Stati Uniti

«In tribunale piangevano tutti per me»

In un'intervista a Fox News, Donald Trump racconta i suoi guai giuridici e parla di politica estera: «Macron? La Francia si è umiliata davanti a Xi Jinping»
©JUSTIN LANE
Giacomo Butti
12.04.2023 11:27

L'incriminazione con 34 capi d'accusa non basta a impensierire Trump. «Non abbandonerò mai la corsa alla Casa Bianca del 2024. Ritirarsi non fa per me». Questo, in sostanza, quanto emerso nell'intervista concessa ieri dal tycoon a Tucker Carlson di Fox News. Sì, lo stesso Carlson che in una serie di messaggi di testo privati — venuti a galla per un'altra inchiesta non correlata — aveva detto di Trump: «Lo odio profondamente». Sentimenti, questi, ben nascosti nel faccia a faccia tenutosi nella residenza di Trump in Florida, Mar-a-Lago.

Ma Trump non si è fermato alla sua candidatura. Dopo aver parlato dei momenti concitati della sua recente esperienza al tribunale di Manhattan, si è soffermato sull'acerrimo avversario, Biden, prima di rivolgersi alla politica estera.

«A Manhattan piangevano, o quasi»

«I funzionari del tribunale di Manhattan stavano piangendo», ha raccontato l'ex presidente degli Stati Uniti al giornalista di Fox News riferendosi al momento in cui le accuse nei suoi confronti sono state formalizzate. «Sono stati incredibili», ha ribadito Trump riferendosi al personale della struttura giudiziaria. «Quando sono andato in tribunale, che in un certo senso è anche una prigione, mi hanno registrato e vi dirò che la gente piangeva. Le persone che lavorano lì, professionisti che non hanno problemi a mettere dentro assassini. È un posto duro, davvero duro, e loro piangevano. Piangevano davvero. Hanno detto: "Mi dispiace"». Verità? O colorita rivisitazione degli eventi? Una cosa è certa: le foto scattate sul posto parlano di serietà, tanta serietà, da parte del personale del tribunale. Ma certo non lacrime. Lo stesso Trump, nel ribadire il concetto a Carlson, smussa la propria versione: «Erano in lacrime, o quasi».

Il tycoon ha poi fatto leva sulla valutazione effettuata dall'ex vicedirettore dell'FBI Andrew McCabe — critico nei suoi confronti — che la scorsa settimana ha dichiarato alla CNN come la prima incriminazione di sempre contro un ex presidente degli Stati Uniti sia «caduta a fagiolo».

Il candidato alla Casa Bianca per il 2024 ha giurato: «Non mi ritirerò, anche se condannato: non è una cosa che fa per me». E Biden? «Non è in grado di ricandidarsi». Trump, 76.enne, ha espresso dubbi sulle capacità di Joe Biden (80.enne) di partecipare alla corsa del 2024: «Non vedo come sia possibile. Non è una questione di età, semplicemente non credo possa farlo. Non penso Biden sia in grado di farlo dal punto di vista fisico o mentale».

Politica estera

Ma Trump non ha parlato solo delle sue vicende personali e delle prossime elezioni. Nell'intervista andata in onda ieri, il tycoon si è soffermato anche e soprattutto sulla politica estera. «Il mondo è impazzito, sta esplodendo, e gli Stati Uniti non hanno assolutamente voce in capitolo», ha detto. E non ha risparmiato, in seguito, critiche al presidente francese Emmanuel Macron (sul quale, si è scoperto nel mese di agosto 2022, Trump aveva raccolto alcune informazioni d'intelligence). «Macron, che è un mio amico, è andato in Cina a leccare il culo a Xi Jinping. La Francia ora va in Cina». Poi, però, lo stesso Trump è incappato in una sviolinata al leader cinese: «Xi Jinping? Un uomo brillante». E parole d'elogio non solo per i vertici dell'Arabia Saudita («grandi persone») ma anche per Kim Jong-un («Il leader nordcoreano ed io andiamo molto d'accordo ancora oggi») e, addirittura, Putin: «Una persona molto intelligente».