Islanda: la lava ha raggiunto le case di Grindavík
Una nuova eruzione vulcanica si è verificata questa mattina in Islanda, alle 7.57 (le 8.57 in Svizzera), a sud-ovest della capitale Rejkyavik. L'eruzione ha avuto luogo nella penisola di Reykjanes, nella stessa regione dove già ne era stata registrata una il mese scorso. L'apertura di una nuova fessura, ne abbiamo parlato qui, non è arrivata inaspettata. Poco prima di Natale, il servizio meteorologico islandese (IMO) metteva in guardia: «L'accumulo di magma continua senza sosta: la probabilità di una nuova eruzione aumenta di giorno in giorno».
Il problema? Come segnalato nell'ultimo rapporto IMO, la fessura si è aperta più a sud rispetto alla precedente, a soli 900 metri dal villaggio di Grindavík – abitato da circa 3.800 persone –, che nel mese di novembre era già stato evacuato una volta dopo le minacciose scosse, preludio del fenomeno vulcanico. Oggi, dicevamo, la fessura si è aperta a meno di un chilometro dalla cittadina, spingendo le autorità a dichiarare lo stato d'emergenza e a evacuare nuovamente la zona.
«Non ci sono vite in pericolo, anche se le infrastrutture potrebbero essere minacciate», ha dichiarato in mattinata il presidente islandese Gudni Johannesson su X.
Case in fiamme
Nel pomeriggio il timore si è concretizzato. La posizione della fessura, apertasi – evidenzia l'IMO – a «sud delle barriere di deviazione del flusso lavico che si stanno costruendo a nord di Grindavík», ha reso inutili i lavori effettuati per evitare il peggio. «La lava sta scorrendo verso la città». E dopo qualche ora di marcia, è arrivata alla cittadina, travolgendo e incendiando le case incontrate sul proprio cammino.