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Iran: «I Paesi vicini non permetteranno che il loro spazio aereo sia usato per attaccarci»

Il capo della diplomazia di Teheran si è espresso durante una conferenza stampa dopo aver visitato recentemente Giordania, Arabia Saudita, Egitto, Libano, Siria, Iraq, Oman, Qatar e Turchia: «Risponderemo a qualunque attacco israeliano» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Iran: «I Paesi vicini non permetteranno che il loro spazio aereo sia usato per attaccarci»
Red. Online
22.10.2024 06:48
18:43
18:43
Netanyahu e Blinken a colloquio affrontano «la minaccia iraniana»

Durante l'incontro di oggi a Gerusalemme tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Staro degli Usa Antony Blinken è stata sollevata la questione della minaccia iraniana e della necessità che sia gli Usa sia Israele uniscano le forze.

Lo riferisce l'ufficio del primo ministro, aggiungendo che Blinken ha espresso «il profondo shock degli Stati Uniti» per il tentativo iraniano di eliminare Netanyahu attraverso Hezbollah, chiarendo che si tratta di un «evento estremo e straordinario».

Il colloquio ha poi riguardato il quadro di governo a Gaza dopo la guerra, con il primo ministro che ha sottolineato come l'eliminazione del leader del movimento islamista al potere nella Striscia Hamas, Yahya Sinwar, potrebbe avere un effetto positivo sul ritorno degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, sul raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra e sul dopoguerra. Sul tavolo anche il cessate il fuoco in Libano.

17:28
17:28
Quasi duemila morti in Libano in un mese

Sono almeno 1.952 le persone uccise in Libano da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi contro il paese dei cedri a metà settembre. Lo rende noto il ministero della sanità libanese, citato dal sito internet della rete televisiva satellitare qatariota Al Jazeera, precisando che le cifre del ministero non distinguono tra civili e combattenti.

Secondo la stessa fonte, sono invece almeno 2.546 le persone uccise, tra cui almeno 140 bambini e 270 donne, e 11.862 quelle rimaste ferite dall'inizio degli attacchi transfrontalieri tra Israele e Hezbollah nell'ottobre dell'anno scorso.

17:27
17:27
Amnesty Svizzera: «Berna continui a sostenere l'UNRWA»

La Svizzera deve continuare a sostenere l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA). Questo è l'appello lanciato da Amnesty International Svizzera e numerose altre ONG e rivolto alla Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati, che sarà chiamata a esprimersi sulla questione.

Qualora il sostegno dovesse cessare potrebbero verificarsi gravi conseguenze per i civili che popolano la Striscia di Gaza, si legge in una nota odierna diramata dall'organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.

«Non dobbiamo abbandonare la popolazione di Gaza e del Libano. L'UNRWA è un indispensabile fattore di stabilizzazione nella regione e fornisce servizi di base a milioni di persone», ha dichiarato la direttrice di Amnesty Svizzera Alexandra Karle, citata nel comunicato. «La Svizzera non deve sottrarsi alla propria responsabilità umanitaria in questo momento critico», ha poi aggiunto.

L'agenzia attiva nella Striscia di Gaza, dove 1'400'000 persone sono colpite dalla carestia, «ha il mandato umanitario di fornire assistenza e protezione ai rifugiati palestinesi», continua la nota.

Lo scorso 9 settembre il Consiglio nazionale aveva proposto di interrompere ogni ulteriore contributo della Confederazione all'UNRWA, nonostante il Consiglio federale abbia risposto all'appello dell'agenzia e abbia versato aiuti per 10 milioni di franchi. La commissione del Consiglio degli Stati sopracitata si esprimerà sulla questione nei prossimi giorni.

14:10
14:10
Hezbollah rivendica l'attacco contro la casa di Netanyahu

Il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah ha rivendicato oggi l'attacco di sabato alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Cesarea.

