Il punto

Iran contro Israele: gli arsenali a confronto

Nel valutare se rispondere o meno all'attacco dello Stato Ebraico Teheran deve considerare altresì l'arretratezza tecnologica cui è confrontata la sua Aeronautica militare
© Vahid Salemi
Red. Online
26.10.2024 22:00

Dopo settimane di attesa e (crescenti) tensioni, Israele ha infine attaccato l'Iran. Limitandosi, certo, a colpire siti militari ma rispondendo, di fatto, all'attacco missilistico che Teheran aveva scagliato contro lo Stato Ebraico lo scorso 1. ottobre. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato di aver completato gli attacchi e, soprattutto, di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. Avvertendo, al contempo, l'Iran di non rispondere. Non sarebbero stati colpiti siti petroliferi o nucleari, grazie anche ai tanti appelli lanciati dagli alleati nel segno della moderazione. Un'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana, per contro, ha scritto che la Repubblica Islamica risponderà in maniera «proporzionale». Che cosa dobbiamo aspettarci, dunque? Altra domanda: quanto e in che misura sono paragonabili le due forze? Proviamo a fare chiarezza, partendo da un'analisi condivisa da Reuters.

Che cosa usa l'Iran

Secondo l'Istituto internazionale per gli studi strategici di Londra (IISS) l'Aeronautica iraniana può vantare 37 mila effettivi. Decenni di sanzioni internazionali, tuttavia, hanno in gran parte tagliato fuori l'Iran dall'acquisto dei più recenti equipaggiamenti militari ad alta tecnologia. Tradotto: l'Iran ha poche dozzine di aerei d'attacco funzionanti, fra cui jet russi e vecchi modelli statunitensi acquisiti prima della rivoluzione islamica del 1979. Nello specifico, la Repubblica Islamica ha uno squadrone formato da nove caccia F-4 e F-5, uno squadrone di Sukhoi-24 russi cui bisogna aggiungere alcuni MiG-29, F-7 e F-14. Quanto ai droni, gli analisti parlano di un arsenale di migliaia di esemplari. Cui bisogna aggiungere oltre 3.500 missili superficie-superficie, alcuni dei quali con testate da mezza tonnellata. 

Lo scorso aprile, commentando lo stato dei suoi jet, il comandante delle Forze aeree iraniane aveva dichiarato che i Sukhoi-24 erano pronti per contrastare qualsiasi, potenziale attacco israeliano. Il fatto che l'Iran si affidi a un velivolo sviluppato per la prima volta negli anni Sessanta, nell'allora Unione Sovietica, dimostra tuttavia quanto siano «arretrate» le suddette Forze aeree. 

Per la sua difesa, l'Iran si affida a un mix di missili terra-aria e sistemi di difesa antiaerea russi e iraniani. Teheran aveva ricevuto il sistema antiaereo S-300 da Mosca nel 2016. L'S-300 è solitamente posto in prossimità di obiettivi sensibili – centri industriali, amministrativi e basi militari – che difende tracciando, nelle sue versioni più avanzate, fino a 100 bersagli simultaneamente e ingaggiandone fino a 36 contemporaneamente. Teheran dispone anche della piattaforma missilistica terra-aria Bavar-373, di produzione nazionale, nonché dei sistemi di difesa Sayyad e Raad.

Che cosa usa Israele

Israele può contare, innanzitutto, su un alleato solido e potente: gli Stati Uniti. Di qui la disponibilità di centinaia di caccia a reazione multiuso: F-15, F-16 e F-35. Le Forze aeree dello Stato Ebraico non dispongono di bombardieri a lungo raggio. Tuttavia, una flotta di Boeing 707 impiegati come aerocisterne può consentire ai caccia israeliani di raggiungere l'Iran. L'Aviazione israeliana, d'altro canto, aveva dimostrato la sua capacità di colpire anche a lungo raggio lo scorso luglio, quando i suoi jet da combattimento avevano lanciato attacchi vicino al porto yemenita di Hodeidah in risposta al lancio di un drone Houthi verso Tel Aviv.

A proposito di droni: vero e proprio pioniere di questi velivoli, Israele dispone di aerei senza pilota Heron capaci di volare per oltre trenta ora. Un tempo sufficiente per coprire grandi distnze. I missili Delilah, in dotazione alle Forze israeliane, hanno una gittata stimata di 250 chilometri. Pochi, dunque, per raggiungere l'Iran, ma si ritiene che lo Stato Ebraico abbia sviluppato missili superficie-superficie a lungo raggio. 

Per difendersi, Israele (con l'aiuto degli Stati Uniti) a margine della prima Guerra del Golfo, nel 1991, ha sviluppato un sistema multistrato che, oggi, consente di abbattere droni e missili lanciati dai nemici, fra cui evidentemente l'Iran. Per i missili balistici, quelli che viaggiano ad alta quota, interviene l'Arrow-3, mentre un modello precedente, l'Arrow-2, funziona ad altitudini inferiori. Il secondo livello di difesa, chiamato Fionda di Davide, contrasta i missili balistici e quelli da crociera a medio raggio. L'Iron Dome, infine, intercetta tutto ciò che viene lanciato da breve distanza, come i razzi di Hezbollah o Hamas. In teoria, però, può essere utilizzato anche per intercettare minacce più lontane qualora i due Arrow e la Fionda di Davide non riuscissero a centrare il bersaglio.