Incidente del Superjet 100 in Turchia: le brutali scoperte delle autorità russe
«Massicce violazioni della sicurezza del volo». Il responso delle autorità russe, in merito a quanto accaduto al Superjet 100 di Azimuth Airlines lo scorso 24 novembre ad Antalya, in Turchia, è pesante, se non pesantissimo. Azimuth Airlines, in particolare, avrebbe nascosto un fatto di per sé inquietante: l'atterraggio potrebbe essere avvenuto con un «maggiore sovraccarico». Ahia. Ne dà notizia il canale Telegram specializzato Aviatorshina. L'Agenzia statale per la supervisione della sicurezza aerea, Gosavianadzor, e l'Agenzia federale per il trasporto aereo, Rosaviatsiya, hanno completato l'ispezione al velivolo della compagnia russa protagonista, appunto, di un cosiddetto rough landing con tanto di incendio a un motore. Il responso delle autorità, dicevamo, è pesante. E brutale. Tanto per il singolo incidente quanto per la sicurezza, in generale, del Superjet. Nello specifico, sono state riscontrate venti violazioni nel mantenimento dell'aeronavigabilità, nell'organizzazione del lavoro di volo e nel sistema di gestione della sicurezza del volo. Il vettore, ancora, ha consentito atterraggi con maggiore sovraccarico e, allargando il campo, ha permesso ai suoi aerei di volare senza sottoporsi alla necessaria manutenzione. Di nuovo: ahia.
L'indagine, ribadisce Aviatorshina, fa emergere come Azimuth, nel tempo, abbia «sistematicamente e deliberatamente» ignorato i requisiti della documentazione operativa e, al contempo, non abbia «monitorato la qualità delle manutenzioni eseguite». Per dire: l'intera flotta di Superjet 100 a disposizione del vettore non è mai stata ispezionata per i bulloni di fissaggio del parabrezza. Anche i tempi di alcuni lavori sono stati giudicati tanto, troppo frettolosi: pensiamo ai 6,5 minuti impiegati per la manutenzione di un carrello di atterraggio, non sufficienti per eseguire un lavoro di qualità. E, soprattutto, a norma.
Non finisce qui, ovviamente: le autorità hanno scoperto che un Superjet, dopo un atterraggio brusco, è tornato subito a volare senza che venisse eseguita una regolare ispezione. I fatti risalgono al 15 luglio scorso, durante un volo da Ufa ad Astrakhan. Prima di tornare alla base per i controlli del caso, il velivolo ha volato altre cinque volte. Su altri due aerei, invece, sono stati identificati più di dieci difetti in varie parti della struttura. Altro giro, altre mancanze: le manutenzioni sono state eseguite utilizzando attrezzature non certificate, in almeno dieci casi con un utensile non compreso nell'elenco delle attrezzature alternative omologate e, spesso, falsificando i documenti di manutenzione. Per dire: nelle schede attività per la manutenzione ordinaria è stata annotata l'esecuzione contemporanea di due azioni «mutuamente esclusive». Insomma, un quadro tutto fuorché roseo, cui bisogna aggiungere le violazioni nel controllo dell'orario di lavoro degli equipaggi.
Nell'ultimo anno, detto dell'incidente in Turchia, Azimuth è stata protagonista di 24 incidenti. Di questi, il 75% aveva quale origine uno o più guasti tecnici: depressurizzazione o mancata pressurizzazione della cabina, mancata estensione e mancato bloccaggio dei flap e/o degli spoiler, mancata retrazione del carrello di atterraggio, guasto al generatore, calo del livello del fluido idraulico e filtri del carburante intasati. Chi più ne ha più ne metta, già. Rosaviatsiya ha pure riferito di altri 150 eventi, non classificati come incidenti, comunque riconducibili a problemi tecnici.