Intanto l'emittente tv saudita al-Hadath ha citato fonti secondo le quali «l'indagine israeliana conferma il coinvolgimento iraniano nel lancio del drone contro la casa del premier Benyamin Netanyahu a Cesarea. Funzionari dell'ambasciata iraniana a Beirut sono coinvolti nell'attentato al primo ministro israeliano». Per ora non ci sono conferme ufficiali da parte israeliana.

13:47
13:47
Il tesoretto di Hezbollah nascosto sotto un ospedale?

«Non colpiamo direttamente l'ospedale al-Sahel nel sobborgo meridionale di Dahiyeh, a Beirut, ma facciamo appello al governo libanese e alle organizzazioni internazionali affinché sia restituito ai cittadini libanesi ciò che gli è stato rubato. Non permetteremo a Hezbollah di usare questo denaro per scopi terroristici». Lo ha scritto su X il portavoce dell'Idf in lingua araba dopo l'annuncio di ieri sera sull'esistenza di un bunker scavato dalla milizia sciita filo-iraniana sotto il grande ospedale al-Sahel (usato per nascondersi dall'ex leader Hassan Nasrallah) dove è stato nascosto il tesoro di Hezbollah: mezzo miliardo di dollari in contanti e oro.

Il portavoce Avichay Adraae con un altro post su X ha invitato la stampa a visitare il bunker: «a Durgham street 7, Airport road, Haret Hreik. Entrata e uscita nell'edificio al-Ahmadi del Centro al-Sahel».

Questa mattina la direzione dell'ospedale ha invitato i giornalisti a fare un tour. In molti hanno risposto all'invito, riferisce Channel 12 mostrando le immagini di decine di reporter nelle corsie dell'ospedale.

«Questo ospedale è privato e non è affiliato con alcuna entità», ha affermato il direttore in una dichiarazione ai media durante il tour da lui organizzato tra i reparti. È stato costruito 42 anni fa e non c'è alcuna possibilità che abbia un bunker o un nascondiglio. L'ospedale è aperto a chiunque voglia verificare«, ha detto.

In risposta, il portavoce dell'IDF ha scritto su X rivolto ai giornalisti: »Entrate nei luoghi e non perdete tempo con spettacoli nei reparti medici. Scendete nel bunker di Hezbollah«. Bunker che anche il leader del partito di Dio Hassan Nasrallah - secondo l'esercito - utilizzava per nascondersi prima di essere ucciso in un raid israeliano.

13:11
13:11
Iran: «I Paesi vicini non permetteranno che il loro spazio aereo sia usato per attaccarci»

«Tutti i nostri vicini ci hanno assicurato che non permetteranno che il loro territorio o spazio aereo venga utilizzato contro la Repubblica islamica dell'Iran». Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi, dopo che Israele ha promesso uno risposta contro la Repubblica islamica in seguito all'attacco dell'Iran contro il territorio israeliano del primo ottobre.

Il capo della diplomazia di Teheran si è espresso durante una conferenza stampa in Kuwait, come riferisce l'ISNA, dopo aver visitato recentemente Giordania, Arabia Saudita, Egitto, Libano, Siria, Iraq, Oman, Qatar e Turchia.

«L'Iran monitora i movimenti nelle basi degli USA nella regione e gli Stati regionali ci hanno assicurato che non permetteranno alcun attacco da queste basi», ha aggiunto il ministro degli esteri iraniano, sottolineando che «l'Iran risponderà a qualunque possibile attacco israeliano in modo simile».

13:02
13:02
UNRWA: «SOS dal nostro personale nel nord della Striscia»

Il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha lanciato oggi su X un «SOS» per il suo staff nel nord della Striscia di Gaza. Il personale dell'agenzia dell'ONU «non riesce a trovare cibo, acqua o assistenza medica», si legge nel messaggio. «Le persone aspettano solo di morire.»

«SOS, SOS dal nostro staff dell'UNRWA nel nord di Gaza. Quasi tre settimane di bombardamenti ininterrotti da parte delle forze israeliane, mentre il bilancio delle vittime aumenta. Il nostro staff riferisce di non riuscire a trovare cibo, acqua o cure mediche. L'odore di morte è ovunque, mentre i corpi giacciono sulle strade o sotto le macerie. Le missioni per rimuovere i corpi o fornire assistenza umanitaria sono negate. Nel nord di Gaza, la gente aspetta solo di morire - scrive Lazzarini -. Si sentono abbandonati, senza speranza e soli. Vivono da un'ora all'altra, temendo la morte a ogni secondo».

