Il caso

Iran Air continua a volare in Europa anche se «fornisce droni alla Russia»

Il vettore di Teheran è stato sanzionato dalla Commissione Europea assieme ad altre due compagnie, a due società attive nel propellente per i missili e a sette soggetti
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Marcello Pelizzari
14.10.2024 18:30

Che l'Iran sia fortemente implicato nella guerra in Ucraina (e in Medio Oriente) è noto. A maggio, l'Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro statunitense aveva sanzionato un Ilyushin Il-76 cargo di Pouya Air per aver trasportato carichi militari in Russia per conto dei Pasdaran. Droni kamikaze, nella fattispecie. A fine settembre, invece, Israele aveva costretto un Boeing 747 cargo di Qeshm Fars Air in procinto di atterrare a Beirut, in Libano, a fare dietrofront. Lo Stato Ebraico presumeva, infatti, che l'aereo fosse pieno zeppo di armi da consegnare a Hezbollah. Oggi, lunedì, la Commissione Europea ha adottato nuove sanzioni contro persone e società iraniane. Fra cui, come riferisce fra gli altri aeroTELEGRAPH, tre compagnie aeree: Iran Air, Saha Airlines e Mahan Air. Il motivo? Sempre quello. «Queste compagnie sono responsabili del trasferimento e della fornitura alla Russia di droni di fabbricazione iraniana e dei relativi componenti e tecnologie» si legge in un comunicato della Commissione UE.

Di che cosa parliamo?

Parliamo, evidentemente, di droni e tecnologie da utilizzare in Ucraina. Gli acquisti, da parte di Mosca, sarebbero avvenuti «attraverso reti di approvvigionamento transnazionali». Tant'è che l'UE, oltre alle compagnie aeree citate, ha imposto sanzioni pure a due società coinvolte nella produzione di propellente utilizzato per lanciare razzi e missili nonché a sette funzionari iraniani, fra cui il vice-ministro della Difesa Seyed Hamzeh Ghalandari. A queste persone, di riflesso, è stato vietato l'ingresso nel territorio dell'Unione Europea. Quanto ai vettori sanzionati, non potranno più vendere biglietti all'interno dell'UE, mentre i beni che si trovano in territorio europeo sono stati congelati. Detto ciò, la Commissione ha stabilito che il traffico aereo fra l'Europa e l'Iran potrà continuare. E questo perché non vi è alcun interesse a bloccarlo completamente. 

Tradotto: Iran Air, compagnia aerea statale, pur riconosciuta colpevole di aver contribuito a trasferire e fornire droni alla Russia potrà continuare a servire le sei destinazioni sin qui coperte: Parigi, Colonia, Amburgo, Roma, Vienna e Milano. A due passi dal Ticino, quindi. La compagnia aerea serve anche Londra Heathrow ma il Regno Unito, circa l'imposizione di sanzioni contro Iran Air, non si è ancora pronunciato. Mahan Air e Saha Airlines, invece, non volano da e verso l'Europa. La prima, in particolare, è interamente di proprietà delle forze aeree della Repubblica Islamica dell'Iran.

La questione dei missili

Venendo alle società sanzionate, coinvolte nella produzione di propellente per razzi e missili, l'Unione Europea lo scorso 13 settembre aveva condannato fermamente il recente trasferimento di missili balistici di fabbricazione iraniana alla Russia, considerandolo una minaccia diretta alla sicurezza europea e un'escalation sostanziale e materiale rispetto alla fornitura di droni e munizioni. Al di là delle continue smentite da parte di Teheran, l'ultima delle quali tramite il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, l'UE aveva affermato che avrebbe risposto rapidamente e in coordinamento con i suoi partner internazionali. Anche, se non soprattutto, attraverso nuove e significative misure restrittive contro l'Iran. Detto, fatto.

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