nel mese di novembre. Proprio la scorsa settimana, l'Ufficio meteorologico islandese aveva dichiarato che, sulla base degli ultimi dati e delle recenti eruzioni, era «improbabile» che si sarebbe accumulata abbastanza pressione da innescare una nuova eruzione entro la fine del mese.

La natura, però, ha stupito anche questa volta. Ieri mattina, 20 novembre, nell'area interessata è stata registrata un'intensa attività sismica. Fenomeno che, tipicamente, precede le eruzioni, ma che non è indicativo. Prima che la lava cominci a fuoriuscire possono infatti trascorrere diverse settimane dal primo movimento sismico. Basti pensare a come è iniziato tutto lo scorso anno: nonostante i primi terremoti si registrarono già alla fine di ottobre, la prima eruzione avvenne solamente il 19 dicembre

Questa volta, invece, l'eruzione ha avuto un «effetto sorpresa» maggiore. La lava, tuttavia, sta scorrendo verso nord e verso est. Lontano, fortunatamente, da Grindavík – il villaggio di pescatori evacuato a novembre 2023 – e da altre infrastrutture. Fatta eccezione per Grindavíkurvegur (strada di Grindavík) che, come già accaduto in passato, potrebbe essere parzialmente travolta dalla lava. 

Ciononostante, a causa del periodo di «calma» nell'area, dallo scorso 21 ottobre Grindavík è stata riaperta al pubblico. Ragione per cui, anche questa volta, in seguito all'eruzione la zona è stata evacuata. Secondo il capo della polizia di Suðurnes Úlfar Lúðvíksson, nel villaggio si trovavano circa 60 persone al momento dell'eruzione. Come misura di prevenzione sono state evacuate, come di consueto, anche la Blue Lagoon – famoso centro geotermale della zona – e la centrale elettrica di Svartsengi. 

Al momento, è ancora presto per definire la grandezza dell'eruzione. Secondo le prime informazioni divulgate dai media islandesi, il fenomeno sembra avere dimensioni più contenute rispetto alle scorse eruzioni che si sono verificate nella zona. Un elicottero della Guardia Costiera, nel frattempo, sta sorvolando l'area per valutare concretamente la portata dell'eruzione. I voli da e per l'aeroporto di Keflavík, che si trova nelle vicinanze, sono operativi secondo gli orari previsti.