Il capo dell'agenzia ricorda che «alcuni membri del personale dell'UNRWA sono rimasti nel nord e hanno fatto l'impossibile per fornire aiuti agli sfollati interni. Abbiamo tenuto aperti alcuni dei nostri rifugi nonostante i pesanti bombardamenti e gli attacchi ai nostri edifici».

Lazzarini chiede poi una «una tregua immediata a nome del nostro personale nel nord di Gaza, anche se per poche ore, per consentire un passaggio umanitario sicuro alle famiglie che desiderano lasciare l'area e raggiungere luoghi più sicuri. Questo è il minimo indispensabile per salvare le vite dei civili che non hanno nulla a che fare con questo conflitto».

12:26
12:26
Iran: «I Paesi vicini non permetteranno che il proprio spazio aereo sia usato per attaccarci»

«Tutti i nostri vicini ci hanno assicurato che non permetteranno che il loro territorio o spazio aereo venga utilizzato contro la Repubblica islamica dell'Iran». Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi, dopo che Israele ha promesso uno risposta contro la Repubblica islamica in seguito all'attacco dell'Iran contro il territorio israeliano del primo ottobre.

Il capo della diplomazia di Teheran si è espresso durante una conferenza stampa in Kuwait, come riferisce l'ISNA, dopo aver visitato recentemente Giordania, Arabia Saudita, Egitto, Libano, Siria, Iraq, Oman, Qatar e Turchia.

«L'Iran monitora i movimenti nelle basi degli USA nella regione e gli Stati regionali ci hanno assicurato che non permetteranno alcun attacco da queste basi», ha aggiunto il ministro degli esteri iraniano, sottolineando che «l'Iran risponderà a qualunque possibile attacco israeliano in modo simile».

11:56
11:56
«I feriti a Gaza sono oltre 100 mila»

Ha superato la soglia dei 100'000 feriti il bilancio della guerra a Gaza tra Hamas e Israele, mentre il numero delle vittime ha raggiunta quota 42'718. Lo ha reso noto il ministero della sanità dell'organizzazione.

I feriti sono almeno 100'282, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, di cui 487 segnalati nelle ultime 48 ore.

Sempre negli ultimi due giorni, prosegue la nota, sono state uccise 115 persone. «Molte vittime sono ancora sotto le macerie e nelle strade, e gli equipaggi delle ambulanze e della protezione civile non possono raggiungerle», aggiunge il ministero.

11:11
11:11
«Scoperta una nuova rete di spie per l'Iran a Gerusalemme Est»

Sette residenti di Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui l'assassinio di uno scienziato nucleare e di un sindaco nel centro del paese. Lo hanno reso noto lo Shin Bet (sicurezza interna) e la polizia.

Ieri erano state arrestate altre sette persone accusate di aver fotografato e raccolto informazioni su siti militari sensibili.

I sospettati finiti in manette oggi hanno un'età compresa tra i 19 e i 23 anni, affermano funzionari della polizia e dello Shin Bet citati dai media israeliani. Il capo del gruppo, un 23enne di nome Rami Alian, sarebbe stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali o di sicurezza.

La cellula è stata attiva per circa due anni. Le sono state assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati migliaia di shekel, tra cui graffiti che chiedevano il rilascio di ostaggi a Gaza e atti di vandalismo a Gerusalemme, nonché fotografie di vari luoghi. A un certo punto è stato anche chiesto di lanciare una granata contro un agente della sicurezza israeliana, ma non è stato eseguito.

Ad Alian è stata fornita una foto e l'indirizzo di uno scienziato nucleare e gli è stato detto che gli sarebbero stati pagati 200'000 shekel (quasi 46'000 franchi) se fosse riuscito nell'impresa. Le autorità affermano che ha iniziato i preparativi per l'atto, ma la cellula è stata arrestata prima che potesse procedere.

