«Ineleggibile e incompetente»: la disinformazione contro Kamala Harris

Il 21 luglio 2024 Joe Biden ha annunciato il ritiro della sua candidatura presidenziale, e ha dichiarato che sosterrà la vicepresidente Kamala Harris, la quale ha ringraziato e si è detta pronta a vincere la nomina del partito alla convention democratica di Chicago in programma tra il 19 e il 22 agosto.
Subito dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti, la disinformazione e la propaganda repubblicana hanno iniziato a diffondere notizie false e fuorvianti contro Harris, dipingendola come incompetente, incapace e non eleggibile come presidente degli Stati Uniti.
L’idoneità alla presidenza
La delegittimazione della candidatura di Kamala Harris nasce innanzitutto da una teoria infondata secondo cui la Costituzione statunitense prevede che per essere eletti presidente si debba avere entrambi i genitori statunitensi.
Tuttavia, questa tesi è falsa e la cittadinanza dei genitori non influisce sulla possibilità di candidarsi. Infatti, la Costituzione degli Stati Uniti richiede che il presidente abbia almeno 35 anni di età, sia nato negli Stati Uniti e sia residente nel Paese da almeno 14 anni. Kamala Harris, essendo nata nel 1964 a Oakland, California, soddisfa tutti i requisiti costituzionali ed è a tutti gli effetti una cittadina americana, a prescindere dalla nazionalità originaria dei propri genitori.
Questo tipo di disinformazione fa eco alla corrente complottista razzista del «birtherism», che punta a negare la legittimità di alcuni candidati presidenziali statunitensi mettendo in dubbio la loro cittadinanza. Ai tempi della candidatura di Barack Obama, questa teoria cospirativa aveva messo in discussione la sua nascita negli Stati Uniti e quindi la sua possibilità di diventarne il presidente.
La mancanza di lucidità e capacità intellettuale
Un’altra argomentazione che viene portata avanti per delegittimare la candidatura di Kamala Harris è una sua presunta mancanza di lucidità. Infatti, a luglio 2024 è circolato un video di Harris in cui si autodescrive dicendo, tra le altre cose: «Sono una donna che siede a un tavolo con una giacca blu». Questo contenuto è appunto stato interpretato come un segno di «demenza», sollevando interrogativi sulla sua idoneità a diventare presidente.
Tuttavia, il video è fuorviante poiché è stato estrapolato dal suo contesto, in cui Harris stava partecipando a una tavola rotonda per il trentaduesimo anniversario dell'Americans with Disabilities Act (ADA) il 26 luglio 2022. In quel contesto, la sua autodescrizione è una pratica diffusa e ritenuta inclusiva per le persone cieche e ipovedenti, che in quella occasione è stata usata anche da altre partecipanti all’incontro.
La capacità intellettuale di Kamala Harris è stata messa in dubbio anche per via di una sua dichiarazione del marzo 2022 riguardante la guerra in Ucraina, in cui aveva detto: «l’Ucraina è un paese dell’Europa. È vicino a un altro paese chiamato Russia. La Russia è un grande paese. La Russia è un paese potente. La Russia ha deciso di invadere un paese più piccolo chiamato Ucraina. Quindi fondamentalmente questo è sbagliato». La dichiarazione era stata ritenuta banale e superficiale, tanto da suggerire una sua scarsa capacità politica.
Tuttavia, la dichiarazione è stata anche in questo caso presentata fuori contesto. Infatti, queste affermazioni sull’Ucraina, rilasciate a meno di una settimana dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, erano state fatte in risposta a una richiesta del giornalista che la stava intervistando di spiegare la situazione in termini semplici per il pubblico che non capiva cosa stava accadendo in Ucraina.