Secondo Channel 12, Alian avrebbe dichiarato agli inquirenti di essere consapevole di lavorare per gli iraniani e di voler mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

09:51
09:51
Blinken è arrivato in Israele: vedrà Netanyahu

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a Tel Aviv, nella sua undicesima visita in Israele dal 7 ottobre 2023, nel tentativo di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas. Lo riferiscono i media internazionali.

Blinken vedrà il premier israeliano Benyamin Netanyahu e altri responsabili dello Stato ebraico.

09:22
09:22
Ecco il piano USA per il Libano

L'inviato americano Amos Hochstein, da ieri a Beirut, ha presentato una proposta per arrivare al cessate il fuoco in Libano. Del piano parlerà il segretario di Stato Antony Blinken che arriverà oggi in Israele. Lo riferisce l'emittente tv israeliana Kan.

Il quotidiano libanese «Al-Akhbar», vicino a Hezbollah, riporta il documento americano: «Lo scopo è impedire qualsiasi presenza armata nelle zone libanesi e nei villaggi vicini al confine», ossia espandere l'area dove non ci sarà la presenza di Hezbollah a qualche chilometro oltre il fiume Litani. L'Unifil verrà rafforzato e avrà l'autorità di perquisire case, veicoli o avamposti sospettati di contenere armi.

09:14
09:14
Razzi fra Libano e Israele

Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato stamani razzi contro «i sobborghi di Tel Aviv» e di aver preso di mira una «base navale» vicino ad Haifa, nel nord di Israele. Lo riporta l'AFP.

Una «salva di razzi» ha preso di mira la «base navale Stella Maris a nord-ovest di Haifa», secondo una dichiarazione del movimento libanese, che ha anche rivendicato attacchi simili su due posizioni dell'esercito israeliano «nella periferia di Tel Aviv».

Hezbollah ha annunciato di aver lanciato una «raffica di razzi» contro la base dell'Unità 8200 a Tel Aviv, presso il quartier generale del Mossad, e di aver «sparato contro la batteria dell'Iron Dome» (il sistema di difesa antiaereo) nel centro di Israele, nell'area di Tel Aviv, come riferiscono i media israeliani.

Sirene d'allarme sono scattate nel centro della città alle 6.45 locali (le 05.45 in Svizzera), ha constatato l'ANSA sul posto. Subito dopo si è sentito il boato di un'esplosione.

L'esercito (IDF) ha comunicato che cinque razzi sono stati sparati contro Tel Aviv, di cui quattro sono stati intercettati dal sistema di difesa e un altro è caduto esplodendo in un'area aperta. Non i sono vittime o feriti. Contemporaneamente Hezbollah ha sparato dal Libano altri 15 razzi sull'Alta Galilea e sulle alture del Golan.

Stando all'IDF nella giornata di ieri circa 170 razzi sono stati sparati da Hezbollah dal Libano verso Israele.

Intanto è di 13 morti e 57 feriti l'ultimo bilancio - fornito dalle autorità libanesi - degli attacchi israeliani di ieri sera di fronte all'ospedale universitario Rafik Hariri, nella periferia meridionale di Beirut, il più grande ospedale pubblico del paese.

«Il raid del nemico israeliano nella zona di Jnah, vicino all'ospedale Hariri, ha ucciso 13 persone, tra cui un bambino, e il numero dei feriti è salito a 57, di cui 17 sono stati ricoverati e 7 sono in condizioni critiche», afferma un comunicato. Continuano intanto le ricerche delle vittime sotto le macerie, ha constatato un fotografo dell'AFP.

In precedenza l'IDF aveva emesso ha emesso una serie di ordini di evacuazione per la parte meridionale della capitale. Il sud di Beirut è stato colpito da 13 attacchi nella serata, secondo quanto riportato dai media statali libanesi citati dalla BBC.

07:07
07:07
Sirene d'allarme nel centro di Tel Aviv

Sirene d'allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv alle 6.45 di questa mattina. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Subito dopo si è sentito il boato di una esplosione.

Sirene anche in Samaria e a Modi'in Illit, riferisce l'Idf.

06:49
06:49
Il punto alle 7.00

L'attacco aereo israeliano delle scorse ore a sud di Beirut ha colpito proprio di fronte all'ingresso dell'ospedale universitario Rafik Hariri, ha detto al Guardian un portavoce della stessa struttura sanitaria. Si tratta del più grande ospedale pubblico del Libano e lo stesso in cui sono stati curati pazienti precedentemente evacuati dagli ospedali di Dahiyeh, la periferia sud di Beirut, a causa degli intensi bombardamenti israeliani nella zona.

Sirene di allarme hanno suonato stanotte nel nord di Israele e l'Aeronautica israeliana ha intercettato 'obiettivi aerei' e razzi. Lo annuncia l'Idf precisando che non si sono registrati feriti.

«In seguito alle sirene suonate alle 00:26 nell'area dell'Alta Galilea, l'Iaf ha intercettato un sospetto obiettivo aereo che attraversava dal Libano verso Israele. Le sirene hanno suonato per la possibilità di schegge cadute». Un altro 'obiettivo aereo', possibilmente un drone, è stato intercettato alle 0.51 nelle alture del Golan. «Il bersaglio è stato tracciato dall'Iaf ed è caduto in un'area aperta», aggiunge l'Idf.

Un altro allarme ha interessato intorno alle 4.50 la Galilea, Wadi Ara, HaCarmel, Haifa Bay e HaAmakim. «Sono stati identificati cinque razzi provenienti dal Libano che sono stati intercettati dall'Iaf», informa l'Idf.

Le accuse
L'Iran, nel frattempo, ha accusato gli Stati uniti di sostenere l'attacco di Israele. Joe Biden ha segnalato «la sua tacita approvazione e il suo sostegno all'illegale aggressione militare di Israele contro» Teheran, ha detto oggi la missione iraniana presso le Nazioni Unite, citando alcune frase del presidente in Germania la scorsa settimana.

«Gli Stati Uniti si assumeranno la piena responsabilità per il loro ruolo nell'istigare, incitare e consentire qualsiasi atto di aggressione da parte di Israele contro la Repubblica islamica dell'Iran. Così come per le conseguenze catastrofiche sulla pace e sulla sicurezza regionale e internazionale», ha affermato la missione in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Ostaggi
Frustrati dalla prospettiva sempre più remota di raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza, alcuni imprenditori israeliani hanno deciso di offrire ricompense finanziarie a quanti scelgano di liberarli.

In prima fila l'ex Ceo di SodaStream Daniel Birnbaum, che ha detto all'Afp di aver ricevuto un centinaio di chiamate dopo aver annunciato su X che avrebbe dato 100.000 dollari in contanti o bitcoin a «chiunque consegni da Gaza un prigioniero israeliano vivo». L'ex presidente della società di bibite con sede in Israele ha aggiunto che la sua offerta era valida fino alla «mezzanotte di mercoledì». Birnbaum ha detto che la maggior parte delle chiamate sono di insulti, minacce o prese in giro, ma «alcune decine potrebbero essere di persone realmente disposte a trattare» e sono state trasferite alle autorità israeliane per ulteriori verifiche.

Ha poi aggiunto che le persone che lo hanno chiamato erano «più preoccupate di uscire da Gaza che dei soldi». «Potrebbero esserci civili che ne hanno abbastanza e vogliono vivere», ha detto.

Dopo aver sentito dell'iniziativa di Birnbaum, anche l'imprenditore immobiliare israelo-statunitense David Hager ha iniziato a raccogliere fondi e ha detto domenica alla tv israeliana Canale12 di aver già raccolto circa 400.000 dollari con l'aiuto di amici, invitando altri uomini d'affari a contribuire per raggiungere una somma di 10 milioni di dollari.

I militanti di Hamas hanno preso in ostaggio 251 persone durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Di questi, 97 sono ancora detenuti a Gaza, inclusi 34 che, secondo i funzionari israeliani, sarebbero morti.